PRESENTAZIONE DI FRANCESCO/PAXXXX ARTRITE REATTIVA
Inviato: 04/04/2010, 16:32
Ciao a tutti, scrivo questo post per dare speranza a tutti coloro che ne hanno persa..
Mi chiamo Francesco ed ho 26 anni, il mio calvario è iniziato all'età di 19 anni quando iniziai a lavorare e dover passare ore ed ore in piedi, in quanto in brevissimo tempo ho iniziato ad accusare una forte stanchezza a livello degli arti inferiori (piedi doloranti tutti i giorni), ed attribuita allo stress lavorativo ed alle numerose ore passate in posizione eretta.
All' età di 19 anni ebbi una relazione con una ragazza durata qualche anno (ormai terminata), e dopo 5-6 mesi lei iniziò ad avere disturbi (infiammazzioni) alla mandibola , spalle, e tensioni muscolarti a livello di polsi, soprattutto al mattino. Tali disturbi vennerò diagnosticati nel 2006 quando le venne riconosciuta una presunta un'artrite reumatoride, che a distanza di 2 anni di cure con farmaci immuloginici non ha mai riscontrato notevoli benefici.
Premesso che io non ho mai praticato sport di alcun genere, ed all'eta di 22 anni decisi di iniziare a praticare ciclismo e frequentare assiduamente palestra (sala pesi), bensi' ancora avessi questa stanchezza di piedi ed in un certo senso meritata in quanto non ebbi mai effettuato alcuna visita specialistica.
Dopo pochi mesi la situazione degenerò con una infiammazzione della mandibola, dopo una visita dentistica mi è stato consigliato di mettere un byte notturno per il riposo e sovraccarico mandibolare che ebbe beneficio dopo circa 6 mesi..
Nel frattempo veder crescere il mio fisico mi appassionava sempre più e dopo allenamenti sempre più intensi abbi una infiammazzione al linguine (cosiddetta sciattica), dopo una risonanza magnetica venne riscontarta una piccola ernia in L3 -L4 che premeva nel nervo infiammandolo ad ogni allenamento.
Perciò decisi di sospendere momentaneamente lo sport e iniziare sedute da un osteopata durate circa 8 mesi a volte anche 2 sedute a settimana, e solo dopo ben 1 anno e dopo aver cambiato 3 osteopati il nervo si è sfiammato non del tutto ma almeno da permettermi una vita normale.
Appena ripresa l'attività sportiva a pieno regime, un'infiammazzione al tunnel carpale e avambraccio mi rifermò per altri 4 mesi (l'ortopedico mi avrebbe operato ma per fortuna decisi di attendere e portare un tutore per 2 mesi in modo da immobilizzarlo e sfiammarlo) e la fortuna almeno questa volta mi aiutò, ed infatti il dolore passò completamente..
Sinceramente iniziai a pensare che non potessero capitare tutte a me e sicuramentee dubbi mi opprimevano la mente..
Nel giro di 4 mesi cioè 2 anni fa il dolore hai piedi diventò insopportabile quasi da non permettermi di indossare nemmeno scarpe ed SPESSO DI RESTARE A LETTO CON IPERTENSIONI DELLE GAMBE DA PROVOCARE DOLORE FINO AD IMPAZZIRE, e da quel momento si apri' una voragine di dolori alla spalla sx ginocchio dx (alternato al sx con continui scricchiolii doloranti) e si riacutizzo a volte la mandibola e nervo sciattico che mi immobilizzò la gamba dx.
Decisi di prenotare una visita da un primo reumatolo il quale mi chiese l'esame dell' HLB27 piuttosto che inadagare per poter diagniosticare l'eventuale problema (benchè presumo ne avesse capito l'origine) ed il quale comunque diede risultato negativo... Per 2-3 mesi successivi (in attesa del nuovo appuntemento con il reumatologo) mi diede medrol a cicli di 15 gg che solo allora il dolore iniziò ad allentare la presa, ma ancora non ebbi benefici decisi immediatamente e quindi piuttosto che attendere decisi di cambiare reumatologo e prenotai una visita alla clinica di JESI nelle marche, la quale è in eccellenza una delle migliori in europa..
