RAPPORTO MEDICO PAZIENTE

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lorichi
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RAPPORTO MEDICO PAZIENTE

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RAPPORTO MEDICO PAZIENTECominciata da lorichi
FORUM SULLE MALATTIE CRONICHE AUTOIMMUNI DEL GRUPPO REUM AMICI > RIFLESSIONI VARIE
Parte 1 di 1
lorichi27/9/2006, 16:43
Oggi ho ricevuto la pubblicazione dell'ALMAR ed ho letto che il Prof. Gensini di Firenze nel 2004 ha convocato un gruppo di persone appartenenti a varie branche della medicina, della magistratura, di cittadinanzattiva e dell'ordine dei medici per "mettere a punto le nuove basi su cui fondare una corretta relazione medico-paziente, che renda possibile l'informazione e la comunicazione sullo stato di salute del malato: non una mera raccolta di firme per acquisire il consenso su un atto medico, ma un colloquio vero, atto a valutare le varie alternative terapeutiche, con l'illustrazionedei pro e dei contro e con lo scopo precipuo di capirei reali desideri del paziente. E poichè questi atti richiedono un tempo non codificab ile e spesso colloqui ripetuti, questi devono avere pari dignità di tempo di cura, alla stessa stregua del tempo che occorre per un atto clinico".

Da questo "gruppo di lavoro" è scaturito un documento chiamato "Carta di Firenze".

Non sapevo di questo documento, che mi sembra molto interessante, ma sorge immediatamente un dubbio: riusciranno i nostri medici a trattarci come persone e non come manichini?

Leggendo le varie storie (molte) postate in questo forum di persone malate che vengono inviate dallo psicologo o di medici che dicono che alcuni farmaci in uso da anni "sono ancora in fase sperimentale", di malati che vengono spediti da uno specialista all'altro senza che ci sia fra questi medici uno scambio di informazioni fa sorgere il dubbio (legittimo?) che questa Carta di Firenze resterà, appunto, carta.

Personalmente, lo già scritto da qualche parte, nella cura della mia spondilite sono una autodidatta perchè non ho ancora trovato un reumatologo che mi vada a genio ed ho cambiato già 4 o 5 endocrinologi per lo stesso motivo: probabilmente sono io che sono una paziente troppo esigente, ma che ci volete fare a me un medico deve spiegare tutto e convincermi!


il documento può essere letto a questo indirizzo: http://www.erbeofficinali.org/corsi/car ... irenze.htm

ciao a tutti :rolleyes: :rolleyes:
Rosa****27/9/2006, 17:25
al di la della conoscenza scientifica, i medici dovrebbero avere conoscenza della psicologia di ogni paziente x poter trasmettere al malato innanzitutto serenità, su questa sono stata molto fortunata sono seguita da uno dei migliori medici esistenti,infatti oltre ad essere un grande professionista è una persona molto umana
Rosa
Stelfania27/9/2006, 17:47
Mi ritrovo spesso a pensare a certe categorie di mestieri e mi accorgo che a volte idealizziamo tali categorie come se tali persone non fossero in realtà esseri umani come noi ma esseri a parte. Infallibili.
Un medico è una persona tale e uguale a noi perciò se di suo non è sensibile o non sa ascoltare tutte queste sue caratteristiche le porterà con se nel mestiere che fa.
Insomma come il genitore è una persona con i suoi difetti che a volte rovinano l'esistenza di un figlio così vale per il rapporto tra medico e paziente.
Mentre la conoscenza scientifica può essere d'aiuto perchè seppure in modo arrogante un medico saprebbe con più probabilità cosa fare e come non sbagliare.

Ovviamente queste sono parole facili da dire a mente fredda ma poi come tutti io mi incavolo da muorire quando mi imbatto in quei personaggi che tutti noi conosciamo e che ci fanno perdere un sacco di tempo prezioso , denaro , pazienza , serenità e tutto....

Potessi creare il medico ideale sarebbe:
un ottimo ascoltatore , sensibile e comprensivo di fronte al disagio alla rabbia al dolore del paziente, aggiornato sulle novità scientifiche, curioso nel suo mestiere paziente e per nulla arrogante. Ma questo è il profilo anche di un ottimo padre di famiglia , di un sacerdote , di una madre , di un infermiere, di un conducente del tram .. :D

Molti medici poi sono stufi del loro mestiere , sono disillusi. Altri fanno il dottore perchè li hanno obbligati a farlo i genitori oppure perchè lo ritenevano un lavoro redditizio. Speriamo che questa carta o qualsiasi altro mezzo li aiuti a raggiungere la consapevolezza che il loro mestiere , il loro ruolo è tra i più importanti nel mondo. Come in tutte le cose la consapevolezza aiuta a dare il meglio di se.


