FEMMINISMO/MASCHILISMO

discutiamo tra noi dei temi che più ci interessano
Rispondi
Avatar utente
lorichi
Amministratore
Messaggi: 11497
Iscritto il: 06/06/2009, 17:07
Località: ROMA

FEMMINISMO/MASCHILISMO

Messaggio da lorichi »

Versione stampabile della discussione
FEMMINISMO/MASCHILISMOCominciata da lorichi
FORUM SULLE MALATTIE CRONICHE AUTOIMMUNI DEL GRUPPO REUM AMICI > IL SIGNIFICATO DEI REUM AMICI
Parte 1 di 1
lorichi12/10/2006, 19:55
Prendo al volo la proposta di Rosaria di aprire una nuova discussione su questo argomento e lo faccio, come mia abitudine, partendo dall' "inizio"; ho cercato la parola femminismo sul vocabolario (il mio è un vocabolario un po' vecchiotto!) ed ho trovato: Movimento diretto ad ottenere per la donna condizioni sociali e politiche paragonabili a quelle dell'uomo. Poi ho cercato la parola maschilismo e..........non l'ho trovata!

Come ho detto il mio vocabolario è vecchiotto ma il non trovare la parola maschilismo la dice già lunga.

Il femminismo è un movimento nato nell' 800 ma, personalmente, ritengo che a tutt'oggi le donne debbono ancora faticare parecchio per essere considerare al pari di un uomo; è inutile nasconderlo viviamo in un paese ancora molto discriminante nei confronti delle donne.

Nel mio piccolo non ho mai fatto battaglie femministe (non sono mai andata in piazza a manifestare) per una ragione molto semplice: non ho mai pensato di dover conquistare niente, ho sempre pensato che quello che era consentito ad un uomo doveva essere consentito anche a me senza fare battaglie per averlo; il risultato di questo mio atteggiamento, però, sono state tante piccole guerre quotidiane, a casa e in ufficio.

Disapprovo nella maniera più assoluta la festa dell'8 marzo perchè fiorai, ristoratori e pasticceri si sono appropriati di questa giornata e l'hanno fatta diventare una carnevalata.

Un 8 marzo di molti anni fa mi trovavo in una macelleria e c'erano il titolare ed un suo amico che hanno avuto questo dialogo: "beh tua moglie stasera va a cena fuori?" "eh si! porelle, è la festa loro che vuoi fa' almeno una volta l'anno......."

Edificante vero? Ecco, già questo, per me, basterebbe per abolire l'8 marzo, delle operaie morte bruciate perchè il loro "padrone" le aveva chiuse nella fabbrica non parla più nessuno.

Il vocabolario dice "ottenere per la donna condizioni........paragonabili a quelle di un uomo" io dico che alle donne andrebbero riconosciuti pari diritti e pari dignità di quelli riconosciuti ad un uomo.

Mi spiace, ma ancora non è così, anche se ci sono moltissimi uomini che di questo sono, invece, convinti e si comportano di conseguenza.


ciao a tutti


rosaria195612/10/2006, 23:31
bene Lori, io invece, nel web, ho trovato questa pagina sul maschilismo: http://it.wikipedia.org/wiki/Maschilismo dove si può leggere che:
Il maschilismo è un termine applicato ad una serie di ideologie sostenute da alcuni movimenti maschili che si dichiarano o anti-femministi, o molto critici verso le manifestazioni più estreme del femminismo. Il maschilismo si ispira a teorie sociali, movimenti politici e filosofie morali basate essenzialmente su esperienze ed istanze tipicamente maschili. Molti esponenti delle teorie maschiliste cercano di analizzare e giustificare la diseguaglianza fra i sessi, promuovendo i diritti, gli interessi e le istanze degli uomini. I sostenitori del maschilismo hanno una visione egualitaria dei rapporti fra i sessi, ma pongono l'accento sulle esperienze peculiari del genere maschile. Essi riconoscono la fondatezza di molte delle rivendicazioni del movimento femminista, come ad esempio la richiesta di pari opportunità e piena uguaglianza nel campo dei diritti legali e civili.