La mattina della visita mi diagnosticaro immediatamente una spondiloartropatia sieronegativa, e dopo domande da parte del medico saltò fuori che mio nonno era affetto da psoriasi e quindi al 99% era la causa del mio dolore, in quanto chi ha in famiglia (anche lontana) familiari affetti da tale patologia hanno seri rischi di incombere in una artrite psoriasica che come ben tutti sanno è immunologica, e quindi "quasi incurabile", perciò fù prenotato un ricovero (urgente) che tardò ben 8 mesi (causato dai numeri di pazienti eccessivi ricoverati), durante i quali il dolore divento pazzesto non permettendomi di effettuare nessuno sforzo. Basta pensare che ogni volta che sottoponevo il mio fisico a stress muscolari tipo ad esempio scalini oppure sforzi minimi di alcun genere, dopo circa un'ora il dolore hai piedi aumentava di un 300% (da immobilizzarmi a letto) ed il giorno successivo si riacutizzavano tutti dolori vari (spalla, ginocchio, sciattica)..Notai che durante i giorni più stressati il dolore tornava anche pur non avendo fatto nessuno sforzo, questo mi ha portato a capire che anche i gli stress psicologici possono incidere drasticamente su quelli fisici di una persona, e che il dolore e soprattutto le artriti riescono a far cambiare umore ad una persona.
Durante questa attesa straziante per poter calmare l'infiammazzione assumevo quotidianamente cortisone bensi più della metà dei giorni li passai a letto a piangere dal dolore pazzesco, e ogni giorno non potevo pensare perchè propio a me doveva succedere una cosa cosi' grave e cosi' inspiegabile..
Durante il ricovero in ospedale mi spiegarono che le artriti sono difficili da diagnosticare e non ci sono esami che attestano la patologia.
Il medico mi spiego che la reumatolgia è come un "puzzle" che per risolverlo bisogna indagare e riasseblare tutti i pezzi per cercare una via di uscita, o meglio cercare il colpevole "DEL REATO" cioè chi è stato a scatenare tale infimmazzione che nel mio caso al 99% era la psoriasi di mio nonno, ma per ecsludere altri fattori mi sottoposero ad esemi di seguito elencati : ecografie (per cercare liquido sinosoiviale nel mio caso assente), prova di lacrimazione e salivazione, esami del sangue (non so che tipo) ed infine tampone uretrale (per cercare batteri vari).
Dopo 8 giorni fui dimesso senza alcuna risposta ancora certa l'unico farmaco era il medrol (scarsi benefici), in quanto era quasi 1 anno che lo assumevo giornalmente e sicumente il corpo era assuefatto dal farmaco. Sinceramente le mie speranze di guarigione stavano svanendo nel nulla ed ogni giorno che passava mi accorgevo sempre più che le mie condizioni stavano diventando drastiche impedendomi una vita "quasi normale". Una mattina arrivò una lettera dall'ospedale dicendo che mi era stata trovata la clamidya nel tampone uretrale e quindi iniziare da subito un ciclo di bassado per 10 giorni, e sinceramente mi tornò una cosa persa da tempo: cioè la speranza di guarigione ed il sorriso, in quanto tale risposta ha fatto svanire nel nulla le serie ipotesi sulla presunta artire psoriasica legata alla psoriasia del nonno e portare come colpevole il batterio clamydia scatenando l'artrite reattiva.
Vorrei tenere a precisare che la clamidya è uno batteri più diffusi al mondo e bensi' poco conosciuto ma altrettanto grave da poter causare innumerevoli danni al corpo se non diagnosticato in tempo anche se accertarne la presenza è difficile in quanto l'unico modo è il tampone uretrale ed ha solo il 50 % di probabilità di riscontro positivo.
Si trasmette tramite rapporti sessuali oppure al parto dalla madre e quindi tutti i disturbi accusati all'età di 19 anni si potrebbero associare ai stessi disturbi legati alla mia ex compagna quindi il batterio clamidya può essere stato trasmesso.
Onestamente vi dico che i primi risultati si notarono solo dopo 3 mesi dalla cura e dopo l'uccisione della Clamidya, ma ha distanza di un anno ancora basta una semplice influenza per riacutizzare i sintomi..
Ho rispreso dopo 8 mesi ad allenarmi con nuoto e palestra e posso sicuramente notare che il mio fisico è cambiato, nulla secondo me tornerà come prima, in quanto tutt'ora il mio corpo ha tempo di recupero lunghi, non posso efettuare allenamenti ravvicinati in quanto se mi sottopongo a stress muscolari eccessivi l'artrite reattiva si rifà sentire infiammando tutti i punti prima indicati
Spero che questi sintomi lentamente vadano a scomparire completamente e mi auguro che questo post aiuti molte persone a trovare speranza e ridare un pò di conforto a tutti coloro che si convincono che tale patologia tolga il piacere di vivere serenamente.
