AR IN AUMENTO FRA DONNE
Inviato: 22/06/2010, 7:38
In aumento l'artrite
reumatoide fra le donne
L'incremento segna un'inversione di tendenza. Il fumo è il principale responsabile
MILANO - Aumentano i casi di artrite reumatoide tra le donne, dopo alcuni decenni nella seconda metà del secolo scorso nei quali si era invece assistito a una loro diminuzione. Il dato è fornito da una ricerca pubblicata sulla rivista Arthritis & Rheumatism da parte di un gruppo guidato dalla dottoressa Elena Myasoedova del Mayo Clinic College of Medicine di Rochester, nel Minnesota. Il periodo di tempo esaminato va dal 1995 al 2007, durante il quale l’incidenza di questa patologia è rimasta pressoché immodificata tra gli uomini. Lo studio è stato realizzato in una specifica contea del Minnesota, la Olmsted, caratterizzata dal fatto che sono disponibili cartelle mediche degli ultimi 50 anni per tutta la popolazione residente che ha utilizzato servizi sanitari. In tal modo si è potuta effettuare una ricerca pressoché completa dei nuovi casi di artrite reumatoide, che per i 13 anni presi in esame sono risultati essere 466, di cui 321 tra donne.
FATTORI AMBIENTALI - Sebbene i dati provenienti da una specifica popolazione non possano essere semplicemente considerati rappresentativi per tutte le altre popolazioni, è possibile che l’aumento dei casi di questa malattia sia reale, e i ricercatori hanno anche individuato alcune delle possibili cause. Un elemento di rilievo in tal senso potrebbe essere rappresentato dal cambiamento nella composizione della pillola contraccettiva, che negli ultimi anni è stata prodotta con dosi più ridotte di estrogeni sintetici, molecole che avevano già dimostrato in passato di avere un’azione protettiva contro l’artrite reumatoide. Poi c’è il fumo di sigaretta, che rappresenta un fattore favorente lo sviluppo della malattia. E negli ultimi anni le donne hanno abbandonato le sigarette molto meno velocemente degli uomini. È stato calcolato che se si potesse abolire il fumo di sigaretta, almeno uno ogni cinque nuovi casi di artrite reumatoide non si svilupperebbe. Un ruolo ulteriore, infine, potrebbe essere stato giocato anche dalla carenza di vitamina D, in aumento nel sesso femminile. «Sebbene i risultati sopra descritti siano speculativi» affermano gli autori della ricerca, presi assieme suggeriscono che l’effetto cumulativo di fattori ambientali multipli - ciascuno dei quali è associato con un aumento di rischio o la perdita di una protezione, specie nelle donne - potrebbe spiegare l’aumento osservato nell’incidenza dell’artrite reumatoide nel periodo considerato».
COSTI SOCIALI - Se attraverso ulteriori studi si confermasse definitivamente la tendenza all’aumento di questa malattia, dovrebbero essere ben ponderati anche gli effetti a livello sociale. È infatti noto che chi ne soffre può sviluppare un’inabilità al lavoro, avere un notevole bisogno di cure e correre molti più rischi di chi non ne soffre. Molto elevati, di conseguenza, anche i costi economici che l’artrite reumatoide comporta, e che negli Stati Uniti, con circa un milione e mezzo di malati, sono stati valutati in circa quaranta miliardi di dollari l’anno.
Danilo di Diodoro
10 giugno 2010
DA "CORRIERE DELLA SERA - SALUTE"
reumatoide fra le donne
L'incremento segna un'inversione di tendenza. Il fumo è il principale responsabile
MILANO - Aumentano i casi di artrite reumatoide tra le donne, dopo alcuni decenni nella seconda metà del secolo scorso nei quali si era invece assistito a una loro diminuzione. Il dato è fornito da una ricerca pubblicata sulla rivista Arthritis & Rheumatism da parte di un gruppo guidato dalla dottoressa Elena Myasoedova del Mayo Clinic College of Medicine di Rochester, nel Minnesota. Il periodo di tempo esaminato va dal 1995 al 2007, durante il quale l’incidenza di questa patologia è rimasta pressoché immodificata tra gli uomini. Lo studio è stato realizzato in una specifica contea del Minnesota, la Olmsted, caratterizzata dal fatto che sono disponibili cartelle mediche degli ultimi 50 anni per tutta la popolazione residente che ha utilizzato servizi sanitari. In tal modo si è potuta effettuare una ricerca pressoché completa dei nuovi casi di artrite reumatoide, che per i 13 anni presi in esame sono risultati essere 466, di cui 321 tra donne.
FATTORI AMBIENTALI - Sebbene i dati provenienti da una specifica popolazione non possano essere semplicemente considerati rappresentativi per tutte le altre popolazioni, è possibile che l’aumento dei casi di questa malattia sia reale, e i ricercatori hanno anche individuato alcune delle possibili cause. Un elemento di rilievo in tal senso potrebbe essere rappresentato dal cambiamento nella composizione della pillola contraccettiva, che negli ultimi anni è stata prodotta con dosi più ridotte di estrogeni sintetici, molecole che avevano già dimostrato in passato di avere un’azione protettiva contro l’artrite reumatoide. Poi c’è il fumo di sigaretta, che rappresenta un fattore favorente lo sviluppo della malattia. E negli ultimi anni le donne hanno abbandonato le sigarette molto meno velocemente degli uomini. È stato calcolato che se si potesse abolire il fumo di sigaretta, almeno uno ogni cinque nuovi casi di artrite reumatoide non si svilupperebbe. Un ruolo ulteriore, infine, potrebbe essere stato giocato anche dalla carenza di vitamina D, in aumento nel sesso femminile. «Sebbene i risultati sopra descritti siano speculativi» affermano gli autori della ricerca, presi assieme suggeriscono che l’effetto cumulativo di fattori ambientali multipli - ciascuno dei quali è associato con un aumento di rischio o la perdita di una protezione, specie nelle donne - potrebbe spiegare l’aumento osservato nell’incidenza dell’artrite reumatoide nel periodo considerato».
COSTI SOCIALI - Se attraverso ulteriori studi si confermasse definitivamente la tendenza all’aumento di questa malattia, dovrebbero essere ben ponderati anche gli effetti a livello sociale. È infatti noto che chi ne soffre può sviluppare un’inabilità al lavoro, avere un notevole bisogno di cure e correre molti più rischi di chi non ne soffre. Molto elevati, di conseguenza, anche i costi economici che l’artrite reumatoide comporta, e che negli Stati Uniti, con circa un milione e mezzo di malati, sono stati valutati in circa quaranta miliardi di dollari l’anno.
Danilo di Diodoro
10 giugno 2010
DA "CORRIERE DELLA SERA - SALUTE"