All'opposto alcuni mettono addirittura in discussione la stessa valutazione sul quanto le donne sono state effettivamente limitate e sfavorite nel corso della storia, e si sforzano parallelamente di cercare esempi di casi in cui, al contrario, sono stati gli uomini ad essere sfavoriti. Alcuni ritengono che le rivendicazioni del secondo femminismo si sono spinte troppo oltre, in una visione ginocentrica della società. In compenso alcuni critici del maschilismo affermano che questa ideologia è non solamente antifemminista, ma addirittura tende alla misoginia.

Un aspetto importante da considerare è che mentre il termine femminismo ha un'accezione positiva nella nostra società, ovvero di rivendicazione del diritto delle donne a pari opportunità, il termine maschilismo viene interpretato come discriminazione di carattere sessista. Esiste tuttavia una forma di femminismo, chiamata vetero-femminismo, che al contrario del vero femminismo tende al privilegio e al primato del genere femminile su quello maschile, rappresentando di fatto il corrispondente del maschilismo nel senso inverso. Analogamente esistono movimenti che propugnano fortemente pari dignità fra uomini e donne là dove sono gli uomini ad essere discriminati, rappresentando l'equivalente per i diritti degli uomini del vero femminismo.
..........................................segue su: http://it.wikipedia.org/wiki/Maschilismo
è una pagina da leggere.

Sicuramente le cose sono migliorate moltissimo negli ultimi 20/30 anni, ma da quì a dire che le donne hanno "condizioni paragonabili a quelle di un uomo" credo che ancora ce ne passa.

Sai cosa penso Lori???? secondo me noi 40/60enni siamo state una generazione "di mezzo" nel senso che veniamo quasi tutti da famiglie dove le donne facevano le casalinghe, noi invece siamo andate a lavorare ma, i nostri coetanei maschi, anche loro provenienti da famiglie dove le donne stavano in casa ed accudivano i propri congiunti, non sono abituati agli aiuti domestici.

I nostri figli, invece, cresciuti in famiglie dove noi donne non eravamo più presenti 24 ore su 24 ad accudirli, sono più abituati a fare anche da soli, sia i maschi che le femmine.

Questo dovrebbe far ben sperare per il futuro, in effetti io già vedo tra i ragazzi e le ragazze di oggi, un comportamento più paritario, forse derivante proprio da queste abitudini di indipendenza dai genitori che hanno dovuto sviluppare molto prima di noi.

Le discriminazioni in ambito lavorativo, probabilmente, saranno quelle più dure a morire ma, se i futuri imprenditori ed imprenditrici, manager, insegnanti, commercianti ecc. ecc. sapranno far tesoro delle esperienze di parità che mi sembra intraveredere oggi tra i ragazzi, c'è la speranza che anche nel mondo del lavoro le cose potranno cambiare.

Forse noi 40/60enni come generazione "di mezzo" siamo state un pochino più sfortunate: abbiamo dovuto sobbarcarci il lavoro esterno e quello casalingo, le nostre mamme e nonne avevano solo quello casalingo da portare avanti e i nostri figli, spero, condivideranno con il proprio compagno/a quello casalingo.

Mi piacerebbe leggere il parere di un ragazzo giovane, per esempio di Antonio che trovo eccezionalmente maturo per la sua età, ma anche di quegli uomini che, generazione di mezzo come noi, cresciuti accuditi di tutto punto dalla proprie madri, vivono adesso una realtà diversa, con la propria compagna che lavora al pari loro e che "pretende" aiuto domestico....quanti davvero aiutano ma non perchè sollecitati in tal senso, ma perchè sentono che così deve essere!!!!!

ciao




lorichi13/10/2006, 08:33
Cara Rosy, io ho volutamente cercato solo sul vocabolario che è uno strumento di uso quotidiano nelle scuole; la parola maschilismo non c'era e questo mi è sembrato molto significativo anche se, ripeto, il mio è un vocabolario vecchiotto;
proverò a vedere su uno più recente e magari la troverò.