elisabetta196027/9/2006, 20:32
Sono d'accordo con te Stelfania, ma forse non sono disillusi, forse non hanno mai amato il loro lavoro, la loro MISSIONE;
voglio raccontarti un breve episodio della mia vita: nel 1991 la malattia esplose in modo violento, con un ictus, trombosi, febbre alta deturpazione sul viso, dolori articolari ecc, io non sapevo niente del lupus, pensavo che bastasse una terapia per farmi ritornare normale, ma il medico dell'ospedale che mi ricoverò mi disse queste parole: é una brutta malattia, poi aggiunse freddamente "Non si guarisce!".
E io l'ho odiato, ricordo che reagii malissimo: Poi ho cambiato medico.
Ma nella mia vita ne ho trovati pochi che sanno capire i loro pazienti.
ti abbraccio
Elis

Stelfania27/9/2006, 21:08
Oh si lasciamo stare perchè io se mi ritrovo come sto ora devo solo ringraziare medici che non si sono curati di informarmi dell'evoluzione della malattia , dei medicinali di tutto...
rosaria195628/9/2006, 09:20
...questo è veramente uno degli argomenti più spinosi per noi malati e il medico "ideale" così come descritto giuistamente da Stelfania, credo che veramente pochissimi fortunati lo abbiamo mai incrociato sulla propria strada di malati cronici.
Effettivamente sono pochissimi quelli che si dedicano a questa "missione" perchè veramente la sentono dentro di loro, i più diventano medici semplicemente perchè è la professione del padre e quindi avvantaggiati da una fama che ereditano e che spessissimo non meritano e da studi già avviatissimi, oppure perchè è una professione che comunque conferisce prestigio e buoni guadagni, oppure per mille altri motivi che molto raramente sono quelli che ci si aspetterebbe.
Cosa dire, è la realtà purtroppo e comunque non dobbiamo dimenticare che ognuno di noi esprime sè stesso anche in quello che fa, è chiaro quindi che una persona normalmente scorbutica ed ombrosa, difficilmente sarà un medico che saprà esprimere comprensione al paziente.
Dobbiamo solo sperare che, pur mettendo da parte il cattivo carattere, la voglia di guadagnare, l'incarico di prestigio, i medici abbiano almeno professionalità e competenza visto che i loro errori facilmente possono cambiare radicalmente la vita di una persona.
ciao
Rosa****29/9/2006, 12:54
io proporrei oltre ai tradizionali test x l'immatricolazione a medicina dei test psicologici x vedere l'idoneità psicologica a questo "lavoro"..
so che è surreale ma potrebbe essere una buona cosa...
Rosa
elisabetta196029/9/2006, 13:34
Cara Rosa non è surreale.
Noi qui in Italia riteniamo ciò pura fantascienza, ma in altri Paesi lo fanno.
Adesso ti dico una cosa che può sembrare surreale: in alcune industrie americane prima di assumere fanno l'oroscopo (il tema natale) agli aspiranti lavoratori affinchè vadano d'accordo sul lavoro.
Quindi un test psicologico mi sembra il minimo, prima di affrontare una missione come quella del medico.
Lo proporremo al Ministro della Sanità, chissà che ci rispondono.....
baci
Rosa****29/9/2006, 14:25
Magari, sarebbe una cosa buonissima perchè i medici hanno a che fare con la salute delle persone, la cosa più importante di cui disponiamo e che non possiamo gestire e siccome l'approccio psicologico è fondamentale sarebbe bene adeguarsi, ho letto che sei elisabetta della foto io sono Rosa, mi sarebbe piaciuto essere con voi e conoscere anche te mi sembri una persona molto sensibile
Rosa
elisabetta196029/9/2006, 14:48
Cara Rosa farebbe piacere anche a me conoscerti, ma se hai problemi a uscire la sera per una pizza, possiamo incontrarci anche di giorno, penso che per Rosaria e Roby vada bene.
Io sarò più libera dopo il 7 ottobre, perchè questa settimana sarà di fuoco a causa dell'organizzazione della giornata nazionale del les. Fra Comune, posta, autorizzazioni, inviti ecc sono sul punto di suicidarmi.
Ogni anno dico : MAI PIù, poi ci ricado sempre.
Comunque ci conto mettiti d'accordo anche con Roby.
bacioni Elis
Rosa****29/9/2006, 14:58
in effetti la sera mi è difficile penso che di pomeriggio sarebbe l'ideale, ora vedo un pò di organizzarmi è brutto avere 22 anni vivere nel 2006 con genitori che si sono fermati a 50 annii fa...
baci
Rosa
rosaria195629/9/2006, 15:52
anche per me va benissim Rosa, possiamo anche incontrarci un pomeriggio, finisco di lavorare alle 15.30 e in genere, verso le 16.30/17.00 io sono a casa.......fatemi un fischio e corro :wub: (bè....corro si fa per dire eh!!! :wacko: )
Rosa****29/9/2006, 16:01
mi farebbe piacere tanto da quando carmine non c'è passo tutti i giorni tappata in casa...
corri col cuore, la corsa più importante
baci
lorichi29/9/2006, 17:32
Non sarebbe così strano fare dei test ai medici; in fondo qui in Italia chi studia psicologia deve a sua volta sottoporsi ad analisi per qualche anno per ottenere l'abilitazione e, udite udite, in alcuni paesi esteri, i docenti universitari vengono sottoposti ad esami ANNUALI per valutare la loro capacità di insegnamento ed eventualmente confermarla o bloccarla!.
Io non ci troverei niente di strano se un medico, che ha in mano la salute della gente, venisse sottoposto a verifiche periodiche, se poi si considera che, teoricamente, quella del medico è una missione........

