FISIOTERAPIA - FARE CHIAREZZA SULLE PROPOSTE TERAPEUTICHE

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lorichi
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FISIOTERAPIA - FARE CHIAREZZA SULLE PROPOSTE TERAPEUTICHE

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Fisioterapia, un congresso per fare chiarezza sulle proposte terapeutiche
Quali sono gli approcci più adatti per risolvere un mal di schiena? Come intervenire sulla cervicale? I fisioterapisti «mettono ordine» fra le tante opzioni
di Elena Meli

Una volta o l'altra tocca quasi a tutti: il mal di schiena è uno dei problemi più diffusi, colpisce una volta nella vita almeno l'80 per cento della popolazione. Altrettanto comuni i dolori e i disturbi muscoloscheletrici di altra natura: come risolverli? Le proposte pullulano, dalla terapia manuale alla tecarterapia, dall'osteopatia all'idrochinesiterapia: scegliere può essere impossibile, senza una “bussola” giusta. Proprio per dare indicazioni e fare chiarezza, il 3-4 ottobre la Società Italiana di Fisioterapia assieme alla sezione Lombardia dell'Associazione Italiana Fisioterapisti organizza al San Raffaele di Milano un incontro di esperti.
Che cosa funziona davvero?
Obiettivo, mettere ordine nella gran massa di alternative terapeutiche possibili, per valorizzare soltanto quelle con una solida base scientifica di efficacia. Perché come spiega Roberto Gatti, presidente SIF e coordinatore del Corso di Laurea in Fisioterapia dell’Università Vita-Salute San Raffaele«non è certo il paziente a poter “decidere” che cosa abbia validità o meno. Per questo il fisioterapista deve avere una formazione tale da valorizzare le tecniche di riabilitazione muscoloscheletrica che abbiano un razionale fisiopatologico corretto e soprattutto prove sperimentali di efficacia. Il professionista ha a sua disposizione tante possibilità, spesso con razionali diversi o perfino in conflitto: con questo congresso vogliamo far passare il messaggio che si debba trovare un minimo comune denominatore fra ciò che è stato dimostrato funzionare, senza irrigidirsi per difendere una “scuola” o una posizione ma utilizzando anche più di un approccio alla volta. Non vogliamo dire che cosa sia meglio, ma dare a tutti un metodo perché sia possibile capire quel che c'è da fare nelle singole situazioni».
Affidarsi a professionisti seri
Le proposte terapeutiche sono davvero tante, anche in considerazione della frequenza dei problemi muscoloscheletrici: in un anno, circa il 40 per cento della popolazione si trova a fare i conti con un mal di schiena e spesso si tratta di persone giovani, fra i 30 e i 45 anni, nella fascia d'età più produttiva. Bloccarsi per un dolore è perciò un costo economico non indifferente, da qui l'importanza di una fisioterapia corretta che è utile quando il problema diventa cronico ma anche, in alcuni casi, in fase acuta. «L'importante è proporre ciò che serve davvero – riprende Gatti –. In Italia ad esempio tuttora si tendono a considerare su due piani diversi e separati la terapia manuale e l'esercizio terapeutico: nel nostro incontro questi due temi sono affrontati nella stessa giornata, assieme, per far capire a tutti che si tratta di strumenti che il fisioterapista deve avere a disposizione e deve poter offrire in maniera integrata, anche allo stesso paziente. L'approccio più efficace alla riabilitazione muscoloscheletrica è multidisciplinare e il fisioterapista deve e può tenerne le fila. L'importante, per il cittadino, è affidarsi a professionisti con una formazione adeguata: purtroppo in Italia non esiste un albo professionale apposito e c'è una “giungla” di soggetti che applica trattamenti senza avere le conoscenze approfondite per farlo. Rivolgendosi a fisioterapisti con un curriculum formativo adeguato, però, si è certi di avere di fronte qualcuno che saprà valutare la nostra condizione e proporci un approccio di provata efficacia, separando fra le diverse proposte ciò che più può essere utile per il singolo caso».
30 settembre 2015 (modifica il 2 ottobre 2015 | 09:47)

DA "CORRIERE DELLA SERA -SALUTE"
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Nonnalory
Una cosa alla volta un giorno dopo l'altro
Sono nata cieca. A volte sono triste, ma poi penso ai ragazzi meno fortunati di me, quelli che mi prendono in giro. A loro è andata peggio. Sono nati senza cuore.
Cecilia Camellini (Campionessa olimpica alle paralimpiadi 2012)
A noi la malattia ci fa un baffo!
http://anoilamalattiacifaunbaffo.blogspot.com/


Tutto inizia nel 1975 con lombosciatalgia bilaterale e curata come tale, senza alcun risultato, per 12 anni. Nel 1987 diagnosi di Sacroileite alla quale nel 2007 si è aggiunta una Pancolite (infiammazione cronica dell'intestino), da metà dicembre 2007 diagnosi di spondiloartrite (ogni tanto cambia il nome della malattia, quello definitivo pare essere enteroartrite) farmaci: balzide per l'intestino, azatioprina, e, al bisogno, cortisone e indometacina per l'artrite. Ad aprile 2010 intervento di artroprotesi 4° dito mano dx.
Da novembre 2014 problemi di calo linfociti con conseguente sospensione di azatioprina. Da meta' marzo 2015 iniziato metotrexate che pero' ho dovuto sospendere dopo due mesi per sopraggiunti effetti collaterali. Nel 2015 diagnosi di gastrite cronica sempre causata dai problemi autoimmuni. Da novembre 2016 ripreso azatioprina e si e' aggiunta la psoriasi. A conti fatti la diagnosi attuale sembra essere artrite psorisiaca con infiammazione intestinale e gastrite tutto riconducibile ad autoimmunita'


Amicizia è la capacità di dare senza chiedere nulla.E' la spalla su cui piangere, è una mano che stringe la tua e ti consola.E' anche la capacità di ascoltare i silenzi, grazie per aver ascoltato i miei
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