Per il resto concordo con te: i giovani di oggi probabilmente hanno subìto meno certi aspetti culturali , lo vedo con i miei nipoti che sono ragazzi di 33 - 34 e 35 anni e si danno molto da fare e sono ancora pienamente d'accordo con te che invece nel mondo del lavoro saremo considerate "meno" ancora per molto tempo.

Sentiamo cosa pensano i ragazzi di questo forum; forza noi " zie" vi aspettiamo! e aspettiamo anche quei "maschietti" quarantenni e oltre per sentire le loro esperienze.

ciao
Maxmagnus13/10/2006, 16:04
Personalmente sono contrario alla maggior parte degli etremismi.
In qualsiasi direzione essi si spingano.
La mia esperienza personale non può fare a meno di notare che rivendicazioni femministe del passato partivano da una pulsione estremista.
La mia esperienza sulla condizione della donna ha radici molto ridotte.
Le prime donne di cui ho avuto modo di vedere scorrere la vita sono state le mie nonne.
Devo dire che per molti aspetti la loro era una figura matriarcale in seno alla famiglia.
I loro compiti erano molteplici e andavano dall'amministrazione delle finanze, all' educazione dei figli.
Oltre ad essere valide collaboratrici dell'azienda di famiglia.
Non sto qui ad indicare tutti i molteplici compiti lavorativi che svolgevano, indispensabili e insostituibili.

Le mie nonne si occupavano anche dei lavori di casa ma senza che questo sminuisse di una virgola il loro prestigio in seno alla famiglia e senza che esse ritenessero necessario che i mariti interferissero.
Mariti che a dispetto delle rivendicazioni sindacalistiche avevano come orario lavorativo tutto il giorno e parte della notte.
Nessuna delle mie nonne si sarebbe sognata di far lavare i panni ai mariti che si alzavano molto prima dell'alba e rientravano molto dopo il tramonto.
L'importanza che marito, figli e nipoti attribuivano loro le ha rese soddisfatte della loro condizione che hanno sempre considerato invidiabile.

L'altra donna che ho avuto modo di conoscere è mia madre.
Lavatrice, aspirapolvere, lucidatrice, frullatori e altre diavolerie del genere hanno reso i suoi lavori domestici più leggeri e lei si è trovata ad avere quello che non è mai capitato di avere alle mie nonne, tempo libero.
La condizione economica della mia famiglia non ha mai richiesto il suo impegno in un lavoro esterno a quello domestico.
Ha riversato tutta la sua energia nel cercare di risolvere i problemi ai figli, cosa che le mie nonne non hanno mai potuto fare (rendendoli forse più deboli e immaturi ).
Ha vissuto come spettatrice i movimenti femministi e la rivoluzione sessuale degli anni sessanta.
Non so se si sentisse frustrata per il fatto di avere tempo libero e non avere mai dovuto lavorare per assicurare il benessere alla sua famiglia.
Se era scontenta per questo non lo ha mai dato a vedere.

La terza generazione di donne che conosco è la mia.
Tolto qualche raro caso noto per le donne un intolleranza generale ai lavori domestici. Un sentirsi sminuite nell'effettuarli e contemporaneamente poca inclinazione a lavori che non siano di concetto.
Quando non trovano questi lavori preferiscono tenersi impegnate con attività alternative tipo la musica o il teatro, il cinema o la beneficenza.
Demandano i compiti di casa (quando questo è economicamente consentito) alle colf, possibilmente extracomunitarie.
Quando sentono i figli piangere in virtù di una pretesa uguaglianza di compiti sentono la necessità organica di demandare il controllo ai mariti, indipendentementemente dagli orari di lavoro di quest'ultimo.
Sono facili al divorzio per incompatibilità di carattere.
L'uguaglianza morale e di diritti si confonde con l'uguaglianza di compiti, cosa impossibile da realizzare per problemi di ordine logistico.
Non chiedono un aiuto domestico ma pretendono di non fare nulla, dato che i compiti di casa sono spesso considerati squalificanti (salvo demandarli alle colf), così come alzarsi la mattina all'alba per andare a lavorare.