Mi chiamo Francesco ed ho 26 anni, il mio calvario è iniziato all'età di 19 anni quando iniziai a lavorare e dover passare ore ed ore in piedi, in quanto in brevissimo tempo ho iniziato ad accusare una forte stanchezza a livello degli arti inferiori (piedi doloranti tutti i giorni), ed attribuita allo stress lavorativo ed alle numerose ore passate in posizione eretta.
All' età di 19 anni ebbi una relazione con una ragazza durata qualche anno (ormai terminata), e dopo 5-6 mesi lei iniziò ad avere disturbi (infiammazzioni) alla mandibola , spalle, e tensioni muscolarti a livello di polsi, soprattutto al mattino. Tali disturbi vennerò diagnosticati nel 2006 quando le venne riconosciuta una presunta un'artrite reumatoride, che a distanza di 2 anni di cure con farmaci immuloginici non ha mai riscontrato notevoli benefici.
Premesso che io non ho mai praticato sport di alcun genere, ed all'eta di 22 anni decisi di iniziare a praticare ciclismo e frequentare assiduamente palestra (sala pesi), bensi' ancora avessi questa stanchezza di piedi ed in un certo senso meritata in quanto non ebbi mai effettuato alcuna visita specialistica.
Dopo pochi mesi la situazione degenerò con una infiammazzione della mandibola, dopo una visita dentistica mi è stato consigliato di mettere un byte notturno per il riposo e sovraccarico mandibolare che ebbe beneficio dopo circa 6 mesi..
Nel frattempo veder crescere il mio fisico mi appassionava sempre più e dopo allenamenti sempre più intensi abbi una infiammazzione al linguine (cosiddetta sciattica), dopo una risonanza magnetica venne riscontarta una piccola ernia in L3 -L4 che premeva nel nervo infiammandolo ad ogni allenamento.
Perciò decisi di sospendere momentaneamente lo sport e iniziare sedute da un osteopata durate circa 8 mesi a volte anche 2 sedute a settimana, e solo dopo ben 1 anno e dopo aver cambiato 3 osteopati il nervo si è sfiammato non del tutto ma almeno da permettermi una vita normale.
Appena ripresa l'attività sportiva a pieno regime, un'infiammazzione al tunnel carpale e avambraccio mi rifermò per altri 4 mesi (l'ortopedico mi avrebbe operato ma per fortuna decisi di attendere e portare un tutore per 2 mesi in modo da immobilizzarlo e sfiammarlo) e la fortuna almeno questa volta mi aiutò, ed infatti il dolore passò completamente..
Sinceramente iniziai a pensare che non potessero capitare tutte a me e sicuramentee dubbi mi opprimevano la mente..
Nel giro di 4 mesi cioè 2 anni fa il dolore hai piedi diventò insopportabile quasi da non permettermi di indossare nemmeno scarpe ed SPESSO DI RESTARE A LETTO CON IPERTENSIONI DELLE GAMBE DA PROVOCARE DOLORE FINO AD IMPAZZIRE, e da quel momento si apri' una voragine di dolori alla spalla sx ginocchio dx (alternato al sx con continui scricchiolii doloranti) e si riacutizzo a volte la mandibola e nervo sciattico che mi immobilizzò la gamba dx.
Decisi di prenotare una visita da un primo reumatolo il quale mi chiese l'esame dell' HLB27 piuttosto che inadagare per poter diagniosticare l'eventuale problema (benchè presumo ne avesse capito l'origine) ed il quale comunque diede risultato negativo... Per 2-3 mesi successivi (in attesa del nuovo appuntemento con il reumatologo) mi diede medrol a cicli di 15 gg che solo allora il dolore iniziò ad allentare la presa, ma ancora non ebbi benefici decisi immediatamente e quindi piuttosto che attendere decisi di cambiare reumatologo e prenotai una visita alla clinica di JESI nelle marche, la quale è in eccellenza una delle migliori in europa..
