Essere informati è un diritto o un privilegio?
Inviato: 24/10/2012, 1:09
Buonasera a tutti,
sono il papà di Matteo (quasi 4 anni) AIG monoarticolare diagnosticata da qualche settimana, in attesa di artrocentesi e infiltrazione.
L'accoglienza al Regina Margherita è stata pressochè improponibile...
Matteo a giugno ha iniziato ad avere problemi di zoppia con arrossamento e gonfiore al ginocchio sinistro, dopo una settimana l'abbiamo portato in pronto soccorso al San Lazzaro di Alba (non ci siamo preoccupati più di tanto visto che i bambini cadono spesso), ci hanno detto chiaramente che per un bibi al ginocchio si può anche evitare di riempire i pronto soccorso. Inizialmente pensavano fosse dovuto ad un'infiammazione da streptocco, poi dopo svariati esami a settembre ci hanno indirizzato al Regina Margherita di Torino. Per nostra fortuna/sfortuna il marito della pediatra che segue Matteo lavora li ed ha cercato di farci fare una visita seguendo una via preferenziale (ha chiesto un piacere alla sua collega che si occupa di AIG). Mia moglie e mio figlio sono stati accolti con "se vi visito oggi è perchè sono una santa". In quella sede è stata ipotizzata l'AIG, dopo qualche settimana sono andato io con Matteo per gli esami del sangue specifici e l'ecografia. La dottoressa mi ha detto che l'infiltrazione l'avrebbe fatta comunque senza aspettare gli esami, ma che se a noi faceva stare meglio o se volevamo un altro consulto la si rimandava di 2 settimane. Io sono caduto dal pero, Matteo dal mattino alle 6:30 e dopo l'esame del sangue era un po' su di giri, non ho fatto domande e ovviamente nessuno nella struttura ospedaliera mi ha spiegato che cosa avrebbero fatto a mio figlio che tipo di malattia è l'AIG e quali effetti collaterali potesse avere il cortisone, che cos'è un'artrocentesi...etc. Io sono un informatico e mia moglie traduttrice, "scusate se non abbiamo studiato medicina".
La prima cosa che si fa arrivando a casa è cercare su internet dove si legge di tutto e di più ed i dubbi aumentano. Leggo il foglio che mi hanno dato sulle regole da osservare nel giorno dell'infiltrazione e vedo che possiamo stare con lui fin che è sveglio ma poi dobbiamo uscire. Uscirre ma per quanto tempo io devo lasciare mio figlio con persone che non conosco e soprattutto per fare cosa visto che nessuno me l'ha spiegato?
Durante la seconda visita avevo chiesto se potevano spedirmi gli esiti a casa e mi era stato risposto che non si potevano spedire a tutti con tono seccato-sarcastico, poi guardando sul sito dell'ospedale bastava pagare 2 euro in più al ticket ed il gioco era fatto, notare senza esenzione ho pagato 250€. Una decina di giorni dopo contatto la struttura per chiedere la cortesia di avere gli esiti via fax mi hanno mandato un fax di una stampa in A5 ridotta, immaginatevi cosa si leggeva...un bel fico, son venuto matto a cercare di decifrare quei fogli.
I succhi gastrici ribollivano, trovo la mail della dott.ssa che ha in cura mio figlio e le scrivo tutto quello che ci è stato sullo stomaco a me ed a mia moglie: nessuna informazione, atteggiamenti, il fax carta straccia, etc. il giorno dopo ricevo la telefonata della dottoressa che mi dice che come stanno le cose è meglio rimandare l'infiltrazione e che magari prima è meglio fissare un incontro per spiegarci cos'ha nostro figlio, quali sono le terapie e quali sono le controindicazioni.
Ma non dovrebbe essere una cosa normale spiegare queste cose ad un malato o ai suoi genitori? Non credo che siamo gli unici genitori di un bambino con AIG senza laurea in medicina. Perchè le strutture sanitarie non mettono a disposizione una figura che spieghi queste cose se i medici, non sempre per colpa loro, non hanno tempo da dedicare alla sfera umana?
sono il papà di Matteo (quasi 4 anni) AIG monoarticolare diagnosticata da qualche settimana, in attesa di artrocentesi e infiltrazione.