Naturalmente ci sono numerose eccezioni, mia moglie è una di queste!
Per questo l'ho sposata :)

Ciao Pino.
luisad7313/10/2006, 17:15
CITAZIONE (Maxmagnus @ 13/10/2006, 16:04) La terza generazione di donne che conosco è la mia.
Tolto qualche raro caso noto per le donne un intolleranza generale ai lavori domestici. Un sentirsi sminuite nell'effettuarli e contemporaneamente poca inclinazione a lavori che non siano di concetto.
Quando non trovano questi lavori preferiscono tenersi impegnate con attività alternative tipo la musica o il teatro, il cinema o la beneficenza.
Demandano i compiti di casa (quando questo è economicamente consentito) alle colf, possibilmente extracomunitarie.
Quando sentono i figli piangere in virtù di una pretesa uguaglianza di compiti sentono la necessità organica di demandare il controllo ai mariti, indipendentementemente dagli orari di lavoro di quest'ultimo.
Sono facili al divorzio per incompatibilità di carattere.
L'uguaglianza morale e di diritti si confonde con l'uguaglianza di compiti, cosa impossibile da realizzare per problemi di ordine logistico.
Non chiedono un aiuto domestico ma pretendono di non fare nulla, dato che i compiti di casa sono spesso considerati squalificanti (salvo demandarli alle colf), così come alzarsi la mattina all'alba per andare a lavorare.
Cio' che hai appena detto rispecchia perfettamente la maggioranza delle donne dell'ultima generazione, e non approvo il comportamento delle donne che appunto hanno questa concezione di vita di coppia,io non ritengo che fare i lavori di casa sia umiliante occuparsi delle faccende di casa o dei figli che piangono.
anchio a volte delego i suddetti compiti a mio marito ma non per andare a farmi glia ffari miei,secondo me chi fa cosi' manca di rispetto nei confronti del marito,tengo a precisare che io ho un marito fantastico che mi aiuta nelle faccende di casa e con i bimbi. baciotti luisa
Rosa****13/10/2006, 21:26
sono daccordo con il fatto che non bisogna sentirsi umiliati dall'occuparsi della casa,dei figli,del marito anzi..ma sono anche consapevole che nel caso la donna lavori,x esigenze economiche, c'è bisogno di un contributo maschile nello svolgimento dei compiti casalinghi e molti uomini ritengono sia un lavoro di donne..
Rosa
Cathbad14/10/2006, 00:20
be...io ho sempre attivamente partecipato alla conduzione casalinga...prima ci si sbriga, prima si finisce.
ora, per altri motivi, con la stessa donna, ho provato esperienze e situazioni differenti: un'idea di adozione, un figlio, una separazione in casa pro-pupo.
devo dire le donne di oggi hanno preso in mano la situazione anche manageriale, sul lavoro ed in famiglia, a volte relegando un po' l'uomo, prendendosi una rivincita sul passato, passato non da loro ma dalle precedenti.
è solo cambiato il come.
un tempo-nulla negando alle donne che han lottato per giusti diritti- si otteneva molto con un semplice gesto, dal significato chiaro: stasera, niente ciccia...
questo ha fatto si che da tempo immemorabile-leggende parlano della scoperta del fuoco- attribuita ad una donna proprio per il ricatto imposto!!- sian sempre state le donne a dirigere, se nn comandare, famiglie, feudi, stati. (vedi la storia della regina d'Austria....)
la faceta storiella ha uno sfondo molto reale, favorendo cosi la crescita sociale della donna, la quale, nella maggior parte dei casi, ha dimostrato di meritare veramente un particolra posto in società, ed averglielo sempre negato è stato un errore-o una autodifesa...-o forse una necessità:
quando bastava uno stipendio, l'uomo poteva forse cambiare pannolini, ma di certo non allattare al seno.