La mattina della visita mi diagnosticaro immediatamente una spondiloartropatia sieronegativa, e dopo domande da parte del medico saltò fuori che mio nonno era affetto da psoriasi e quindi al 99% era la causa del mio dolore, in quanto chi ha in famiglia (anche lontana) familiari affetti da tale patologia hanno seri rischi di incombere in una artrite psoriasica che come ben tutti sanno è immunologica, e quindi "quasi incurabile", perciò fù prenotato un ricovero (urgente) che tardò ben 8 mesi (causato dai numeri di pazienti eccessivi ricoverati), durante i quali il dolore divento pazzesto non permettendomi di effettuare nessuno sforzo. Basta pensare che ogni volta che sottoponevo il mio fisico a stress muscolari tipo ad esempio scalini oppure sforzi minimi di alcun genere, dopo circa un'ora il dolore hai piedi aumentava di un 300% (da immobilizzarmi a letto) ed il giorno successivo si riacutizzavano tutti dolori vari (spalla, ginocchio, sciattica)..Notai che durante i giorni più stressati il dolore tornava anche pur non avendo fatto nessuno sforzo, questo mi ha portato a capire che anche i gli stress psicologici possono incidere drasticamente su quelli fisici di una persona, e che il dolore e soprattutto le artriti riescono a far cambiare umore ad una persona.
Durante questa attesa straziante per poter calmare l'infiammazzione assumevo quotidianamente cortisone bensi più della metà dei giorni li passai a letto a piangere dal dolore pazzesco, e ogni giorno non potevo pensare perchè propio a me doveva succedere una cosa cosi' grave e cosi' inspiegabile..
Durante il ricovero in ospedale mi spiegarono che le artriti sono difficili da diagnosticare e non ci sono esami che attestano la patologia.
Il medico mi spiego che la reumatolgia è come un "puzzle" che per risolverlo bisogna indagare e riasseblare tutti i pezzi per cercare una via di uscita, o meglio cercare il colpevole "DEL REATO" cioè chi è stato a scatenare tale infimmazzione che nel mio caso al 99% era la psoriasi di mio nonno, ma per ecsludere altri fattori mi sottoposero ad esemi di seguito elencati : ecografie (per cercare liquido sinosoiviale nel mio caso assente), prova di lacrimazione e salivazione, esami del sangue (non so che tipo) ed infine tampone uretrale (per cercare batteri vari).
Dopo 8 giorni fui dimesso senza alcuna risposta ancora certa l'unico farmaco era il medrol (scarsi benefici), in quanto era quasi 1 anno che lo assumevo giornalmente e sicumente il corpo era assuefatto dal farmaco. Sinceramente le mie speranze di guarigione stavano svanendo nel nulla ed ogni giorno che passava mi accorgevo sempre più che le mie condizioni stavano diventando drastiche impedendomi una vita "quasi normale". Una mattina arrivò una lettera dall'ospedale dicendo che mi era stata trovata la clamidya nel tampone uretrale e quindi iniziare da subito un ciclo di bassado per 10 giorni, e sinceramente mi tornò una cosa persa da tempo: cioè la speranza di guarigione ed il sorriso, in quanto tale risposta ha fatto svanire nel nulla le serie ipotesi sulla presunta artire psoriasica legata alla psoriasia del nonno e portare come colpevole il batterio clamydia scatenando l'artrite reattiva.
Vorrei tenere a precisare che la clamidya è uno batteri più diffusi al mondo e bensi' poco conosciuto ma altrettanto grave da poter causare innumerevoli danni al corpo se non diagnosticato in tempo anche se accertarne la presenza è difficile in quanto l'unico modo è il tampone uretrale ed ha solo il 50 % di probabilità di riscontro positivo.
Si trasmette tramite rapporti sessuali oppure al parto dalla madre e quindi tutti i disturbi accusati all'età di 19 anni si potrebbero associare ai stessi disturbi legati alla mia ex compagna quindi il batterio clamidya può essere stato trasmesso.
Onestamente vi dico che i primi risultati si notarono solo dopo 3 mesi dalla cura e dopo l'uccisione della Clamidya, ma ha distanza di un anno ancora basta una semplice influenza per riacutizzare i sintomi..
Ho rispreso dopo 8 mesi ad allenarmi con nuoto e palestra e posso sicuramente notare che il mio fisico è cambiato, nulla secondo me tornerà come prima, in quanto tutt'ora il mio corpo ha tempo di recupero lunghi, non posso efettuare allenamenti ravvicinati in quanto se mi sottopongo a stress muscolari eccessivi l'artrite reattiva si rifà sentire infiammando tutti i punti prima indicati
Spero che questi sintomi lentamente vadano a scomparire completamente e mi auguro che questo post aiuti molte persone a trovare speranza e ridare un pò di conforto a tutti coloro che si convincono che tale patologia tolga il piacere di vivere serenamente.