IMMUNOSOPPRESSIONE + EFFIC DELLA TERAPIA CONVENZ X CROHN
Inviato: 17/06/2009, 13:36
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L’immunosoppressione combinata precoce più efficace della terapia convenzionale nei pazienti con...Cominciata da tarantola17
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Parte 1 di 1
tarantola1724/5/2008, 23:10
La maggior parte dei pazienti che presentano malattia di Crohn sono trattati in fase iniziale con corticosteroidi.
Sebbene si abbia un controllo dei sintomi, diversi pazienti diventano resistenti o dipendenti ai corticosteroidi, ed una lunga esposizione a questi farmaci è associata ad un aumento della mortalità.
Ricercatori del Belgian Inflammatory Bowel Disease Research Groupthe North-Holland Gut Club ha confrontato l’efficacia dell’uso precoce dell’immunosoppressione combinata con il trattamento convenzionale nei pazienti con malattia di Crohn attiva, che non avevano precedentemente ricevuto trattamento con glucocorticoidi, antimetaboliti o Infliximab ( Remicade ).
Lo studio della durata di 2 anni, in aperto, si è svolto tra il 2001 ed il 2004.
Un totale di 133 pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere una terapia di immunosoppressione combinata, oppure il trattamento convenzionale.
I 67 pazienti, assegnati all’immunosoppressione combinata hanno ricevuto 3 infusioni di Infliximab ( 5 mg/kg di peso corporeo ) alla settimane 0, 2 e 6 assieme all’Azatioprina ( Imuran ).
Inoltre i pazienti hanno ricevuto in modo aggiuntivo Infliximab e, se necessario, corticosteroidi, per controllare l’attività di malattia.
I 66 pazienti assegnati alla terapia convenzionale hanno ricevuto corticosteroidi, seguiti da Azatioprina ed Infliximab.
L’endpont primario era rappresentato dalla remissione senza necessità di corticosteroidi e senza resezione dell’intestino alle settimane 26 e 52.
L’analisi è stata compiuta su 129 pazienti.
Alla 26.a settimana il 60% ( 39 su 65 ) dei pazienti nel gruppo di immunosoppressione combinata era in remissione senza necessità di corticosteroidi e senza resezione chirurgica, contro il 35.9% ( 23 su 64 ) dei controlli, per una differenza assoluta del 24.1% ( P=0.0062 ).
Le percentuali corrispondenti alla 52.a settimana sono state: 61.5% e 42.2% ( differenza assoluta : 19.3%; P=0.0278 ).
Il 30.8% dei pazienti del gruppo di immunosoppressione combinata ha presentato effetti avversi , contro il 25.3% dei controlli ( P=1 ).
Dallo studio è emerso che l’immunosoppressione combinata è risultata più efficace del trattamento convenzionale per indurre la remissione e la riduzione dell’uso di corticosteroidi tra i pazienti a cui era stato recentemente diagnosticata la malattia di Crohn. ( Xagena2008 )
D’Haens G et al, Lancet 2008 ;371: 660-667
Gastro2008 Farma2008
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tarantola1724/5/2008, 23:10
La maggior parte dei pazienti che presentano malattia di Crohn sono trattati in fase iniziale con corticosteroidi.
Sebbene si abbia un controllo dei sintomi, diversi pazienti diventano resistenti o dipendenti ai corticosteroidi, ed una lunga esposizione a questi farmaci è associata ad un aumento della mortalità.
Ricercatori del Belgian Inflammatory Bowel Disease Research Groupthe North-Holland Gut Club ha confrontato l’efficacia dell’uso precoce dell’immunosoppressione combinata con il trattamento convenzionale nei pazienti con malattia di Crohn attiva, che non avevano precedentemente ricevuto trattamento con glucocorticoidi, antimetaboliti o Infliximab ( Remicade ).
Lo studio della durata di 2 anni, in aperto, si è svolto tra il 2001 ed il 2004.
Un totale di 133 pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere una terapia di immunosoppressione combinata, oppure il trattamento convenzionale.
I 67 pazienti, assegnati all’immunosoppressione combinata hanno ricevuto 3 infusioni di Infliximab ( 5 mg/kg di peso corporeo ) alla settimane 0, 2 e 6 assieme all’Azatioprina ( Imuran ).
Inoltre i pazienti hanno ricevuto in modo aggiuntivo Infliximab e, se necessario, corticosteroidi, per controllare l’attività di malattia.
I 66 pazienti assegnati alla terapia convenzionale hanno ricevuto corticosteroidi, seguiti da Azatioprina ed Infliximab.
L’endpont primario era rappresentato dalla remissione senza necessità di corticosteroidi e senza resezione dell’intestino alle settimane 26 e 52.
L’analisi è stata compiuta su 129 pazienti.
Alla 26.a settimana il 60% ( 39 su 65 ) dei pazienti nel gruppo di immunosoppressione combinata era in remissione senza necessità di corticosteroidi e senza resezione chirurgica, contro il 35.9% ( 23 su 64 ) dei controlli, per una differenza assoluta del 24.1% ( P=0.0062 ).
Le percentuali corrispondenti alla 52.a settimana sono state: 61.5% e 42.2% ( differenza assoluta : 19.3%; P=0.0278 ).
Il 30.8% dei pazienti del gruppo di immunosoppressione combinata ha presentato effetti avversi , contro il 25.3% dei controlli ( P=1 ).
Dallo studio è emerso che l’immunosoppressione combinata è risultata più efficace del trattamento convenzionale per indurre la remissione e la riduzione dell’uso di corticosteroidi tra i pazienti a cui era stato recentemente diagnosticata la malattia di Crohn. ( Xagena2008 )
D’Haens G et al, Lancet 2008 ;371: 660-667
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