mi sembra comunque di notare uno sviluppo positivo nell'evoluzione del ruolo umano di uomo e donna. da tempo si son scoperte le migliori attitudini di ogni sesso (una donna fa i conti con entrambi gli emisferi cerebrali, un uomo no...) ponendo le varie tipologie al posto giusto.
esperienze lavorative in oreficeria, han dimostrato più precisione nella donna, ma più inventiva nell'uomo.
a livello sociale però mi sembra che questa situazione di parità abbia comunque un lato non ancora definito:
è sempre la donna a procreare, e a prendersi le maggiori responsabilità della situazione-educazione, alimentazione, cure- e questo incide ancora molto, in maniera discriminatoria, nel mondo del lavoro.
concluderei lo sproloquio mantenendo il tono:ù
quando Dio fece dono all'uomo della donna, sapeva di fare un dolcissimo dispetto...
Cath
rosaria195617/10/2006, 00:34
bè Pino............ma chi sono ste......donne che hai incontrato, tutte così negative le tue esperienze?
anche io sono contraria a tutte le forme di estremismo e spessissimo, la giusta via è nel mezzo, prendersi cura della casa e dei figli dovrebbe essere una cosa normalissima per entrambi i sessi visto che sono cose scelte e decise in due, dalla coppia che si è formata.
Non mi sento di dover dire "bravo" a chi aiuta la propria compagna di vita proprio perchè ritengo la cosa assolutamente normale, altrettanto non mi sento affatto "realizzata" solo perchè ho anche un lavoro esterno, anzi.
Io sono una che decise di licenziarsi quando è nato il proprio figlio e di ricominciare a lavorare solo quando quest'ultimo era ormai in età scolare e di ricomonciare a lavorare comunque solo per mezza giornata perchè intendevo, e lo rifarei, stare quanto più è possibile vicino a mio figlio, aiutarlo nei compiti scolastici, accompagnarlo e sostenerlo nelle sue attività sportive, ecc. ecc. (all'epoca le condizioni della mia famiglia me lo permettevano).
Dobbiamo però ammettere che oggi è economicamente impossibile che solo uno dei genitori lavori, sarà anche perchè il superfluo è diventato necessario, resta il fatto che oggi bisogna essere in due a tirare avanti la famiglia e quindi la necessità che la donna lavori anche fuori casa è diventata abbastanza normale.
Se poi la donna che lavora fuori casa "pretende" anche di essere trattata nel mondo del lavoro come sono trattati gli uomini, di avere le stesse opportunità di carriera e di stipendio, di essere aiutate in casa dal proprio compagno, bè....a me non sembra femminismo o altro tipo di estremismo, a me sembra solo "normale".
Cath ha giustamene riflettuto che, essendo sempre la donna a procreare, questo si riflette immancabilmente sulla sua carriera in quanto viene discriminata e additata come "scansafatiche"....questo è l'atteggiamento che non tollero, è non è femminismo....è giustizia sociale.
lorichi17/10/2006, 09:15
Ho notato nei vari messaggi che si sottolinea il fatto che la donna "lavora per esigenze economiche"; premesso che, come dice Rosy, oggi sono indispensabili due stipendi, ma, qualora non fossero necessari, la donna non potrebbe lavorare semplicemente perchè è un suo diritto essere indipendente economicamente e, soprattutto, trovare la sua strada nel mondo del lavoro? fare carriera, fare soldi e avere magari qualche soddisfazione? è proprio così scontato che le donne possono solo fare le casalinghe e lavorare soltanto se costrette da necessità economiche della famiglia? E' proprio tutto così scontato semplicemente perchè "il pancione" è una prerogativa esclusivamente femminile?


