Sordi al dolore. Ma non solo
L’uso prolungato di analgesici aumenta il rischio di perdita dell’udito. Un effetto raro, ma da tenere presente
MILANO - Per non sentire il dolore si rischia di non sentire più neanche i suoni: l’uso regolare di paracetamolo, aspirina e altri FANS aumenta, fino a raddoppiarlo, il rischio di diventare sordi, soprattutto negli uomini sotto i 50 anni. Non è il caso di preoccuparsi troppo, però. Come succede più spesso di quanto si immagini, anche i numeri possono ingannare: il rischio che una persona diventi sorda al di sotto dei 50 anni è così basso che anche un suo aumento si traduce nei fatti in un evento piuttosto raro.
LO STUDIO - La ricerca, pubblicata sull’American Journal of Medicine, è stata condotta analizzando i dati di circa 27 mila uomini arruolati fin dal 1986 nell’Health Professionals Follow-Up Study, un’ampia indagine in cui, tra le varie variabili, sono state osservate anche l’uso di analgesici e la salute dell’orecchio. Nel periodi di osservazione circa 3.500 persone hanno sperimentato una qualche perdita di udito. Ma i ricercatori hanno osservato che nelle persone al di sotto dei 50 anni il rischio di diventare sordi variava molto se si assumevano o meno analgesici. E soprattutto a seconda dell’antidolorifico assunto. Il rischio, infatti, aumentava del 33 per cento in quanti avevano assunto aspirina per almeno due volte a settimana, del 61 per cento in quanti avevano preso ibuprofene o altri Fans con la stessa frequenza e addirittura raddoppiava (+99%) nelle persone che per due volte a settimana avevano preso paracetamolo. Nessun effetto invece è stato osservato sugli over 60.
NIENTE ALLARMISMI - Viste così le cifre fanno di certo un grande effetto. «Ma ciò che bisogna capire - ha commentato una delle autrici dello studio, Marla Shapiro - è che il rischio medio di sordità è dell’1 per cento l’anno. Perciò, anche se le cifre di cui stiamo parlando sembrano impressionanti, in realtà si tratta, in termini assoluti, di numeri relativamente piccoli».
MEGLIO PARLARNE COL MEDICO - Ciò tuttavia non sminuisce i risultati dello studio che rimane un ulteriore campanello d’allarme dei rischi connessi all’abuso di antidolorifici. «Anche se questi farmaci si possono acquistare nei supermercati senza la ricetta medica, sempre di medicinali si tratta», ha precisato la prima firmataria dello studio Sharon G. Curhan, del Brigham and Women's Hospital di Boston. «E in quanto tali hanno degli effetti avversi», che diventano tanto più evidenti quanto più a lungo li si utilizza. «Soprattutto bisognerebbe capire - ha aggiunto la ricercatrice - che se si ha quasi quotidianamente bisogno di questi medicinali a causa del dolore cronico la scelta migliore è rivolgersi al proprio medico che può illustrare i rischi e i benefici e soprattutto può fornire alternative più valide».
Antonino Michienzi
16 marzo 2010
DA "CORRIERE DELLA SERA - SALUTE"
ANALGESICI - USO PROLUNGATO AUMENTA PERDITA UDITO
ANALGESICI - USO PROLUNGATO AUMENTA PERDITA UDITO

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
In ottemperanza alle Linee guida in tema di trattamento di dati personali per finalità di pubblicazione e diffusione nei siti web esclusivamente dedicati alla salute - 25 gennaio 2012
(Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 42 del 20 febbraio 2012)
AVVERTENZE DI RISCHIO:
• SI AVVERTONO gli utenti di valutare con la necessaria attenzione l'opportunità, nei propri interventi, di inserire, o meno, dati personali (compreso l'indirizzo e-mail), che possano rivelarne, anche indirettamente, l'identità (si pensi, ad esempio, al caso in cui in cui l'utente, nel testimoniare la propria esperienza o descrivere il proprio stato di salute, inserisca riferimenti a luoghi, persone, circostanze e contesti che consentano anche indirettamente di risalire alla sua identità);
• SI AVVERTONO gli utenti di valutare l'opportunità di pubblicare, o meno, foto o video che consentano di identificare o rendere identificabili persone e luoghi;
• SI AVVERTONO gli utente di prestare particolare attenzione alla possibilità di inserire, nei propri interventi (postati nei diversi spazi dedicati alla salute), dati che possano rivelare, anche indirettamente, l'identità di terzi, quali, ad esempio, altre persone accomunate all'autore del post dalla medesima patologia, esperienza umana o percorso medico;
• l'ambito di conoscibilità dei dati propri o altrui, immessi dall'utente nel proprio profilo personale, sono consultabili soltanto dagli iscritti al sito, tutto ciò che è scritto nei forums è invece consultabile da qualsiasi utente che acceda al sito stesso e tali dati pubblici sono reperibili mediante motore di ricerca interno
• i dati immessi dagli utenti nei forums sono indicizzabili e reperibili anche dai motori di ricerca generalisti (Google, Yahoo etc.);
• gli unici dati sensibili trattati sono gli indirizzi di posta elettronica indicati all'atto della propria iscrizione, gli amministratori del forum sono responsabili del loro trattamento viewtopic.php?f=103&t=291
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Nonnalory
Una cosa alla volta un giorno dopo l'altro
Sono nata cieca. A volte sono triste, ma poi penso ai ragazzi meno fortunati di me, quelli che mi prendono in giro. A loro è andata peggio. Sono nati senza cuore.
Cecilia Camellini (Campionessa olimpica alle paralimpiadi 2012)
A noi la malattia ci fa un baffo!
http://anoilamalattiacifaunbaffo.blogspot.com/
Tutto inizia nel 1975 con lombosciatalgia bilaterale e curata come tale, senza alcun risultato, per 12 anni. Nel 1987 diagnosi di Sacroileite alla quale nel 2007 si è aggiunta una Pancolite (infiammazione cronica dell'intestino), da metà dicembre 2007 diagnosi di spondiloartrite (ogni tanto cambia il nome della malattia, quello definitivo pare essere enteroartrite) farmaci: balzide per l'intestino, azatioprina, e, al bisogno, cortisone e indometacina per l'artrite. Ad aprile 2010 intervento di artroprotesi 4° dito mano dx.
Da novembre 2014 problemi di calo linfociti con conseguente sospensione di azatioprina. Da meta' marzo 2015 iniziato metotrexate che pero' ho dovuto sospendere dopo due mesi per sopraggiunti effetti collaterali. Nel 2015 diagnosi di gastrite cronica sempre causata dai problemi autoimmuni. Da novembre 2016 ripreso azatioprina e si e' aggiunta la psoriasi. A conti fatti la diagnosi attuale sembra essere artrite psorisiaca con infiammazione intestinale e gastrite tutto riconducibile ad autoimmunita'
Amicizia è la capacità di dare senza chiedere nulla.E' la spalla su cui piangere, è una mano che stringe la tua e ti consola.E' anche la capacità di ascoltare i silenzi, grazie per aver ascoltato i miei