Trattamento Farmacologico indispensabile in ogni caso?
Inviato: 15/03/2013, 9:31
Gentile dott. Gorla vorrei chiederle quanto segue:
Da quello che ho capito sulle spondiloartriti; documentandomi e basandomi sulla mia esperienza; esistono delle situazioni "borderline" nelle quali è difficilissmo fare la diagnosi o situazioni di patologia in corso che si protraggono da anni ma con sintomi molto sfumati e leggeri; in questi casi vale é comunque indicato un trattamento farmacologico di base?
Per esempio nel mio caso mi trovo in un bel "cul de sac" e non sò se devo continuare nel cercare qualche specialista che mi prescriva una nuova terapia o fermarmi quì, mettermi l'anima in pace e cercare di convivere con questo problema sperando che un giorno vada in remissione.
Sono hla-b27 negativo, dolori e lombalgia che vanno avanti da 3 anni, indici flogistici sempre negativi, no segni evidenti di psoriasi fatto salvo per un pò di cute secca sotto i gomiti, leggera sacroiliete comprovata da due risonanze (una volta a sx e l'altra a dx) che secondo una reumatologa non ha alcun valore ai fini diagnostici perchè troppo lieve e leggera, dolori muscolo-articolari diffusi al tratto dorsale, al torace, lombalgia basculante, rigidità del rachide e debolezza muscolare, nessun segnale di una malattia intestinale autoimmune, la notte di solito dormo bene, ma la mattina appena mi sveglio ho rigidità al tratto lombare (zona sacroiliache) che però mi porto dietro tutto il giorno.
Due reumatologi consultati, per il primo non ho segni di spondiloartriti, per il secondo ho una spondiloartrite sieronegativa (confermata dalla risonanza e dalla visita), quest'ultimo mi ha prescritto una terapia a base di salazopirina ma ho dovuto interrompere la cura quasi immediatamente perchè tossica per il fegato, non mi sono state prescritte altre cure perchè, secondo il 2° reumatologo, la salazopirina è il farmaco di elezione del mio caso.
A questo punto cosa dovrei fare?
Da quello che ho capito sulle spondiloartriti; documentandomi e basandomi sulla mia esperienza; esistono delle situazioni "borderline" nelle quali è difficilissmo fare la diagnosi o situazioni di patologia in corso che si protraggono da anni ma con sintomi molto sfumati e leggeri; in questi casi vale é comunque indicato un trattamento farmacologico di base?
Per esempio nel mio caso mi trovo in un bel "cul de sac" e non sò se devo continuare nel cercare qualche specialista che mi prescriva una nuova terapia o fermarmi quì, mettermi l'anima in pace e cercare di convivere con questo problema sperando che un giorno vada in remissione.
Sono hla-b27 negativo, dolori e lombalgia che vanno avanti da 3 anni, indici flogistici sempre negativi, no segni evidenti di psoriasi fatto salvo per un pò di cute secca sotto i gomiti, leggera sacroiliete comprovata da due risonanze (una volta a sx e l'altra a dx) che secondo una reumatologa non ha alcun valore ai fini diagnostici perchè troppo lieve e leggera, dolori muscolo-articolari diffusi al tratto dorsale, al torace, lombalgia basculante, rigidità del rachide e debolezza muscolare, nessun segnale di una malattia intestinale autoimmune, la notte di solito dormo bene, ma la mattina appena mi sveglio ho rigidità al tratto lombare (zona sacroiliache) che però mi porto dietro tutto il giorno.
Due reumatologi consultati, per il primo non ho segni di spondiloartriti, per il secondo ho una spondiloartrite sieronegativa (confermata dalla risonanza e dalla visita), quest'ultimo mi ha prescritto una terapia a base di salazopirina ma ho dovuto interrompere la cura quasi immediatamente perchè tossica per il fegato, non mi sono state prescritte altre cure perchè, secondo il 2° reumatologo, la salazopirina è il farmaco di elezione del mio caso.
A questo punto cosa dovrei fare?