AR, CASALINGHE PIU' MALATE, PROPOSTA DI LEGGE AIRA

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lorichi
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AR, CASALINGHE PIU' MALATE, PROPOSTA DI LEGGE AIRA

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Artrite reumatoide: fa la
casalinga una malata su due
Alti i costi sociali anche per questa categoria di lavoratrici; l'Associazione dei pazienti promuove un disegno di legge per i malati reumatici


(Fotogramma)MILANO - L'artrite reumatoide fa le sue vittime soprattutto fra le mura domestiche. Secondo i dati dell'Associazione Nazionale Malati Reumatici e della Società Italiana di Reumatologia, le italiane con artrite reumatoide sono circa 307.000; di queste, il 52 per cento (160 mila donne) sono casalinghe.
MOTIVI – Difficile se non impossibile capirne i motivi, che secondo Antonella Celano, presidente ANMAR, sono di fatto casuali: «L'artrite reumatoide non è una malattia professionale, non ci sono cioè elementi, nel lavoro della casalinga, che possano facilitare la comparsa della patologia. Crediamo che aver trovato molte malate fra le casalinghe sia dovuto tutto sommato al caso». Detto ciò, però, gli esperti tengono a sottolineare che anche per chi lavora a casa la malattia comporta difficoltà e costi sociali elevati. Si potrebbe infatti essere portati a credere che le difficoltà lavorative dei malati, di cui spesso si parla, si limitino a chi ha un impiego con busta paga: ma provate a pensare quanto può diventare complicato, con le articolazioni gonfie e doloranti, lavare i pavimenti o i piatti, fare una lavatrice o stirare. Compiti impossibili. E in Italia, dove il 30 per cento delle donne lavora in casa ed è la colonna dell'economia familiare, l'impatto di 160.000 casalinghe non più in grado di svolgere le loro mansioni non è indifferente. Senza contare il peso “privato” degli ostacoli posti dalla malattia.

COSTI – «La malattia cronica obbliga la persona colpita a modificare il proprio stile di vita e impegnare tempo ed energie per curarsi – dice Celano –. Le difficoltà di integrazione sociale sono enormi e i problemi non sono solo di carattere soggettivo, legati alla difficoltà di accettare la patologia, ma pure oggettivo: barriere architettoniche, fuori come a casa, ma anche accesso non sempre semplice alle terapie, liste d'attesa lunghe, poche strutture riabilitative, commissioni di invalidità ed esenzioni del ticket sono tutti elementi che rendono la vita dei pazienti una vera corsa a ostacoli. Anche se si tratta di casalinghe, benché a mio parere le donne lavoratrici siano perfino più penalizzate perché devono far fronte, in genere, al doppio lavoro fuori e dentro casa – considera Celano –. Devono muoversi per andare sul luogo di lavoro, devono trovare il tempo per le visite e le cure: tutte difficoltà che per le casalinghe possono essere leggermente meno pesanti».

LEGGE – Il pensiero di Celano va anche ai provvedimenti «anti-fannulloni», che rendono ancora più difficili le assenze per malattia (vera). Anche per questo l'ANMAR, assieme alle altre Associazioni che si occupano di pazienti con malattie reumatiche, ha promosso una proposta di legge sulle malattie osteoarticolari croniche e le malattie autoimmuni che lo scorso marzo è stata presentata al Parlamento dall'Onorevole Domenico Scilipoti. «La proposta di legge, che può essere consultata nella sua interezza sul sito dell'Onorevole Scilipoti e dovrebbe arrivare prossimamente in Commissione Sanità e Affari Sociali, prevede una serie di interventi per migliorare l'assistenza dei pazienti – riferisce Celano –. Ad esempio, la creazione di nuovi Centri specializzati per la diagnosi, la cura e la riabilitazione delle malattie reumatiche e nuovi criteri per le commissioni di invalidità. Tutti interventi che, speriamo, potranno facilitare la vita ai malati, siano essi lavoratori o casalinghe».

Elena Meli
08 ottobre 2009

DA "CORRIERE DELLA SERA - SALUTE"
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Nonnalory
Una cosa alla volta un giorno dopo l'altro
Sono nata cieca. A volte sono triste, ma poi penso ai ragazzi meno fortunati di me, quelli che mi prendono in giro. A loro è andata peggio. Sono nati senza cuore.
Cecilia Camellini (Campionessa olimpica alle paralimpiadi 2012)
A noi la malattia ci fa un baffo!
http://anoilamalattiacifaunbaffo.blogspot.com/


Tutto inizia nel 1975 con lombosciatalgia bilaterale e curata come tale, senza alcun risultato, per 12 anni. Nel 1987 diagnosi di Sacroileite alla quale nel 2007 si è aggiunta una Pancolite (infiammazione cronica dell'intestino), da metà dicembre 2007 diagnosi di spondiloartrite (ogni tanto cambia il nome della malattia, quello definitivo pare essere enteroartrite) farmaci: balzide per l'intestino, azatioprina, e, al bisogno, cortisone e indometacina per l'artrite. Ad aprile 2010 intervento di artroprotesi 4° dito mano dx.
Da novembre 2014 problemi di calo linfociti con conseguente sospensione di azatioprina. Da meta' marzo 2015 iniziato metotrexate che pero' ho dovuto sospendere dopo due mesi per sopraggiunti effetti collaterali. Nel 2015 diagnosi di gastrite cronica sempre causata dai problemi autoimmuni. Da novembre 2016 ripreso azatioprina e si e' aggiunta la psoriasi. A conti fatti la diagnosi attuale sembra essere artrite psorisiaca con infiammazione intestinale e gastrite tutto riconducibile ad autoimmunita'


Amicizia è la capacità di dare senza chiedere nulla.E' la spalla su cui piangere, è una mano che stringe la tua e ti consola.E' anche la capacità di ascoltare i silenzi, grazie per aver ascoltato i miei
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