Invece una volta che uno si è preso la laurea in medicina acquisisce una sorta di aurea di potere indiscutibile: se fai domande, per bene che ti vada ti rispondono in medichese, altrimenti non ti rispondono e se manifesti qualche dubbio vieni guardata come una povera mentecatta che "poverina cosa vuole capire".

Io ho trovato pochissimi medici con i quali ho stabilito un rapporto alla pari cioè da persona a persona e non da medico a manichino e questi pochi, pochissimi, sono gli unici di cui mi fido e che consulto per qualunque problema, anche non di loro competenza, perchè comunque ho la certezza che mi consiglieranno in maniera corretta.

ciao ciao :rolleyes: :rolleyes:
Rosa****29/9/2006, 19:03
facciamo una raccolta firme x una proposta di legge :shifty:
Rosa
Parte 1 di 1
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Sono nata cieca. A volte sono triste, ma poi penso ai ragazzi meno fortunati di me, quelli che mi prendono in giro. A loro è andata peggio. Sono nati senza cuore.
Cecilia Camellini (Campionessa olimpica alle paralimpiadi 2012)
A noi la malattia ci fa un baffo!
http://anoilamalattiacifaunbaffo.blogspot.com/


Tutto inizia nel 1975 con lombosciatalgia bilaterale e curata come tale, senza alcun risultato, per 12 anni. Nel 1987 diagnosi di Sacroileite alla quale nel 2007 si è aggiunta una Pancolite (infiammazione cronica dell'intestino), da metà dicembre 2007 diagnosi di spondiloartrite (ogni tanto cambia il nome della malattia, quello definitivo pare essere enteroartrite) farmaci: balzide per l'intestino, azatioprina, e, al bisogno, cortisone e indometacina per l'artrite. Ad aprile 2010 intervento di artroprotesi 4° dito mano dx.
Da novembre 2014 problemi di calo linfociti con conseguente sospensione di azatioprina. Da meta' marzo 2015 iniziato metotrexate che pero' ho dovuto sospendere dopo due mesi per sopraggiunti effetti collaterali. Nel 2015 diagnosi di gastrite cronica sempre causata dai problemi autoimmuni. Da novembre 2016 ripreso azatioprina e si e' aggiunta la psoriasi. A conti fatti la diagnosi attuale sembra essere artrite psorisiaca con infiammazione intestinale e gastrite tutto riconducibile ad autoimmunita'


Amicizia è la capacità di dare senza chiedere nulla.E' la spalla su cui piangere, è una mano che stringe la tua e ti consola.E' anche la capacità di ascoltare i silenzi, grazie per aver ascoltato i miei
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stelladelmare76
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Re: RAPPORTO MEDICO PAZIENTE

Messaggio da stelladelmare76 »

ciao ragazzi,sò che nn dirò nulla di nuovo ma sono anni che combatto con l' ignoranza della gente, delle istituzioni e, quello che è più grave, dei medici che ho incontrato.spesso, nn sò se per voi è lo stesso, rinuncio a priori a fare delle domande o a chiedere un parere(specie al mio medico di base)perchè sono stanca di dover stare a spiegare io(da paziente) qual è la mia malattia.
addirittura rikordo che quando ho fatto la visita con la commissione che doveva giudicare la mia invalidità mi resi perfettamente conto che nn sapevano neanche di cosa io stessi parlando.e allora mi chiedo, se vale la pena di ripresentare adesso la richiesta per l aggravamento.il fatto è che mi sembra di lottare contro i mulini a vento!e mi passa la voglia! :(
tra i vs msg ho letto qualkuno che sperava di trovare un medico che ancora avesse la passione e la curiosità nello svolgere la propria missione(perchè di quello dovrebbe trattarsi).credo sia veramente un utopia e il brutto è che siamo impotenti difronte a questa situazione.
: WallBash :
IL MIO PROBLEMA:
SPONDILITE ANCHILOSANTE CON SACROILEITE AL TERZO STADIO.
in attesa di cominciare col biologico!
lo confesso: ho un pò di paura! :-)
francesca
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