Check up del sonno per i reumatici
Secondo un nuovo studio la valutazione e la cura di eventuali disturbi è fondamentale per un approccio a tutto raggio delle principali malattie reumatiche
(Contrasto) MILANO - Disturbi del sonno di varia natura, dalla sonnolenza diurna al cattivo riposo notturno, sono frequenti nei pazienti che soffrono di malattie reumatiche e per questo motivo sarebbe utile includere nei controlli periodici anche valutazioni sulla qualità del sonno. Lo suggerisce uno studio canadese pubblicato sul Journal of Clinical Rheumatology.
DISTURBI DEL SONNO - La nuova ricerca è stata condotta su poco più di 400 pazienti afferenti alla divisione di reumatologia dell’University of Saskatchewan. Ai partecipanti è stato chiesto di compilare un questionario specifico e i dati raccolti indicano chiaramente che i disturbi del sonno sono compagni di viaggio di molti pazienti. In particolare il 25,7 per cento ha riferito eccessiva sonnolenza, il 67,3 per cento cattiva qualità del sonno, il 35,2 apnee ostruttive nel sonno mentre il 24 per cento è risultato affetto dalla sindrome delle gambe senza riposo. Non solo, i risultati dello studio indicano anche che questi disturbi del sonno, in modo particolare l’eccessiva sonnolenza e la cattiva qualità del riposo notturno, possono influenzare negativamente il decorso della malattia reumatica, aumentando dolore, affaticamento e compromettendo la funzionalità complessiva.
CHECK UP - «Recenti dati indicano che il nostro fabbisogno fisiologico di sonno continuativo è di almeno 5 ore a notte - fa notare Gianfranco Ferraccioli, responsabile della Struttura Complessa di Reumatologia del Policlinico Gemelli di Roma -. Purtroppo, però, non è raro che i malati reumatici abbiano difficoltà a totalizzare questo numero di ore di buon riposo. La cattiva qualità del sonno è favorita da diversi fattori, a partire da dolori e fastidi che rendono più difficile addormentarsi, oltre a essere spesso causa di risvegli notturni. Una valutazione della qualità del sonno nei pazienti reumatici è quindi sicuramente da raccomandare e molti lo fanno ormai da tempo anche perché è sempre più evidente che un riposo non ottimale ha effetti negativi sulla funzionalità dei pazienti e più in generale sulla qualità di vita».
Antonella Sparvoli
07 dicembre 2010(ultima modifica: 09 dicembre 2010)
DISTURBI DEL SONNO NEI MALATI REUMATICI
DISTURBI DEL SONNO NEI MALATI REUMATICI

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Nonnalory
Una cosa alla volta un giorno dopo l'altro
Sono nata cieca. A volte sono triste, ma poi penso ai ragazzi meno fortunati di me, quelli che mi prendono in giro. A loro è andata peggio. Sono nati senza cuore.
Cecilia Camellini (Campionessa olimpica alle paralimpiadi 2012)
A noi la malattia ci fa un baffo!
http://anoilamalattiacifaunbaffo.blogspot.com/
Tutto inizia nel 1975 con lombosciatalgia bilaterale e curata come tale, senza alcun risultato, per 12 anni. Nel 1987 diagnosi di Sacroileite alla quale nel 2007 si è aggiunta una Pancolite (infiammazione cronica dell'intestino), da metà dicembre 2007 diagnosi di spondiloartrite (ogni tanto cambia il nome della malattia, quello definitivo pare essere enteroartrite) farmaci: balzide per l'intestino, azatioprina, e, al bisogno, cortisone e indometacina per l'artrite. Ad aprile 2010 intervento di artroprotesi 4° dito mano dx.
Da novembre 2014 problemi di calo linfociti con conseguente sospensione di azatioprina. Da meta' marzo 2015 iniziato metotrexate che pero' ho dovuto sospendere dopo due mesi per sopraggiunti effetti collaterali. Nel 2015 diagnosi di gastrite cronica sempre causata dai problemi autoimmuni. Da novembre 2016 ripreso azatioprina e si e' aggiunta la psoriasi. A conti fatti la diagnosi attuale sembra essere artrite psorisiaca con infiammazione intestinale e gastrite tutto riconducibile ad autoimmunita'
Amicizia è la capacità di dare senza chiedere nulla.E' la spalla su cui piangere, è una mano che stringe la tua e ti consola.E' anche la capacità di ascoltare i silenzi, grazie per aver ascoltato i miei