LA RICERCA
Un vaccino per prevenire il melanoma Parte la sperimentazione made in Italy
L'istituto superiore di sanità testerà su 50 pazienti operati per melanoma il vaccino per evitare che la neoplasia ritorni. La terapia prevede la somministrazione dell’interferone alfa e di un farmaco che si usa per la chemio. Negli ultimi dieci anni, l’incidenza di questo tumore è aumentata del 15%
Si apre una nuova era nella sperimentazione del vaccino “made in Italy” per curare il melanoma, neoplasia che in Italia conta 7.500 nuovi casi ogni anno. La terapia, frutto di una ricerca ventennale dell’Istituto superiore di sanità (Iss), potrebbe essere la soluzione per evitare che il melanoma, una volta asportato, torni a invadere l’organismo. L’Iss, in collaborazione con l’istituto nazionale tumori Regina Elena e l'Istituto dermatologico San Gallicano, ha annunciato l’inizio di una sperimentazione di fase 2, che verrà condotta su 50 pazienti operati per metastasi da melanoma.
Gli ingredienti sono un vaccino, realizzato a partire da frammenti proteici di antigeni tumorali di melanoma, l'interferone alfa e un farmaco normalmente utilizzato per la chemioterapia, che verranno somministrati a 25 pazienti, mentre gli altri riceveranno solo il vaccino e l'interferone. “L'innovazione sta proprio nella combinazione di questi diversi farmaci”, ha spiegato Enrico Garaci, presidente dell'Iss. “Si tratta di uno studio strategico che mostra come il risultato di una ricerca di base svolta in Iss da più di vent’anni possa essere trasferito nella pratica clinica. Questo studio – ha proseguito Garaci – di cui abbiamo già testato la sicurezza e nel quale abbiamo investito un milione di euro, costituisce un'opportunità enorme per pazienti che non hanno alternative terapeutiche".
I malati verranno monitorati per almeno 4 anni, ma già dopo i primi 2 si potranno avere le prime risposte. “La peculiarità di questo studio – ha spiegato Filippo Belardelli, capo del Dipartimento di Biologia cellulare e Neuroscienze dell’Iss – consiste nel rigenerare e potenziare la naturale risposta antitumorale del sistema immunitario, combinando la vaccinazione con la somministrazione di interferon alfa e in associazione con l’agente chemioterapico”.
“Qualora questo vaccino terapeutico si rivelasse efficace – ha sottolineato ancora Garaci – potremo applicarlo come prevenzione, nei casi in cui il tumore è ad alto rischio di recidiva”. “Al momento, infatti, le recidive tumorali non hanno trattamenti realmente funzionanti”, ha aggiunto Francesco Cognetti, direttore del Dipartimento di Oncologia Medica dell’Istituto Regina Elena, il che rende lo studio ancora più interessante dal punto di vista clinico.
Considerato “neoplasia rara” fino a pochi anni fa, il melanoma è combattuto oggi da oltre centomila persone nel mondo, con un’incidenza che nell’ultimo decennio è cresciuta del 15% circa: un ritmo superiore a quello di qualsiasi altro tipo di tumore. In Italia si ammalano in media 12-13 persone ogni centomila abitanti, mentre in Europa i tassi più alti si registrano nei paesi del Nord (12-20 ogni centomila per anno). Insorge mediamente intorno ai 50 anni, ma interessa frequentemente anche le classi d’età 35-65 anni. Quanto alla sopravvivenza, giungono notizie rincuoranti, “grazie alle campagne di sensibilizzazione, alla tecnica diagnostica non invasiva e all'aumento delle diagnosi precoci”, ha detto Caterina Catricalà, direttore del Dipartimento Clinico Sperimentale di Dermatologia Oncologica e della Melanoma Unità dell’Istituto San Gallicano. “In questi casi la sopravvivenza varia dall’87% al 97%. Quando invece la diagnosi è tardiva e il melanoma supera i 3 millimetri o presenta ulcerazione, la sopravvivenza scende al 50% dei casi”, ha continuato l'esperta.
“Le modalità di svolgimento e di cooperazione che hanno caratterizzato questo studio confermano l’importanza della collaborazione tra i nostri Istituti di ricerca specializzati in oncologia e dermatologia – ha sottolineato Francesco Bevere, direttore generale Istituto nazionale tumori Regina Elena e Istituto dermatologico San Gallicano – e l’Istituto superiore di sanità, principale riferimento tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale. I nostri ricercatori, insieme, hanno fornito un reale contributo alla ricerca traslazionale, consentendo il trasferimento dei risultati dell’attività di ricerca, dai laboratori ai pazienti, veri protagonisti di questa fase dello studio, verso i quali è rivolta la nostra principale attenzione”. L’Istituto superiore di Sanità e gli Istituti Regina Elena e San Gallicano hanno attivato un sito internet (www.iss.it/tria) per spiegare cosa siano questi vaccini e lo stato dell’arte degli studi in corso, con una sezione dedicata ai pazienti e un link “contattaci” a cui è possibile rivolgersi per avere informazioni più specifiche sul trial.
(Marzo 15, 2010)
DA "LA REPUBBLICA - SALUTE"
VACCINO PER MELANOMA
VACCINO PER MELANOMA

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Nonnalory
Una cosa alla volta un giorno dopo l'altro
Sono nata cieca. A volte sono triste, ma poi penso ai ragazzi meno fortunati di me, quelli che mi prendono in giro. A loro è andata peggio. Sono nati senza cuore.
Cecilia Camellini (Campionessa olimpica alle paralimpiadi 2012)
A noi la malattia ci fa un baffo!
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Tutto inizia nel 1975 con lombosciatalgia bilaterale e curata come tale, senza alcun risultato, per 12 anni. Nel 1987 diagnosi di Sacroileite alla quale nel 2007 si è aggiunta una Pancolite (infiammazione cronica dell'intestino), da metà dicembre 2007 diagnosi di spondiloartrite (ogni tanto cambia il nome della malattia, quello definitivo pare essere enteroartrite) farmaci: balzide per l'intestino, azatioprina, e, al bisogno, cortisone e indometacina per l'artrite. Ad aprile 2010 intervento di artroprotesi 4° dito mano dx.
Da novembre 2014 problemi di calo linfociti con conseguente sospensione di azatioprina. Da meta' marzo 2015 iniziato metotrexate che pero' ho dovuto sospendere dopo due mesi per sopraggiunti effetti collaterali. Nel 2015 diagnosi di gastrite cronica sempre causata dai problemi autoimmuni. Da novembre 2016 ripreso azatioprina e si e' aggiunta la psoriasi. A conti fatti la diagnosi attuale sembra essere artrite psorisiaca con infiammazione intestinale e gastrite tutto riconducibile ad autoimmunita'
Amicizia è la capacità di dare senza chiedere nulla.E' la spalla su cui piangere, è una mano che stringe la tua e ti consola.E' anche la capacità di ascoltare i silenzi, grazie per aver ascoltato i miei