MALATTIE REUMATICHE - REGISTRI DI VALUTAZIONE CURE

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lorichi
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MALATTIE REUMATICHE - REGISTRI DI VALUTAZIONE CURE

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Malattie reumatiche autoimmuni:
la vita vera dei pazienti
Esistono tre registri per valutare efficacia delle cure, eventi avversi e qualità della vita dei malati

MILANO- La vita dei malati può essere molto diversa da quella asettica e controllata presa a modello dalle ricerche che stabiliscono se una medicina funziona oppure no. Nella realtà infatti, altre malattie, ma anche cambiamenti negli stili di vita e nelle abitudini, possono modificare l’efficacia di una terapia, specie se questa si protrae per anni. È il caso delle malattie reumatiche autoimmuni, un gruppo che comprende l’artrite reumatoide, quella psoriasica e la spondilite anchilosante, che colpiscono in Italia mezzo milione di persone. «I farmaci biologici anti-TNF (etanercept, infliximab e altri) hanno migliorato molto la terapia, ma le sperimentazioni cliniche di cui sono stati oggetto non permettono di verificare che effetti hanno, nel lungo periodo, sulla “real life”, la vita vera dei pazienti» spiega Giovanni Minisola, presidente della Società italiana di reumatologia. «Con l’obiettivo di colmare la lacuna, sono nati i registri delle malattie reumatiche autoimmuni, che seguono i malati negli anni, valutando efficacia, eventi avversi, qualità della vita e altri parametri».

I TRE REGISTRI - In Italia ne esistono tre: Monitor-net, Lorhen (esclusivo della regione Lombardia) e Gisea. Ma è soprattutto da quest’ultimo, che ha ormai 12 anni e segue quasi 6.000 pazienti in tutta Italia, che stanno emergendo dati nuovi, alcuni dei quali già presentati a convegni internazionali, o in corso di pubblicazione. «Una delle indicazioni più interessanti ai fini della terapia riguarda i pazienti obesi, che di solito sono esclusi dalle sperimentazioni cliniche, e sui quali i farmaci biologici sembrano funzionare meno bene» spiega Giovanni Lapadula, direttore Dipartimento di medicina interna del Policlinico di Bari, principale curatore del registro. «Il motivo è che il grasso bruno addominale produce adipochine, che favoriscono l’infiammazione, facendo aumentare complessivamente il rischio di ammalarsi ma anche riducendo l’efficacia degli antinfiammatori. Il problema esiste anche per i falsi magri, e per migliorare la cura sarebbe quindi opportuno eseguire un test che valuti la presenza nel sangue di adipochine. Si tratterebbe però un approccio nuovo, perché non esiste ancora in commercio un kit che consente di eseguire questo esame di routine». Sul fronte degli effetti collaterali, il registro Gisea rileva un’incidenza elevata di infezioni, che hanno colpito quasi quattro pazienti su dieci. «E tuttavia – precisa Minisola – l’aumento del rischio di malattie infettive si verifica soprattutto nella prima fase della terapia, e può essere limitato con il monitoraggio stretto del paziente». Riguardo all’esito delle cure, poi, «si nota una elevata efficacia dei farmaci biologici nei primi due anni, dopo i quali però la metà dei pazienti non risponde più al trattamento, o inizia a manifestare effetti collaterali» riprende Lapadula. «In questi i casi bisogna cambiare farmaco ed è importante, quindi, che i sistemi sanitari garantiscano sempre un’offerta diversificata». La remissione della malattia è stata invece osservata nel 3,6 per cento dei pazienti.


IL 30% ABBANDONA LE TERAPIE - Un dato del tutto inaspettato riguarda invece coloro che abbandonano la terapia anche quando questa funziona. «Sono moltissimi» dice Lapadula. «Il 30-32 per cento dei pazienti seguiti dal registro Gisea a un certo punto non si è più presentato ai controlli, sebbene gli esami precedenti mostrassero che i farmaci stavano dando buoni risultati. Non sappiamo che fine hanno fatto, ma intendiamo ricontattarli per capire i motivi. Potremmo scoprire che c’è stata una remissione totale della malattia, evento che quindi interesserebbe una quota rilevante dei pazienti, oppure che questi malati hanno abbandonato la cura perché stavano meglio, ma che poi i sintomi si siano ripresentati». Nelle ultime settimane il registro Gisea ha aderito all’iniziativa internazionale Meteor, che mette insieme i registri di cinque Paesi (oltre all’Italia, Olanda, Canada, Germania, Francia) e si focalizzerà principalmente sugli effetti collaterali dei farmaci biologici e sui costi sociali ed economici delle malattie reumatiche. «Rispetto al primo punto, va ricordato che gli effetti avversi particolarmente rari possono essere verificati soltanto su una popolazione molto ampia, come sarà quella del progetto Meteor» conclude Lapadula. «E anche valutare i costi delle malattie reumatiche autoimmuni è importante, per sfatare l’idea che si tratti di acciacchi dovuti all’età. Queste patologie, al contrario, esordiscono di solito attorno ai 40 anni, nel pieno della vita produttiva delle persone, e questo fa aumentare il loro costo sociale ed economico».

Margherita Fronte
04 novembre 2011 08:35
(DA CORRIERE DELLA SERA - SALUTE)
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Nonnalory
Una cosa alla volta un giorno dopo l'altro
Sono nata cieca. A volte sono triste, ma poi penso ai ragazzi meno fortunati di me, quelli che mi prendono in giro. A loro è andata peggio. Sono nati senza cuore.
Cecilia Camellini (Campionessa olimpica alle paralimpiadi 2012)
A noi la malattia ci fa un baffo!
http://anoilamalattiacifaunbaffo.blogspot.com/


Tutto inizia nel 1975 con lombosciatalgia bilaterale e curata come tale, senza alcun risultato, per 12 anni. Nel 1987 diagnosi di Sacroileite alla quale nel 2007 si è aggiunta una Pancolite (infiammazione cronica dell'intestino), da metà dicembre 2007 diagnosi di spondiloartrite (ogni tanto cambia il nome della malattia, quello definitivo pare essere enteroartrite) farmaci: balzide per l'intestino, azatioprina, e, al bisogno, cortisone e indometacina per l'artrite. Ad aprile 2010 intervento di artroprotesi 4° dito mano dx.
Da novembre 2014 problemi di calo linfociti con conseguente sospensione di azatioprina. Da meta' marzo 2015 iniziato metotrexate che pero' ho dovuto sospendere dopo due mesi per sopraggiunti effetti collaterali. Nel 2015 diagnosi di gastrite cronica sempre causata dai problemi autoimmuni. Da novembre 2016 ripreso azatioprina e si e' aggiunta la psoriasi. A conti fatti la diagnosi attuale sembra essere artrite psorisiaca con infiammazione intestinale e gastrite tutto riconducibile ad autoimmunita'


Amicizia è la capacità di dare senza chiedere nulla.E' la spalla su cui piangere, è una mano che stringe la tua e ti consola.E' anche la capacità di ascoltare i silenzi, grazie per aver ascoltato i miei
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