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cassandra1971
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Messaggio da cassandra1971 »

DISABILI 2013 QUALE FUTURO? GUARDIAMO UN ESEMPIO L'AGENDA DEL "CALVINISTA" MONTI MARIO:
http://www.agenda-monti.it

- LOTTA ALLA POVERTA': Monti pensa a un reddito di sostentamento minimo, subordinato alla frequenza di corsi di formazione e inserimento professionale.
http://www.ilpost.it/2012/12/24/agenda-monti-sintesi/

9. Con la “spending review” sono stati risparmiati 12 miliardi di euro, e se ne risparmieranno altri nel 2013 con l’entrata in vigore di altre misure. Serve un approccio sistematico e continuativo per ridurre gli sprechi e la spesa corrente, tagliando il superfluo. La “spending review” deve diventare strumento ordinario, e non più straordinario.

20. Mantenere e puntare sulle riforme del lavoro e delle pensioni fatte nell’ultimo anno di governo: “non si può fare marcia indietro”.

23. Rendere lo stato sociale (welfare) più razionale e aperto all’innovazione, tagliando sugli sprechi. In ambito sanitario lo si può fare puntando anche sul potenziamento dell’assistenza docimiliare e con misure per rendere più semplice e trasparente l’accesso alle prestazioni agevolate.

http://www.ilpost.it/2012/12/24/agenda-monti/

Meridiano Sanità 2012: il Ssn italiano è a rischio default


1) Rivisitare i Livelli Essenziali di Assistenza in funzione delle priorità di salute dei pazienti e secondo i principi della medicina basata sulle evidenze scientifiche, secondo le logiche di Health Technology Assessment.

La definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), come indicato nel Piano Sanitario Nazionale 1998-2000, è ” […]un obiettivo socialmente e tecnicamente molto complesso, nonché in continuo divenire, in quanto deve tenere conto del progresso scientifico e della innovazione tecnologica che influenzano le valutazioni di efficacia e di appropriatezza delle prestazioni”.
"omissis"
A ciò si aggiungono le considerazioni sulla effettiva mancanza di omogeneità nell’applicazione dei LEA nelle varie realtà regionali, che di fatto genera disparità e iniquità per i cittadini.
Già il recente Decreto Balduzzi (D.L. n. 158/2012, “Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute”, ottobre 2012) riprende il tema della necessità di rimodulare i Lea con riferimento alla ridefinizione dell’elenco delle malattie croniche e delle malattie rare al fine di assicurare il bisogno di salute, l’equità nell’accesso all’assistenza, la qualità delle cure e la loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze.
E’ quindi necessario, soprattutto in questo specifico momento storico, rinnovare il perimetro dei LEA, "omissis"

2) Accelerare il processo di deospedalizzazione già avviato, attraverso:
• l’erogazione di prestazioni sanitarie nei setting assistenziali più adeguati (day hospital, day surgery, ambulatorio);
• nuove forme di organizzazione dei servizi;
• riconversione dei posti letto per acuti in eccesso.

Negli ultimi anni in tutti i sistemi sanitari dei Paesi sviluppati, incluso l’Italia, è in atto un processo finalizzato a trasferire progressivamente prestazioni sanitarie dall’assistenza ospedaliera a quella extra-ospedaliera."omisss"
Tuttavia, l’Italia registra ancora tassi di ospedalizzazione elevati, (ma che stai a dire? cazzate) soprattutto in alcune Regioni. Tale situazione nasconde alcune aree di inappropriatezza a cui si associa una carenza dei servizi e delle strutture sul territorio per le cure intermedie e di lungo termine. "Omissis" dell’ospedale, che deve tornare ad essere un luogo di cura per acuti. (commento: cioè gli altri si dovrebbero forse sparare)

3) Proseguire nel riordino delle cure primarie secondo le migliori pratiche già implementate in alcune Regioni e le linee guida contenute nel Decreto Balduzzi.

