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La BPCO non si consideri più solo una malattia polmonareCominciata da tarantola17
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Parte 1 di 1
tarantola1710/9/2007, 21:08
Il prof. Fabbri dell’Università di Modena, autore del lavoro: “Le attuali linee guida vanno riviste per adeguarle alla complessità del paziente”. In Italia circa 3 milioni di pazienti
31/8/2007
Modena, 31 agosto 2007 - La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) non può più essere considerata solo una malattia polmonare. Si tratta di una patologia ben più complessa ed è necessario che i medici lo comprendano se vogliamo assicurare una ottimale assistenza ai pazienti. Sono queste le conclusioni di un importante studio pubblicato oggi nel numero speciale di Lancet di questa settimana dedicato proprio alla BPCO. Studio che vede protagonista l’italiano Leonardo Fabbri Professore di Malattie dell’Apparato Respiratorio all’ Università di Modena e Reggio Emilia e presidente eletto della European Respiratory Society. “I medici finora hanno sottovalutato le complicanze correlate a questa patologia, che rappresenta la quarta causa di cronicità nel nostro Paese e colpisce circa 3 milioni di persone, e indirettamente interessa i 10 milioni affetti da malattie croniche, in gran parte anziani. Il nostro obiettivo è invece metterle in evidenza, per modificare l’approccio assistenziale e le linee guida attuali – afferma il prof. Fabbri –. Per questo abbiamo proposto di aggiungere il termine Sindrome Infiammatoria Sistemica Cronica (Chronic Systemic Inflammatory Syndrome, CSIS) alla diagnosi di BPCO. Non si tratta di una sottigliezza semantica, ma è invece un modo concreto per richiamare maggiormente l’attenzione e stimolare la discussione fra i clinici sulle altre frequenti patologie croniche che spesso accompagnano la BPCO”.
BPCO sta per BroncoPneumopatia Cronica Ostruttiva, un termine utilizzato per indicare due malattie molto diffuse, la bronchite cronica ed enfisema polmonare, che spesso coesistono nello stesso paziente. Il fumo di sigaretta rappresenta il principale fattore di rischio. La BPCO causa disturbi respiratori come tosse, fiato corto (inizialmente solo sotto sforzo e poi, all’aggravarsi della malattia, anche a riposo), e frequenti bronchiti. Problemi che determinano una graduale riduzione dell’autonomia e, alla lunga, un’invalidità permanente. Le più frequenti patologie croniche che si accompagnano alla BPCO sono le alterazioni della muscolatura scheletrica, inclusi i muscoli respiratori, l’ipertensione arteriosa, il diabete, le arteropatie coronarica e periferica e lo scompenso cardiaco, le malattie vascolari del polmone, le infezioni broncopolmonari ed i tumori. “Queste comorbidità – afferma il prof. Fabbri - influenzano pesantemente l’evoluzione della BPCO, al punto che i pazienti in realtà muoiono e si aggravano più per le complicanze, quali malattie cardiovascolari e tumori, che per la stessa BPCO”. I ricercatori propongono 6 diversi parametri per effettuare la diagnosi di Sindrome infiammatoria Sistemica Cronica (CSIS): un’ età superiore ai 40 anni, un’abitudine al fumo superiore a di 10 pacchetti per anno, sintomi e/o alterazioni funzionali respiratorie compatibili con la BPCO, scompenso cardiaco cronico, sindrome metabolica, ed aumento della proteina C-reattiva circolante come marcatore di infiammazione. Si arriva a formulare una diagnosi di CSIS quando se ne rilevano almeno 3. "Le linee guida – aggiunge il prof. Fabbri - tendono ad ignorare o comunque a sottovalutare il fatto che la maggior parte dei pazienti affetti da una malattia cronica come la BPCO presenta molto spesso almeno una o più patologie croniche. Di conseguenza non forniscono adeguate raccomandazioni. La nostra proposta di adottare una terminologia più generale come Sindrome Infiammatoria Sistemica Cronica (CSIS) potrebbe essere utile per aumentare l’attenzione al problema delle comorbidità croniche e migliorare l’assistenza a questi pazienti, in particolare se anziani. I clinici quindi – conclude il professore - non solo dovranno sforzarsi di riconoscere e farsi carico del problema e del trattamento delle comorbidità, ma dovranno adeguarsi per fronteggiare l’emergenza costituita da questo problema”.
Fonte: http://www.medinews.it/files/index.cfm? ... d_elm=3188
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BOCO NON PIU' SOLO MALATTIA POLMONARE
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Nonnalory
Una cosa alla volta un giorno dopo l'altro
Sono nata cieca. A volte sono triste, ma poi penso ai ragazzi meno fortunati di me, quelli che mi prendono in giro. A loro è andata peggio. Sono nati senza cuore.
Cecilia Camellini (Campionessa olimpica alle paralimpiadi 2012)
A noi la malattia ci fa un baffo!
http://anoilamalattiacifaunbaffo.blogspot.com/
Tutto inizia nel 1975 con lombosciatalgia bilaterale e curata come tale, senza alcun risultato, per 12 anni. Nel 1987 diagnosi di Sacroileite alla quale nel 2007 si è aggiunta una Pancolite (infiammazione cronica dell'intestino), da metà dicembre 2007 diagnosi di spondiloartrite (ogni tanto cambia il nome della malattia, quello definitivo pare essere enteroartrite) farmaci: balzide per l'intestino, azatioprina, e, al bisogno, cortisone e indometacina per l'artrite. Ad aprile 2010 intervento di artroprotesi 4° dito mano dx.
Da novembre 2014 problemi di calo linfociti con conseguente sospensione di azatioprina. Da meta' marzo 2015 iniziato metotrexate che pero' ho dovuto sospendere dopo due mesi per sopraggiunti effetti collaterali. Nel 2015 diagnosi di gastrite cronica sempre causata dai problemi autoimmuni. Da novembre 2016 ripreso azatioprina e si e' aggiunta la psoriasi. A conti fatti la diagnosi attuale sembra essere artrite psorisiaca con infiammazione intestinale e gastrite tutto riconducibile ad autoimmunita'
Amicizia è la capacità di dare senza chiedere nulla.E' la spalla su cui piangere, è una mano che stringe la tua e ti consola.E' anche la capacità di ascoltare i silenzi, grazie per aver ascoltato i miei