Eccomi qui
Inviato: 20/02/2011, 1:43
Ciao a tutti, da pochi giorni a mio marito è stata diagnosticata una spondilite anchilosante ad uno stadio piuttosto avanzato.
Lui ha 48 anni, e solo adesso abbiamo capito che l'esordio della malattia è da collocare a più di vent'anni fa, quando, non essendo ancora visibile nelle radiografie, è stata scambiata per una banale discopatia, curata con delle semplici trazioni e poi da lui eternamente trascurata, nonostante la progressiva rigidità, che io ho subito notato appena l'ho conosciuto, otto anni fa, invitandolo più volte in tutti questi anni a rivolgersi almeno ad un ortopedico, anche giusto per farsi dire che non era nulla di che.
Inutile comunque piangere sul latte versato e sui danni che si sarebbero potuti evitare (saldamento completo del bacino e calcificazione di parecchie vertebre, anche se non ho ancora capito quante, oltre che una discreta cifosi), se solo gli uomini ogni tanto ascoltassero ciò che dicono le donne: adesso c'è poco da recriminare e molto da rimboccarsi le maniche per affrontare questa brutta bestia, la cui notizia arriva dopo un anno terribile in cui io ho perso mio padre, sei mesi dopo lui ha perso sua madre e, poco dopo, è stato colpito da una trombosi venosa profonda al braccio mentre cercavamo di rilassarci un minimo al mare (ragione per la quale è ancora in terapia anticoagulante). Ma evidentemente questo è ciò che ci tocca in questo momento della nostra vita, che assomiglia sempre di più a uno spartiacque tra una giovinezza serena e una mezza età che non promette nulla di buono.
Mi scuso se tendo a dilungarmi, ma è che sono piuttosto agitata, e quindi per adesso la pianto qui e cerco la sezione in cui provare a chiedervi un consiglio pratico e piuttosto urgente.
P.S. Grazie di esistere!
Lui ha 48 anni, e solo adesso abbiamo capito che l'esordio della malattia è da collocare a più di vent'anni fa, quando, non essendo ancora visibile nelle radiografie, è stata scambiata per una banale discopatia, curata con delle semplici trazioni e poi da lui eternamente trascurata, nonostante la progressiva rigidità, che io ho subito notato appena l'ho conosciuto, otto anni fa, invitandolo più volte in tutti questi anni a rivolgersi almeno ad un ortopedico, anche giusto per farsi dire che non era nulla di che.
Inutile comunque piangere sul latte versato e sui danni che si sarebbero potuti evitare (saldamento completo del bacino e calcificazione di parecchie vertebre, anche se non ho ancora capito quante, oltre che una discreta cifosi), se solo gli uomini ogni tanto ascoltassero ciò che dicono le donne: adesso c'è poco da recriminare e molto da rimboccarsi le maniche per affrontare questa brutta bestia, la cui notizia arriva dopo un anno terribile in cui io ho perso mio padre, sei mesi dopo lui ha perso sua madre e, poco dopo, è stato colpito da una trombosi venosa profonda al braccio mentre cercavamo di rilassarci un minimo al mare (ragione per la quale è ancora in terapia anticoagulante). Ma evidentemente questo è ciò che ci tocca in questo momento della nostra vita, che assomiglia sempre di più a uno spartiacque tra una giovinezza serena e una mezza età che non promette nulla di buono.
Mi scuso se tendo a dilungarmi, ma è che sono piuttosto agitata, e quindi per adesso la pianto qui e cerco la sezione in cui provare a chiedervi un consiglio pratico e piuttosto urgente.
P.S. Grazie di esistere!