Nella consapevolezza che il processo di deospedalizzazione, se non è accompagnato da un corrispondente e contestuale rafforzamento dell’assistenza sanitaria sul territorio, determina di fatto una impossibilità per i cittadini di beneficiare delle cure, in Italia è in atto anche un processo di riorganizzazione delle cure primarie, soprattutto in alcune Regioni che hanno implementato il Chronic Care Model.
"Omisssis"

4) Favorire lo sviluppo di una rete nazionale di Strutture di eccellenza nella ricerca e assistenza ospedaliera.
Il ruolo dell’ospedale sta cambiando: dotato di sempre meno posti letto concentra in essi i casi più gravi e introduce modelli organizzativi più efficienti diurni per il trattamento dei casi gravati da minori complicanze, nell’ottica di garantire l’efficacia delle prestazioni con efficienza e secondo criteri di economicità.
Il ruolo diviene ancora più complesso se gli ospedali sono sede di attività formativeSolo alcuni ospedali, per dimensioni, per complessità dei casi trattati, per la qualificazione del personale che vi opera, per le attività di ricerca, sono idonei a costituire una rete di strutture di eccellenza che rappresenti una “spina dorsale nazionale” di Strutture.
Tali Strutture devono diventare il punto di riferimento per l’assistenza ai malati con patologie complesse e questo richiede la concentrazione di specialisti e di tecnologie particolari e l’accesso, secondo criteri condivisi, ai fondi della ricerca biomedica e sanitaria.

5) Razionalizzare le dotazioni e diagnostiche
e migliorare l’appropriatezza della domanda di prestazioni.
In tutti i Paesi l’evoluzione scientifico/tecnologica rappresenta un volano della domanda di salute e il numero di dispositivi diagnostici per milione di abitanti negli ultimi 10 anni è più che raddoppiato tra i paesi OCSE.
La rapida crescita nell’utilizzo di queste apparecchiature può nascondere un eccesso di offerta che a sua volta può indurre domanda inappropriata, con le relative conseguenze sulla spesa sanitaria. (si è vero, allora cominciamo a discriminare davvero, invece di non far fare le rmn ai malati reumatici che ne hanno bisogno!)
Questo sembra particolarmente evidente in Italia, dove ad esempio si registrano 21,6 apparecchiature di Risonanza Magnetica ogni milione di abitanti contro le 7 e le 6 apparecchiature per milione di abitanti rispettivamente in Francia e nel Regno Unito. (certamente, però quante di queste sono a pagamento? Nella mia Regione ce ne sono nella mia Provincia 6, metà pubbliche e metà private, di cui una solo per chi na Tumori in Ospedali Riuniti, sono 500.000 abitanti, 12 ogni milione. e 6 pubbliche rapportando ogni milione! io tutte queste apparecchiature non le vedo!Togliendo quella riservata sono 4 pubbliche ogni milione di abitanti e allora?)
Una migliore programmazione e una maggiore efficienza nell’utilizzo delle apparecchiature diagnostiche possono certamente incrementarne la produttività da un lato e portare alla riduzione dell’inappropriatezza della domanda dall’altro e possono condurre ad una riduzione degli sprechi collegati all’attuale situazione di sovradotazione. (? MA SE TI DICO CHE QUA CE NE SON POCHE E A PAGAMENTO IL 50%', DOVE PRENDONO QUESTI DATI DI MEDIA NAZIONALE? ANDIAMO A COLPIRE CHI E' SOPRA LA MEDIA NON I TAGLI LINEARI)

6) Definire e condividere i Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA) ottimali dal punto di vista clinico ed economico per le principali patologie croniche e favorirne un’implementazione omogenea e diffusa sul territorio nazionale.