ciao


Maxmagnus17/10/2006, 09:15
Rosaria io in vita mia ho avuto la fortuna di incontrare una donna con cui vivo la mia vita che è , solo per il fatto di sopportarmi, una potenziale santa.
Detto questo, sono conscio del fatto che non tutte le donne rientrano nella mia descrizione, un pò estremizzata, della "donna tipo" mia contemporanea.
Sta di fatto che per molte donne le conquiste sociali della "categoria" sono state l'appiglio per diventare scansafatiche e estremamente attente alla divisione dei compiti non graditi.
Dici che una donna che è in stato interessante viene additata come scansafatiche ?
A questo punto mi viene da chiedere:
" Ma vivi in una società civile o in una giungla ?"
Per quanto mi riguarda, e per quello che ho visto nessuno, dalle mie parti considera le donne scansafatiche perchè aspettano un bambino.
Se da te non è così fai bene a considerare male chi non la pensa allo stesso modo.
Le donne non hanno le stesse possibilità di carriera e lo stesso trattamento economico ?
So per certo che in vari Supermarket il commesso prende quanto la commessa.
So per certo che la bigliettaia e l'autista dell'autobus percepiscono lo stesso stipendio a prescindere dal loro sesso.
Cosi come la maestra e il maestro.
Forse sbaglio.
O forse tu ti riferisci al manager che viene ingaggiato da una ditta in base a quanto viene quotato il suo valore ?
In un libero mercato che è libero anche di scegliere questo non è controllabile e spetta alle donne dimostrare di meritare la stesa quotazione.
Credo sia stupido oltre che umiliante imporre per legge un uguaglianza che dovrebbe essere dimostrata sul campo.
Così come nel governo l'imposizione delle quote rosa è una gran fesseria, secondo me.
Stabilire per legge che una donna deve essere incaricata di una certa cosa invece che un uomo solo perchè c'è già un certo numero di altri uomini che assolvono a incarichi di governo è discriminante e sessista.
Le donne partoriscono.
Questo non lo ha deciso l'uomo ma è cosi.
Se per un incarico è necessaria una presenza fissa e continua.
Che non ammette periodi di vacanza e si è pagati per questo o si viene eletti per questo
E' essere sessisti pretendere che sia così ?
Io credo che le donne abbiano pari dignita degli uomini, in tutto e per certi versi anche di più.
Ma come ho già detto l'uguaglianza e la dignita sociale niente ha ache vedere con gli incariche che assumiamo in seno alla famiglia o alla società.
Siamo diversi e diversi saremo sempre, l'importante è che queste diversità non vengano usate come mezzo di prevaricazione.
Ma se una donna è una mamma e per questa sua maternita deve rimanere a casa è anche giusto che , in casa, si occupi delle faccende senza che si debba sentire repressa per questo e sopratutto senza reprimere chi vive con lei.
L'uomo è la donna sono diversi, riconoscere questo non vuol dire fare una scala di valori, considerare un meglio o un peggio.


rosaria195617/10/2006, 17:21
Pino carissimo, mi fa piacere essere completamente daccordo con te su un punto molto importante: tua moglie è una santa perchè riesce a sopportarti!!! (IMG:http://www.poultrynet.it/web/fantasy_gi ... SIN7E1.GIF) .

Allora, premesso ciò (che era un punto importantissimo da sottolineare (IMG:http://www.poultrynet.it/web/fantasy_gi ... les/f3.gif) ), mi fa piacere che tu stesso riconosca che..."sono conscio del fatto che non tutte le donne rientrano nella mia descrizione, un pò estremizzata, della "donna tipo" mia contemporanea"....infatti la tua generalizzazione era un po' eccessiva.

Tu mi chiedi: ...." Ma vivi in una società civile o in una giungla ?"...riferendoti al fatto che avevo fatto presente che molto spesso una donna che lavora ed è in attesa di un bambino spesso viene classificata come scansafatiche, ebbene io mi sono riferita all'episodio del mia arrivo in un ufficio statale e tale era la "definizione" data all'unica altra donna in servizio in quell'ufficio, che aveva avuto ben 3 gravidanze a rischio ed era quindi stata assente praticamente per anni, prolungando fino a quanto era possibile, la sua assenza per malttie del bambino, malattie proprie, aspettative varie; ....ma ti rispondo: NO, non sono io che vivo in una giungla ma questo comportamento è abbastanza diffuso negli ambienti di lavoro dove i maschietti, appunto, dimenticano che i bambini dobbiamo farli per forza noi e non sanno cosa significhi gravidanza a rischio e non sanno cosa significhi malattia del bambino.....o meglio....lo sanno benissimo quando si tratta della propria moglie e dei propri figli ma lo disconoscono completamente quando si tratta della collega che per tali motivi, si assenta per mesi e mesi.

Che siamo diversi credo di averlo già puntualizzato nel mio precedente post....e su questo non ci piove.

