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Artrite reumatoide: un passo avanti sul piano terapeutico ed una svolta su quello concettuale grazieCominciata da tarantola17
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Parte 1 di 1
tarantola1713/12/2007, 22:44
Estremamente specifico nel suo meccanismo d’azione, cambia lo scenario in quei casi in cui il paziente inizia a mostrare una risposta insufficiente ad un anti-TNF” nella terapia dell’artrite reumatoide : si tratta del farmaco biologico di nuova generazione (nome della molecola: orencia) che rappresenta un importante passo in avanti nella lotta a questa malattia che se non curata in tempo comporta l’instaurarsi di danni che poi restano persistenti nel tempo causando invalidità.
Molti dei pazienti curati con i farmaci biologici devono spesso interrompere il trattamento per difficoltà legate a perdita di efficacia, tollerabilità, modalità di somministrazione. Questa nuova molecola, invece, offre un’alternativa terapeutica efficace e ben tollerata avendo un profilo di maneggevolezza più favorevole rispetto alle altre terapie.
“Negli ultimi anni l’avvento delle terapie biologiche anti-TNF ha effettivamente modificato l’approccio alla malattia, intervenendo sulla progressione del danno articolare e assicurando un trattamento della patologia non solo sintomatico - ha affermato Guido Valesini, professore ordinario di Reumatologia, Università La Sapienza di Roma, questa mattina a Roma in occasione della presentazione del farmaco - Tuttavia, nella pratica clinica già dopo 6 mesi il 60% circa dei pazienti in terapia con anti-TNF mostra una risposta insufficiente o manifesta intolleranza, tanto che 1 paziente su 2 abbandona la terapia nello stesso arco di tempo. In assenza di valide alternative, fino ad oggi si è cercato di ovviare a questo problema, prima aumentando il dosaggio e la frequenza, poi passando ad altra terapia ma sempre della stessa classe, senza migliorare i risultati o addirittura peggiorandoli, sprecando risorse preziose per il Servizio Sanitario Nazionale.
Orencia è un farmaco innovativo – ha continuato - che ci permette di intervenire in modo efficace poichè inibisce selettivamente solo le molecole coinvolte nella co-stimolazione della risposta autoimmune. Il vantaggio dell’inibizione di queste molecole co-stimolatorie è duplice: da una parte viene bloccata la fase attiva della risposta, quella cioè che comporta il danno; dall’altra, vengono eliminate le cellule che se persistessero vive potrebbero in futuro tornare a fare danno. Il profilo di efficacia è molto soddisfacente, con un’elevata percentuale di pazienti che raggiungono una bassa attività di malattia o la remissione. Questo farmaco si è dimostrato in grado di inibire la progressione del danno strutturale, misurato con tecniche radiografiche e, fra i responder, la percentuale dei pazienti che hanno un arresto del danno strutturale è superiore al 60%. Si tratta di un dato molto importante perché arresto del danno strutturale significa arresto del rischio di invalidità permanente.”
“Sulla base dell’esperienza di questi anni sappiamo che con i farmaci biologici attuali solo il 50% risponde in maniera favorevole - ha sostenuto Gianfranco Ferraccioli, professore ordinario di Reumatologia, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma - gli altri non reagiscono a questa terapia e non raggiungono la remissione come noi vorremmo. Nel momento in cui viene a mancare una risposta adeguata alla terapia, occorre pensare a una via alternativa poichè tutte le evidenze indicano l’ inutilità di insistere con farmaci della stessa classe.
Nuovi dati, presentati il mese scorso a Boston al congresso dell’American College of Rheumatology – ha continuato - hanno confermato che Orencia mostra un tasso di adesione alla terapia elevato, valutato fino a 5 anni. Questo grazie alla sua efficacia che si dimostra crescente nel tempo e alla conseguente e progressiva inibizione del danno articolare. Il farmaco consente quindi di raggiungere un maggior controllo della progressione dell’artrite reumatoide, permettendo ai pazienti un miglioramento della funzione fisica e della qualità di vita, trasformando i “giorni di artrite reumatoide” in “giorni di normale attività”.
