ho 31 anni e sono di Roma, mi è stata diagnosticata l'artride reumatoide a maggio di quest'anno, la malattia si è manifestata a dicembre dello scorso anno.Sono stata colpita prima ai piedi poi alle mani, e poi piano piano ovunque. La malattia si è diffusa molto velocemente e dopo diverse diagnosi mi è stato dato l'ultimo crudele verdetto. COme molti di voi non ho accettato la malattia, un fulmine nella mia vita, volevo un figlio ma non riusciuvo più a stare in piedi. Vi ho letto in tanti momenti in cui ero spaventata, e in cui mi sembra che nesuno capisse quello che io provavo,la paura! grazie le vostre storie e parole mi hanno aiutato.Sono in cura al San Camillo, ma il mio medico mi segue anche privatamente, le liste di attesa in ospedale sono troppo lunghe. Oggi sto bene, dopo aver provato salazopirina e dopo due reazioni allergiche e uno schoc anafilattico, mi è stato concesso il biolgico, domani faccio l'ottava puntura non ho dolori e un mese fa ho iniziato a scalare nuovamente il cortisone. Quello che più mi ha spaventato è stato sentirmi dire: deve cambiare stile di vita. Ci sto provando, ma in giorni come questi alla vigilia di una nuova puntura mi pesa tanto sorridere. Ancora non riesco a vedere il bicchiere mezzo pieno, ma ci provo.
