Artrite e artrosi, i consigli
della Mayo Clinic
I suggerimenti degli esperti del famoso ospedale american per ridurre i fastidi e soprattutto il dolore
MILANO - Chi soffre d'artrite o artrosi lo sa: il dolore può essere a volte davvero insopportabile. Così i pazienti si chiedono che cosa possono fare per ridurlo e stare meglio, e si arrovellano cercando di capire che cosa sia davvero raccomandabile e cosa abbia invece lo stesso grado di credibilità di una leggenda metropolitana. Per dare una risposta a questi interrogativi i medici della prestigiosa Mayo Clinic di Rochester, negli Stati Uniti, hanno da poco stilato un documento dettagliato che offre tutti i consigli giusti in tema di esercizio fisico, farmaci e altro.
I CONSIGLI DI BASE – Primo «comandamento» della Mayo Clinic, parlare al proprio medico di tutti i sintomi che capita di provare, anche di quelli che sembrano del tutto estranei ad artrite e artrosi: a volte sono più importanti del previsto e la lotta al dolore delle articolazioni può passare anche dalla soluzione di altri problemi. Allo stesso modo occorre avere un quadro ben preciso della propria salute in generale, parlando approfonditamente con il curante di tutte le patologie di cui si soffre. Detto ciò, si passa ai consigli di base per la routine di tutti i giorni: ad esempio, è consigliabile fare un minimo di movimento alla sera, così da avere una minore rigidità al mattino. «Anche mentre tecnicamente non stiamo facendo niente, ad esempio mentre sediamo alla scrivania o di fronte alla TV – scrivono gli autori – è possibile far qualcosa che può influire positivamente sui dolori: ad esempio stirare il collo da un lato e dall'altro, scuotere le mani, stiracchiare le gambe. È anche opportuno cambiare posizione spesso e non sollecitare mai troppo a lungo nessuna articolazione».
ESERCIZIO FISICO – I pazienti se lo chiedono, perché la voglia di cedere alla pigrizia è comprensibile quando muoversi è doloroso: l'esercizio fisico fa bene davvero? Sì, senza dubbio, è la risposta della Mayo Clinic: «Il movimento riduce il dolore, migliora la mobilità e la resistenza, rafforza i muscoli», sintetizzano gli autori del documento. Basta scegliere attività che «costruiscono» il muscolo attorno all'articolazione senza sollecitarla troppo: sì quindi ad esercizio aerobico a bassa intensità (camminare, andare in bici, nuotare) associato sempre a un po' di stretching. No alla sedentarietà, che facilita l'atrofia della muscolatura peggiorando ulteriormente la stabilità delle articolazioni; da evitare anche tutte le attività ad alto impatto articolare, come la corsa, i salti, l'aerobica ad elevata intensità, e gli sport che prevedono movimenti molto ripetitivi come il tennis.
FARMACI – La tentazione è imbottirsi di antidolorifici, a volte. Meglio di no, visto che «nessun farmaco è senza effetti collaterali: parlate col vostro medico per scegliere il piano terapeutico più adatto alla vostra situazione», consigliano gli statunitensi. Che spiegano accuratamente che cosa fare caso per caso: se i dolori sono lievi e occasionali, ad esempio, meglio di qualunque farmaco possono il riposo e l'applicazione di impacchi freddi (per ridurre il dolore) o caldi (per dar sollievo alla rigidità) sull'articolazione dolorante. Se il dolore è occasionale ma consistente, ad esempio quando si riprende a far giardinaggio dopo un inverno passato in poltrona, si possono usare semplici antinfiammatori da banco (aspirina e simili); se il dolore persiste antinfiammatori non steroidei come l'ibuprofene o il naprossene, presi per qualche giorno, possono essere d'aiuto. Gli americani consigliano anche un piccolo stratagemma per prevenire il dolore: quando stiamo per utilizzare un'articolazione «debole» (ad esempio perché è prevista una gita in bici e sappiamo che spesso, dopo, ci ritroviamo doloranti) si può prendere una dose di antinfiammatorio da banco qualche ora prima. Ma se i dolori sono costanti, è sempre bene parlarne al medico: bisogna evitare di trascurarli, potrebbero essere il segno di un'articolazione danneggiata che richiede cure quotidiane di diverso genere. Allo stesso modo non si deve esagerare con le medicine: se ci accorgiamo di indulgere spesso nella pastiglia di antidolorifico, è il caso di parlarne al medico perché forse il problema richiede un approccio più strutturato.
UMORE – Infine, le raccomandazioni per non sentirsi giù di corda: il dolore correlato ad artrite e artrosi mette di cattivo umore, ma questo può ritorcersi contro perché la depressione, ad esempio, aggrava i sintomi dolorosi (tanto che curarla, se c'è, significa quasi sempre ridurre i fastidi alle articolazioni). No quindi al catastrofismo, perché i brutti pensieri fanno male; sì alle tecniche di sostegno cognitivo-comportamentale che aiutano ad affrontare le emozioni negative, sì alle modifiche dello stile di vita per vivere meglio e più sereni. Un esempio? Abbandonare la sigaretta: «Molti usano il fumo per sopportare meglio il carico emotivo correlato ai problemi articolari, ma è una scelta davvero controproducente: le tossine nel fumo provocano stress nel tessuto connettivo, favorendo la comparsa di ulteriori guai alle articolazioni», concludono i medici della Mayo Clinic.
Elena Meli
14 giugno 2010
DA "CORRIERE DELLA SERA - SALUTE"
ARTRITE E ARTROSI, CONSIGLI
ARTRITE E ARTROSI, CONSIGLI

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Nonnalory
Una cosa alla volta un giorno dopo l'altro
Sono nata cieca. A volte sono triste, ma poi penso ai ragazzi meno fortunati di me, quelli che mi prendono in giro. A loro è andata peggio. Sono nati senza cuore.
Cecilia Camellini (Campionessa olimpica alle paralimpiadi 2012)
A noi la malattia ci fa un baffo!
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Tutto inizia nel 1975 con lombosciatalgia bilaterale e curata come tale, senza alcun risultato, per 12 anni. Nel 1987 diagnosi di Sacroileite alla quale nel 2007 si è aggiunta una Pancolite (infiammazione cronica dell'intestino), da metà dicembre 2007 diagnosi di spondiloartrite (ogni tanto cambia il nome della malattia, quello definitivo pare essere enteroartrite) farmaci: balzide per l'intestino, azatioprina, e, al bisogno, cortisone e indometacina per l'artrite. Ad aprile 2010 intervento di artroprotesi 4° dito mano dx.
Da novembre 2014 problemi di calo linfociti con conseguente sospensione di azatioprina. Da meta' marzo 2015 iniziato metotrexate che pero' ho dovuto sospendere dopo due mesi per sopraggiunti effetti collaterali. Nel 2015 diagnosi di gastrite cronica sempre causata dai problemi autoimmuni. Da novembre 2016 ripreso azatioprina e si e' aggiunta la psoriasi. A conti fatti la diagnosi attuale sembra essere artrite psorisiaca con infiammazione intestinale e gastrite tutto riconducibile ad autoimmunita'
Amicizia è la capacità di dare senza chiedere nulla.E' la spalla su cui piangere, è una mano che stringe la tua e ti consola.E' anche la capacità di ascoltare i silenzi, grazie per aver ascoltato i miei