La diffusione di fattori di rischio legati a stili di vita scorretti e l’invecchiamento porteranno all’aumento della prevalenza di alcune patologie croniche tra cui tumori, diabete, malattie cardiovascolari e neurodegenerative, che sono destinate a generare una vera e propria esplosione dei costi per la sanità e l’assistenza socio-sanitaria.Definire ed implementare PDTA basati sulle linee guida scientifiche e sulle logiche dell’HTA in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale è indispensabile non solo per garantire ai pazienti il percorso di cura più efficace con le migliori terapie disponibili, ma anche per gestire correttamente queste patologie fin dalle prime fasi della loro manifestazione e prevenire l’insorgenza di complicanze, evitando anche i rilevanti costi sanitari e sociali ad esse connessi. (Commento: Infatti ancora i Bio li danno col contagocce e a fine corsa!)

Eliminare le disparità che penalizzano l’Italia nel confronto europeo in termini di accessibilità delle cure e ridurre le forti disomogeneità regionali presenti nel nostro Paese. ( Commento: ah ah ma vai? non lo sapevo! :-))))

7) Riportare a livello centrale la governance della spesa farmaceutica
"Omissis"

8) Eliminare il passaggio di valutazione dei farmaci – già svolto a livello centrale da EMA e AIFA – da parte delle commissioni regionali e locali/ospedaliere per l’immissione all’interno dei prontuari terapeutici.

Il Decreto Balduzzi è già intervenuto su questo fronte, ma esclusivamente per i farmaci innovativi: «Indipendentemente dall’inserimento nei prontuari terapeutici ospedalieri o regionali, le Regioni devono assicurare l’immediata disponibilità agli assistiti dei medicinali ad “innovatività terapeutica” così come definito dell’Accordo Stato Regioni 18 novembre 2010 – secondo il giudizio della Commissione tecnico scientifica dell’Aifa – a carico del Servizio sanitario nazionale ed erogati attraverso gli ospedali e le aziende sanitarie locali». (Commento. ma se finoa ieri nel lazio i Bio li dovevi pagare, e ora con la saniaà locale in rosso sarà pure peggio!)
La valutazione per l’immissione di farmaci all’interno dei Prontuari Terapeutici presenti nelle Regioni comporta l’attività di commissioni che a livello regionale di fatto replicano il lavoro già svolto dall’EMA e dall’AIFA.
Tali attività comportano un rallentamento rilevante per l’accesso alle nuove cure. Ad esempio, per i farmaci con Autorizzazione in Commercio ottenuta nel periodo 2006-2011, si rileva un ritardo medio compreso tra i 217 e i 530 giorni nelle diverse Regioni."OMISSIS"
Rafforzare la sanità integrativa in modo tale da rendere il finanziamento del sistema socio-sanitario più flessibile.

9) Garantire la sostenibilità del sistema sanitario negli anni futuri definendo, in modo coordinato e controllato dal SSN, le prestazioni da coprire attraverso forme di sanità integrativa, in coerenza con i fabbisogni socio-sanitari emergenti (cronicità, Long Term Care, odontoiatria, ecc.).
In Europa i sistemi sanitari che stanno reggendo meglio ai tagli imposti dalla crisi e ai crescenti bisogni socio-sanitari sono quelli organizzati econdo modelli sanitari misti, il cui finanziamento si basa su un sistema multipilastro. In particolare, in tali contesti i cittadini possono far fronte ad aumenti di copayment e a maggiori spese di Long Term Care attraverso lo strumento dei fondi sanitari negoziali (se lavoratori dipendenti) e mutualità (per tutti gli altri cittadini, compresi i pensionati). (Commento personale: cosa un pò falsa!)
Rispetto agli altri Paesi l’Italia presenta una situazione anomala riguardo alla composizione della spesa sanitaria privata, che viene intermediata da fondi e assicurazioni per una quota molto ridotta, pari al 10% circa. (Commento: A chi dobbiamo riempire la panza? Le assicurazioni? E a noi chi ci assicura che mandiamo le assicurazioni in PErdita')
Nel nostro Paese occorre quindi rifocalizzare l’attenzione sul ruolo prioritario di “integrazione” (e non sostituzione) del SSN da parte della sanità integrativa. I fondi integrativi devono fornire in primis prestazioni non sostenibili con i livelli di.....Inoltre, per affrontare in modo integrato l’ambito socio-sanitario, si potrebbero trasformare parte degli attuali contributi monetari dell’indennità di accompagnamento (pari a 13 miliardi di euro) in servizi.(commento, torniamo alle società di mutuo soccorso? Le mutue che sono scoppiate per debiti e per questo nel 1978 arriva il SSN?)

