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Re: FARE DA "CAVIA"...CHI ACCETTEREBBE?, COSA NE PENSATE?

Inviato: 01/12/2010, 18:13
da lorichi
GIO' TI CAPISCO NON SAI QUANTE VOLTE AVREI VOLUTO DONARE IL SANGUE E NON HO POTUTO FARLO.
COMUNQUE MI SPIACE DOVERTELO DIRE MA REMISSIONE NON VUOL DIRE GUARIGIONE VUOL SOLO DIRE CHE LA MALATTIA E' SILENTE MA IL SISTEMA IMMUNITARIO E' SEMPRE INCASINATO. PER ORA E' COSI' MAGARI FRA UN PO DI TEMPO E CON FARMACI NUOVI LE COSE POSSONO ANCHE CAMBIARE. NON ARRABBIARTI NON E' ASSOLUTAMENTE UNA COSA CHE DIPENDE DA TE.
: Love : : Love : : Love : : Love :

Re: FARE DA "CAVIA"...CHI ACCETTEREBBE?, COSA NE PENSATE?

Inviato: 05/12/2010, 5:52
da murilegus
Dipende... se dovessi far da cavia per un intervento potenzialmente risolutivo (cioè che mi eviti di dover prendere farmaci poi) o per un farmaco
che mi "ispira" perchè lavora in sinergia con il mio organismo e non lo "violenta", sì farei da cavia. In tutti gli altri casi, purtroppo la quasi totalità, visto
il dietro le quinte della ricerca medica, no non lo farei.

Re: FARE DA "CAVIA"...CHI ACCETTEREBBE?, COSA NE PENSATE?

Inviato: 05/12/2010, 6:13
da murilegus
CERTO E' CHE LA SPERIMENTAZIONE SULL'UOMO E' NECESSARIA E BISOGNA ESSERE MOLTO GRATI A CHI ACCETTA DI PARTECIPARE.
Sì Lorichi parole sante. Aggiungo che in 99 casi su 100 è l'unica ad essere necessaria oltre quella in vitro e alle osservazioni statistiche. Purtroppo gli esperimenti sulle cavie animali, servono alle aziende per motivi legali/economici, ma non hanno alcuna attendibilità a livello scientifico, anzi, sono maledettamente fuorvianti. E' quindi FONDAMENTALE il contributo dei malati alla ricerca, (ovviamente però dipende quale ricerca, quali sono i rischi ed i potenziali benefici, non si può essere degli incoscienti). PS: In realtà noi siamo delle cavie anche senza saperlo: esiste una cosa che si chiama "farmacovigilanza" e serve proprio a testare gli effetti dei farmaci a lungo termine.

Re: FARE DA "CAVIA"...CHI ACCETTEREBBE?, COSA NE PENSATE?

Inviato: 05/12/2010, 10:45
da rosaria1956
Infatti....come raccontavo sopra, nel caso dello studio a cui ho partecipato io, è proprio la farmacovigilanza, intervenuta successivamente dopo l'approvazione del farmaco ed il suo utilizzo su vasta scala in tutto il mondo, a farlo ritirare dal commercio quando si sono verificati i casi fatali.
ciò non toglie che sia indispensabile provarli sull'uomo che sarebbe comunque una cavia anche se non fosse stato provato ma semplicemente nel momento del suo primo utilizzo.
Se poi vogliamo raffinare la discussione, aggiungo anche che, visto che la reazione ai farmaci è comunque personalissima, ognuno di noi quando prende un farmaco per la prima volta, anche se un farmaco provato da decenni, in quel momento e solo per sè stesso è comunque una cavia

Re: FARE DA "CAVIA"...CHI ACCETTEREBBE?, COSA NE PENSATE?

Inviato: 19/12/2010, 20:07
da murilegus
rosaria1956 ha scritto:visto che la reazione ai farmaci è comunque personalissima, ognuno di noi quando prende un farmaco per la prima volta, anche se un farmaco provato da decenni, in quel momento e solo per sè stesso è comunque una cavia
Vero e sacrosanto, e non solo, la stessa persona in momenti diversi può sviluppare reazioni diverse! : Thumbup :
Per questo tutti gli studi, seppur utili, vanno presi con le pinze. Per questo i medici non dovrebbero mai smettere di concentrarsi sulla persona che hanno di fronte e non sui protocolli.