Mi presento in compagnia di una possibile artrite reattiva
Inviato: 15/05/2014, 10:46
Buongiorno a voi.
Intanto ringrazio chi ha messo a disposizione questo spazio perchè per un'altra problematica "sanitaria" ho imparato che il confronto con gli altri conta spesso molto più di un consulto medico. Il confronto chiarisce le idee e indirizza meglio.
Perchè mi ritrovo qui? Perchè dal 28 marzo, quindi da quasi 2 mesi, combatto con un'artrite al ginocchio dx, con diagnosi in via di definizione, mi auguro possa essere un artrite reattiva post infettiva e quindi si possa chiudere, ma la verità è che per il momento non ci si può sbilanciare. La mia storia è cominciata la prima quindicina di marzo con una fortissima forma virale respiratoria (senza febbre), si è presentata così violenta che in 3 giorni avevo bruciore di trachea e asma (sono asmatica allergica) e poi avevo una strana pressione nelle orecchie (sembra fosse un accumulo di liquidi) per cui presa dalla "paura" ho fatto per copertura ciclo di antibiotico e bentelan. Sono seguiti 2 gg discreti e poi 2 giorni di simil-gastroenterite, tanto che io temevo potesse essere stato l'antibiotico a mettermi la pancia sotto sopra, questo nessuno lo scoprirà mai. A seguire i due giorni mi sono svegliata con fortissimo mal di testa, febbricola e ghiandole intorno ai lobi delle orecchie dolenti. Dopo 2 giorni ho avuto un fortissimo dolore al fianco da sembrare una colica intestinale/renale (eco addominale negativa) e a seguire il giorno dopo torcicollo e poi dolorino al ginocchio. Nei giorni successivi il ginocchio si è prima bloccato e poi inondato di liquido e quindi pronto soccorso. Fatti esami del sangue e risonanza magnetica è arrivata la diagnosi di atrite sub acuta al ginocchio dx, ma ovvio il quadro era bello che contorto. Gli esami del sangue presentavano sballati globuli bianchi/rossi, PCR, Ves. Ovvio infezione/infiammazione in fase acuta. Per una decina di gg è seguita febbre. Dopo 4 gg dal PS ho contattato un reumatologo che ha visionato il tutto e deciso di fare una terapia d'urto senza cortisone, quindi Dicloreum 100 mattina e sera e da subito Plaquenil 200 ma una solo compressa al dì dal lunedì al venerdì, aggiungendo "non vorrei darglielo in cortisone, e il plaquenil serve a non far cronicizzare l'artrite, tra una settimana ripetiamo le analisi e vediamo come va anche il liquido che se no tocca aspirarlo". Dopo una settimana le analisi hanno dato evidenza di un miglioramento con solo la ves alterata, ma quella è lunga da sistemarsi. Il liquido molto diminuito ma non del tutto. Lì ho abbassato il Dicloreum 100 a una sola compressa al giorno. E dopo una settimana di nuovo analisi (tutto decente a parte sempre la ves) e nuova risonanza perchè il reumatologo voleva escludere l'ipertrofia della membrana che nel caso prevedeva il cambiamento della terapia.
Ora però qual'è il problema? Mi ritrovo a quasi 2 mesi (il 28 sono 2 mesi dal ps) dall'esordio del problema che il dicloreum non riesco proprio a sospenderlo, cosa che era nelle intenzioni del medico. Se non lo prendo il ginocchio mi fa male al punto che non posso piegarlo. Poi da quasi un mese mi ritrovo con un altro dolore, molto probabilemente legato alla cattiva postura, al tallone dell'altra gamba! Quindi l'antiinfiammatorio aiuta lì e lì (non è una spina calcaneare, ho fatto rx).
Nel mentre sono stata da un nuovo reumatologo, avevo bisogno di sentire un'altra campana e anche questo mi ha ribadito che il come evolverà la cosa lo dirà solo il tempo. Però mi ha modificato la terapia facendomi prendere 2 volte il plaquenil 200 e tutti i giorni (che è un investimento e che in genere inizia a fare effetto dopo ca 2 mesi), e dicendo che ormai si deve continuare con il dicloreum (lui avrebbe fatto la terapia d'urto con il cortisone), se si riuscisse a giorni alterni.