“L’aspetto innovativo di questo farmaco biologico è la sua capacità di interferire con i sistemi di cooperazione delle cellule maggiormente coinvolte nella risposta immunitaria, inserendosi nel meccanismo di presentazione dell’antigene alla cellula T – ha affermato il prof. Carlo Maurizio Montecucco, professore ordinario e Direttore della Clinica di Reumatologia dell’Università di Pavia, Fondazione IRCCS, Policlinico San Matteo di Pavia -
La cellula T è un elemento chiave della risposta immunitaria, una sorta di direttore d’orchestra che coordina tutte le altre cellule dirette contro l’elemento riconosciuto come estraneo dal sistema immunitario. Questo meccanismo è regolato da “freni” e “acceleratori” che aumentano o diminuiscono il grado di risposta immunitaria. Orencia modula selettivamente la co-stimolazione dei linfociti T: in pratica, controlla e riduce l’azione degli “acceleratori”, mantenendo a un livello più basso la risposta immunitaria.
Inoltre, il farmaco riesce ad avere un controllo a monte del processo infiammatorio, e una modulazione a valle della cascata infiammatoria dell’artrite reumatoide. L’azione che esso svolge sui linfociti T, infatti, si riverbera sulle altre cellule del sistema immunitario: i macrofagi, le cellule dendritiche o i linfociti B, stimolano i linfociti T presentandogli l’antigene, ma ne sono a loro volta stimolati. Per cui, inibire questo rapporto vuol dire ridurre reciprocamente sia l’azione dei linfociti T che l’attivazione delle cellule deputate alla presentazione dell’antigene, e quindi abbassare la risposta complessiva del sistema immunitario.”
Scoperto nei centri di ricerca di Bristol-Myers Squibb, il farmaco ha ricevuto il via libera dell’AIFA ed è ora disponibile per i pazienti italiani a totale carico del SSN. Molta fiducia è riposta in questa nuova terapia poiché è in grado di dare risposte adeguate in termini di recupero per i pazienti che hanno risposte insufficienti agli altri farmaci. Si tratta di un farmaco ormai ben conosciuto, la cui efficacia e tollerabilità sono state confermate nel “mondo reale”, oltre che negli studi clinici, in circa due anni di impiego terapeutico negli USA, per cui è stata già accumulata un’esperienza clinica positiva sia negli Stati Uniti che in Europa.
13/12/2007
Fonte: http://www.saluteeuropa.it/index.php/sa ... _biologico
matilde5815/12/2007, 20:30
Ogni nuova scoperta è un'opportunità in più per migliorare la nostra qualità di vita e voglio essere fiduciosa, anche, sepoi alla fine quelli che contano sono gli effettivi risultati di efficacia sulle persone.
selvaggia5915/12/2007, 21:00
Grazie Ale....
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ARTRITE REUMATOIDE - BIOLOGICO ORENCIA
ARTRITE REUMATOIDE - BIOLOGICO ORENCIA

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Sono nata cieca. A volte sono triste, ma poi penso ai ragazzi meno fortunati di me, quelli che mi prendono in giro. A loro è andata peggio. Sono nati senza cuore.
Cecilia Camellini (Campionessa olimpica alle paralimpiadi 2012)
A noi la malattia ci fa un baffo!
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Tutto inizia nel 1975 con lombosciatalgia bilaterale e curata come tale, senza alcun risultato, per 12 anni. Nel 1987 diagnosi di Sacroileite alla quale nel 2007 si è aggiunta una Pancolite (infiammazione cronica dell'intestino), da metà dicembre 2007 diagnosi di spondiloartrite (ogni tanto cambia il nome della malattia, quello definitivo pare essere enteroartrite) farmaci: balzide per l'intestino, azatioprina, e, al bisogno, cortisone e indometacina per l'artrite. Ad aprile 2010 intervento di artroprotesi 4° dito mano dx.
Da novembre 2014 problemi di calo linfociti con conseguente sospensione di azatioprina. Da meta' marzo 2015 iniziato metotrexate che pero' ho dovuto sospendere dopo due mesi per sopraggiunti effetti collaterali. Nel 2015 diagnosi di gastrite cronica sempre causata dai problemi autoimmuni. Da novembre 2016 ripreso azatioprina e si e' aggiunta la psoriasi. A conti fatti la diagnosi attuale sembra essere artrite psorisiaca con infiammazione intestinale e gastrite tutto riconducibile ad autoimmunita'
Amicizia è la capacità di dare senza chiedere nulla.E' la spalla su cui piangere, è una mano che stringe la tua e ti consola.E' anche la capacità di ascoltare i silenzi, grazie per aver ascoltato i miei