10) Aumentare la diffusione di forme di sanità integrativa attraverso:
• il completamento della disciplina normativa in materia;
• adeguati incentivi fiscali per le aziende e per i cittadini; (COMMENTO? MA LO STIPENDIO DI 1000 EURO TE LO LASCIANMO DIRETTAMENTE?)
• una migliore definizione della governance dei fondi. (cOMMENTO: tANGENTOPOLI NASCE IN SANITA' IL PROBLEMA è SOLO QUELLO ELVATE LE TANGENTI!)
"OMISSIS"
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COMMENTO DI INSIEME:

In queste affermazioni sibilline scompare la parola invalido o disabile, si si parla di welfare ma anche di scaricare qualcuno alla assistenza domiciliare, incentivi a chi può lavorare, per gli invalidi non vedo nulla che non sia taglio e persecuzione,
il welfare lo stanno smontando da anni, molte prestazioni si pagano e il lenzuolo diventa corto anche per i disabili.
Uno così al parlamento ci ammazza del tutto. Nessuno parla poi di politiche per la famiglia, ma solo di scarica barile
alla famiglia che se non può permettersi di fare figli figuriamoci di prendersi a carico qualche familiare che sta male.
Ridurre gli sprechi? Quali? Se è del tono come ultimo tentativo con le tabelle Inps di fregarci.... In fondo pure la Fornero paludita da Monti diceva di farci una polizza contro la invalidità civile perché LO STATO NON PUO' DARCI TUTTO, il problema ì che dà semrpe di meno e la percentuale disabili su popolazione è in linea con Europa ma i soldi dati sono pro capite sempre meno. Mi stupisce un Pd che voglia appoiggiare una cosa del genere, come una novella BALENA BIANCA o nuova DC plaudita dalla chiesa, ma dove è finita la carità cristiana? Questo per affermare che, si i commenti si fanno su cose definitive ma, sarebbe bene evitando che lo diventassero anche saggiando le intenzioni e magari non votando chi vuole scavarci la fossa, atipo annunci per cui la sanità è al collasso cosa assolutamente falsa, studiata per farci fare la mutua integrativa privata tormentone che arriva dal 1978 ogni 10 anni. Non si dimentichi che la ricchezza di un paese si misura dalla Entità
della spesa sanitaria e dalla copertura offerta ai cittadini. Nei sistemi pubblici l'italia ha un tasso di copertura del 74%, il resto il cittadino lo paga. Nel regno unito il tasso sale all'89%. In Italia la metàd egli anziani sono esenti anche con redditi molto elevati, sarebbe ora di ripensare ad un sistema per cui cui guadagna oltre 2000 euro al mese netto di pensione,
non è necessario sia esente ma lo siano disoccupati, cassintegrati ad esempio, specie giovani sotto i 25 anni. E finiamola col taglio dei posti letto a 7 ogni 10.000 abitanti a 3,7 di cui 0,3 per non acuti, perché il problema non è il posto letto da tagliare, ma l'indice di rotazione del suo utilizzo, un problema di efficienza!
2014 dopo il Parto sono in remissione di tutto, terapia Humira 40 mg ogni 15 gg. e azatioprina 150 mg die. Facciamo le corna. Per il momento al mare mi sono scottata sotto l'ombrellone. non trovo la crema protezione 100 che avevo comprata, per quanto dicono che più di 50 non esiste, e da 100 è solo per mangiare sui malati reumatici???'
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