....Per quanto mi riguarda, e per quello che ho visto nessuno, dalle mie parti considera le donne scansafatiche perchè aspettano un bambino.
Se da te non è così fai bene a considerare male chi non la pensa allo stesso modo....... infatti io ne penso malissimo per le ragioni di cui sopra e ribadisco che, probabilmente a te non è mai capitato perchè sei un lavoratore autonomo ma in un'azienda, un ufficio, un ente.....purtroppo credimi, capita spesso.

Sono anche daccordissimo con Lori quando dice che non necessariamente la donna deve poter lavorare solo per necessità economiche, la donna deve poter lavorare anche perchè sente di volerlo fare....ma quest'ultimo concetto quasi mai viene accettato o meglio........VIENE CONDIVISO dal proprio compagno/a, e questo è ancora peggio del non accettare per il semplice motivo che, anche questo concetto, cos' come quello che ho già espresso sull'aiuto casalingo, dovrebbe essere una cosa NORMALE e non straordinaria.

Per finire, secondo me, finchè l'uomo non sentirà dentro di sè come una "cosa normale" che la donna voglia lavorare, che la donna debba stare a casa quando la coppia ha deciso di avere un figlio, che la donna può lavorare quanto e come un uomo e quindi ha diritto a parità di carriera lavorativa e che le limitazioni al "quanto" dovuto alle maternità non DEBBONO influenzare l'andamento della sua carriera lavorativa, ecco finchè queste cose non saranno sentite come COSE NORMALI, allora non si potrà mai dire che la donna ha pari opportunità e pari diritti.

Ciò naturalmente non prescinde che tanti uomini aiutino la donna e considerino "normali" tutte le cose che ho citato prima, fortunatamente ce ne sono di uomini così, la discussione è naturalmente rivolta non ai singoli, ma al pensiero generalizzato che ancora vige nella società odierna.

ciao pigrone!!! :woot: :wub:
selvaggia5916/10/2007, 02:41
Questa discussione è teminata
presto
perchè non postiamo i nostri pareri

Maxmagnus16/10/2007, 09:02
L'ho riletta con piacere grazie Simona per averla riesumata.....ma allora veramente ti sei letta tutto il forum e lo ricordi pure :)
selvaggia5916/10/2007, 15:45
Bè tutto il forum no!
e questa ha messo il link la grande lory nella discussione che abbiamo preso noi................
e allora io ci ho cliccato sopra e lo letta
tutta mi è piaciuta e ho risposto
dandole di nuovo vita...................
grazie ha lory
Maxmagnus16/10/2007, 16:57
opss.....allora i ringraziamenti non li dovevo fare a te :P
selvaggia5916/10/2007, 17:05
CITAZIONE (Maxmagnus @ 16/10/2007, 16:57) opss.....allora i ringraziamenti non li dovevo fare a te :P
anche a me :(
se non è troppo per te :(
:cry:
Maxmagnus16/10/2007, 17:07
mmmmm......va bè allora grazie a tutte e due :)
selvaggia5916/10/2007, 17:11
CITAZIONE (Maxmagnus @ 16/10/2007, 17:07) mmmmm......va bè allora grazie a tutte e due :)
:wub:
ahhhhhh che uomo macho :rolleyes:
lorichi16/10/2007, 18:23
CITAZIONE (Maxmagnus @ 16/10/2007, 09:02) L'ho riletta con piacere grazie Simona per averla riesumata.....ma allora veramente ti sei letta tutto il forum e lo ricordi pure :)
CON TUTTE LE FANS CHE TI RITROVI IN QUESTO FORUM NON TI RICORDI MAI DI ME!
selvaggia5916/10/2007, 18:28
Lory ci ho pensato io a
rinfrescargli la memoria............
abbi pazienza è l'età che avanza
eh eh
Maxmagnus16/10/2007, 18:30
io ho visto l'intervento di simona.....non il link messo da loredana anche se dovevo immaginare di chi fosse il merito.
selvaggia5916/10/2007, 18:37
CITAZIONE (Maxmagnus @ 16/10/2007, 18:30) io ho visto l'intervento di simona.....non il link messo da loredana anche se dovevo immaginare di chi fosse il merito.
mmmm
che fai lecchi e ritratti
:angry:
Parte 1 di 1
Powered by ForumCommunity.net · Powered by Invision Power Board © 2002 IPS, Inc.
Immagine