L'accoglienza al Regina Margherita è stata pressochè improponibile...
Matteo a giugno ha iniziato ad avere problemi di zoppia con arrossamento e gonfiore al ginocchio sinistro, dopo una settimana l'abbiamo portato in pronto soccorso al San Lazzaro di Alba (non ci siamo preoccupati più di tanto visto che i bambini cadono spesso), ci hanno detto chiaramente che per un bibi al ginocchio si può anche evitare di riempire i pronto soccorso. Inizialmente pensavano fosse dovuto ad un'infiammazione da streptocco, poi dopo svariati esami a settembre ci hanno indirizzato al Regina Margherita di Torino. Per nostra fortuna/sfortuna il marito della pediatra che segue Matteo lavora li ed ha cercato di farci fare una visita seguendo una via preferenziale (ha chiesto un piacere alla sua collega che si occupa di AIG). Mia moglie e mio figlio sono stati accolti con "se vi visito oggi è perchè sono una santa". In quella sede è stata ipotizzata l'AIG, dopo qualche settimana sono andato io con Matteo per gli esami del sangue specifici e l'ecografia. La dottoressa mi ha detto che l'infiltrazione l'avrebbe fatta comunque senza aspettare gli esami, ma che se a noi faceva stare meglio o se volevamo un altro consulto la si rimandava di 2 settimane. Io sono caduto dal pero, Matteo dal mattino alle 6:30 e dopo l'esame del sangue era un po' su di giri, non ho fatto domande e ovviamente nessuno nella struttura ospedaliera mi ha spiegato che cosa avrebbero fatto a mio figlio che tipo di malattia è l'AIG e quali effetti collaterali potesse avere il cortisone, che cos'è un'artrocentesi...etc. Io sono un informatico e mia moglie traduttrice, "scusate se non abbiamo studiato medicina".
La prima cosa che si fa arrivando a casa è cercare su internet dove si legge di tutto e di più ed i dubbi aumentano. Leggo il foglio che mi hanno dato sulle regole da osservare nel giorno dell'infiltrazione e vedo che possiamo stare con lui fin che è sveglio ma poi dobbiamo uscire. Uscirre ma per quanto tempo io devo lasciare mio figlio con persone che non conosco e soprattutto per fare cosa visto che nessuno me l'ha spiegato?
Durante la seconda visita avevo chiesto se potevano spedirmi gli esiti a casa e mi era stato risposto che non si potevano spedire a tutti con tono seccato-sarcastico, poi guardando sul sito dell'ospedale bastava pagare 2 euro in più al ticket ed il gioco era fatto, notare senza esenzione ho pagato 250€. Una decina di giorni dopo contatto la struttura per chiedere la cortesia di avere gli esiti via fax mi hanno mandato un fax di una stampa in A5 ridotta, immaginatevi cosa si leggeva...un bel fico, son venuto matto a cercare di decifrare quei fogli.
I succhi gastrici ribollivano, trovo la mail della dott.ssa che ha in cura mio figlio e le scrivo tutto quello che ci è stato sullo stomaco a me ed a mia moglie: nessuna informazione, atteggiamenti, il fax carta straccia, etc. il giorno dopo ricevo la telefonata della dottoressa che mi dice che come stanno le cose è meglio rimandare l'infiltrazione e che magari prima è meglio fissare un incontro per spiegarci cos'ha nostro figlio, quali sono le terapie e quali sono le controindicazioni.
Ma non dovrebbe essere una cosa normale spiegare queste cose ad un malato o ai suoi genitori? Non credo che siamo gli unici genitori di un bambino con AIG senza laurea in medicina. Perchè le strutture sanitarie non mettono a disposizione una figura che spieghi queste cose se i medici, non sempre per colpa loro, non hanno tempo da dedicare alla sfera umana?