DAL SUPPLEMENTO SALUTE DE "LA REPUBBLICA"
Usate il dosatore, il cucchiaino sbaglia
di Arnaldo D'Amico
Una volta versata nel cucchiaio la quantità stabilita col dosatore, la tendenza successiva è di valutare la quantità ad occhio. E spesso si sbaglia. Lo ha rilevato una ricerca del Cornell Food and Brand Lab pubblicata in questi giorni su Annals of Internal Medicine
APPROFONDIMENTI
Attenzione a usare cucchiai e cucchiaini per dosare lo sciroppo contro la tosse o il raffreddore, o l'antibiotico per i bambini più piccoli confezionato in forma liquida per facilitarne la somministrazione: sbagliare la quantità è molto facile, sia in più che in meno. Lo ha rilevato una ricerca del Cornell Food and Brand Lab pubblicata in questi giorni su Annals of Internal Medicine.
"Cavie" dell'esperimento 195 soggetti appena reduci da un'influenza o un raffreddore e quindi freschi di uso di cucchiai e cucchiaini, spesso preferiti al dosatore incluso nella confezione. Infatti, una volta versata nel cucchiaio la quantità stabilita col dosatore, la tendenza successiva è di valutare la quantità ad occhio. Ai soggetti è stato chiesto di riempire un cucchiaino da tè e poi di mettere ad occhio la stessa quantità in cucchiai da tavola di diverse forme e dimensioni. La quantità di farmaco versata è risultata oscillare da un 8% in meno sino a un 12% in più.
«Sono variazioni che possono sembrare poco importanti spiega il direttore del Cornell Food and Brand Lab, Brian Wansink (nella foto) ma se si tiene conto che si tratta di sciroppi somministrati anche tre volte al giorno per molti giorni, nel complesso la quantità di farmaco si può discostare anche di molto da quella giusta».
Si è osservato, inoltre, che l'errore è influenzato dalla dimensione del cucchiaio da tavola. Quello di dimensione media, più diffuso, porta regolarmente a sottodosare lo sciroppo. Invece, con l'aumentare delle dimensioni del cucchiaio, si tende a sovradosare.
«La ricerca conferma conclude Wansink che non possiamo fare affidamento sulla nostra capacità di valutare ad occhio quantità così piccole di liquido, specie quando contengono farmaci che possono essere importanti per la salute. È bene invece utilizzare i dosatori in dotazione o, in mancanza, una classica siringa "usa e getta" che ha la scala in millilitri».
(Gennaio 12, 2010)
SCIROPPI, MEGLIO USARE IL DOSATORE
SCIROPPI, MEGLIO USARE IL DOSATORE

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In ottemperanza alle Linee guida in tema di trattamento di dati personali per finalità di pubblicazione e diffusione nei siti web esclusivamente dedicati alla salute - 25 gennaio 2012
(Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 42 del 20 febbraio 2012)
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Nonnalory
Una cosa alla volta un giorno dopo l'altro
Sono nata cieca. A volte sono triste, ma poi penso ai ragazzi meno fortunati di me, quelli che mi prendono in giro. A loro è andata peggio. Sono nati senza cuore.
Cecilia Camellini (Campionessa olimpica alle paralimpiadi 2012)
A noi la malattia ci fa un baffo!
http://anoilamalattiacifaunbaffo.blogspot.com/
Tutto inizia nel 1975 con lombosciatalgia bilaterale e curata come tale, senza alcun risultato, per 12 anni. Nel 1987 diagnosi di Sacroileite alla quale nel 2007 si è aggiunta una Pancolite (infiammazione cronica dell'intestino), da metà dicembre 2007 diagnosi di spondiloartrite (ogni tanto cambia il nome della malattia, quello definitivo pare essere enteroartrite) farmaci: balzide per l'intestino, azatioprina, e, al bisogno, cortisone e indometacina per l'artrite. Ad aprile 2010 intervento di artroprotesi 4° dito mano dx.
Da novembre 2014 problemi di calo linfociti con conseguente sospensione di azatioprina. Da meta' marzo 2015 iniziato metotrexate che pero' ho dovuto sospendere dopo due mesi per sopraggiunti effetti collaterali. Nel 2015 diagnosi di gastrite cronica sempre causata dai problemi autoimmuni. Da novembre 2016 ripreso azatioprina e si e' aggiunta la psoriasi. A conti fatti la diagnosi attuale sembra essere artrite psorisiaca con infiammazione intestinale e gastrite tutto riconducibile ad autoimmunita'
Amicizia è la capacità di dare senza chiedere nulla.E' la spalla su cui piangere, è una mano che stringe la tua e ti consola.E' anche la capacità di ascoltare i silenzi, grazie per aver ascoltato i miei