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
In ottemperanza alle Linee guida in tema di trattamento di dati personali per finalità di pubblicazione e diffusione nei siti web esclusivamente dedicati alla salute - 25 gennaio 2012
(Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 42 del 20 febbraio 2012)

AVVERTENZE DI RISCHIO:

• SI AVVERTONO gli utenti di valutare con la necessaria attenzione l'opportunità, nei propri interventi, di inserire, o meno, dati personali (compreso l'indirizzo e-mail), che possano rivelarne, anche indirettamente, l'identità (si pensi, ad esempio, al caso in cui in cui l'utente, nel testimoniare la propria esperienza o descrivere il proprio stato di salute, inserisca riferimenti a luoghi, persone, circostanze e contesti che consentano anche indirettamente di risalire alla sua identità);
• SI AVVERTONO gli utenti di valutare l'opportunità di pubblicare, o meno, foto o video che consentano di identificare o rendere identificabili persone e luoghi;
• SI AVVERTONO gli utente di prestare particolare attenzione alla possibilità di inserire, nei propri interventi (postati nei diversi spazi dedicati alla salute), dati che possano rivelare, anche indirettamente, l'identità di terzi, quali, ad esempio, altre persone accomunate all'autore del post dalla medesima patologia, esperienza umana o percorso medico;
• l'ambito di conoscibilità dei dati propri o altrui, immessi dall'utente nel proprio profilo personale, sono consultabili soltanto dagli iscritti al sito, tutto ciò che è scritto nei forums è invece consultabile da qualsiasi utente che acceda al sito stesso e tali dati pubblici sono reperibili mediante motore di ricerca interno
• i dati immessi dagli utenti nei forums sono indicizzabili e reperibili anche dai motori di ricerca generalisti (Google, Yahoo etc.);
• gli unici dati sensibili trattati sono gli indirizzi di posta elettronica indicati all'atto della propria iscrizione, gli amministratori del forum sono responsabili del loro trattamento viewtopic.php?f=103&t=291

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Nonnalory
Una cosa alla volta un giorno dopo l'altro
Sono nata cieca. A volte sono triste, ma poi penso ai ragazzi meno fortunati di me, quelli che mi prendono in giro. A loro è andata peggio. Sono nati senza cuore.
Cecilia Camellini (Campionessa olimpica alle paralimpiadi 2012)
A noi la malattia ci fa un baffo!
http://anoilamalattiacifaunbaffo.blogspot.com/


Tutto inizia nel 1975 con lombosciatalgia bilaterale e curata come tale, senza alcun risultato, per 12 anni. Nel 1987 diagnosi di Sacroileite alla quale nel 2007 si è aggiunta una Pancolite (infiammazione cronica dell'intestino), da metà dicembre 2007 diagnosi di spondiloartrite (ogni tanto cambia il nome della malattia, quello definitivo pare essere enteroartrite) farmaci: balzide per l'intestino, azatioprina, e, al bisogno, cortisone e indometacina per l'artrite. Ad aprile 2010 intervento di artroprotesi 4° dito mano dx.
Da novembre 2014 problemi di calo linfociti con conseguente sospensione di azatioprina. Da meta' marzo 2015 iniziato metotrexate che pero' ho dovuto sospendere dopo due mesi per sopraggiunti effetti collaterali. Nel 2015 diagnosi di gastrite cronica sempre causata dai problemi autoimmuni. Da novembre 2016 ripreso azatioprina e si e' aggiunta la psoriasi. A conti fatti la diagnosi attuale sembra essere artrite psorisiaca con infiammazione intestinale e gastrite tutto riconducibile ad autoimmunita'


Amicizia è la capacità di dare senza chiedere nulla.E' la spalla su cui piangere, è una mano che stringe la tua e ti consola.E' anche la capacità di ascoltare i silenzi, grazie per aver ascoltato i miei
Rispondi

Torna a “RIFLESSIONI VARIE”