A fine mese nuovo listone di analisi e zoom su reuma test e compagni vari che potrebbe positivizzarsi da ora in poi.
L'avvilimento è non riuscire a sospendere l'antiinfiammatorio che il giorno dopo sono un rottame, con il ginocchio, torcicolli che si presentano ogni 2 per 3, doloretti vari. E quando veramente sto conciata così ho anche l'alterazione della temperatura, ma questa sarà una cosa tutta mia perchè mi capita di avere 37 anche con un emicrania.
Ho capito che se fosse un'artrite reattiva non se ne esce (SE se ne esce) prima di 3 mesi. C'è qualcuno che ha avuto esperienze simili? Nel caso la terapia com'era stata impostata? Cose del genere sono più comuni con un fatto infettivo e lì pertatno ci vuole l'antibiotico.
Grazie anticipatamente
Francesca '75 (Napoli)
Intanto ringrazio chi ha messo a disposizione questo spazio perchè per un'altra problematica "sanitaria" ho imparato che il confronto con gli altri conta spesso molto più di un consulto medico. Il confronto chiarisce le idee e indirizza meglio.
Perchè mi ritrovo qui? Perchè dal 28 marzo, quindi da quasi 2 mesi, combatto con un'artrite al ginocchio dx, con diagnosi in via di definizione, mi auguro possa essere un artrite reattiva post infettiva e quindi si possa chiudere, ma la verità è che per il momento non ci si può sbilanciare. La mia storia è cominciata la prima quindicina di marzo con una fortissima forma virale respiratoria (senza febbre), si è presentata così violenta che in 3 giorni avevo bruciore di trachea e asma (sono asmatica allergica) e poi avevo una strana pressione nelle orecchie (sembra fosse un accumulo di liquidi) per cui presa dalla "paura" ho fatto per copertura ciclo di antibiotico e bentelan. Sono seguiti 2 gg discreti e poi 2 giorni di simil-gastroenterite, tanto che io temevo potesse essere stato l'antibiotico a mettermi la pancia sotto sopra, questo nessuno lo scoprirà mai. A seguire i due giorni mi sono svegliata con fortissimo mal di testa, febbricola e ghiandole intorno ai lobi delle orecchie dolenti. Dopo 2 giorni ho avuto un fortissimo dolore al fianco da sembrare una colica intestinale/renale (eco addominale negativa) e a seguire il giorno dopo torcicollo e poi dolorino al ginocchio. Nei giorni successivi il ginocchio si è prima bloccato e poi inondato di liquido e quindi pronto soccorso. Fatti esami del sangue e risonanza magnetica è arrivata la diagnosi di atrite sub acuta al ginocchio dx, ma ovvio il quadro era bello che contorto. Gli esami del sangue presentavano sballati globuli bianchi/rossi, PCR, Ves. Ovvio infezione/infiammazione in fase acuta. Per una decina di gg è seguita febbre. Dopo 4 gg dal PS ho contattato un reumatologo che ha visionato il tutto e deciso di fare una terapia d'urto senza cortisone, quindi Dicloreum 100 mattina e sera e da subito Plaquenil 200 ma una solo compressa al dì dal lunedì al venerdì, aggiungendo "non vorrei darglielo in cortisone, e il plaquenil serve a non far cronicizzare l'artrite, tra una settimana ripetiamo le analisi e vediamo come va anche il liquido che se no tocca aspirarlo". Dopo una settimana le analisi hanno dato evidenza di un miglioramento con solo la ves alterata, ma quella è lunga da sistemarsi. Il liquido molto diminuito ma non del tutto. Lì ho abbassato il Dicloreum 100 a una sola compressa al giorno. E dopo una settimana di nuovo analisi (tutto decente a parte sempre la ves) e nuova risonanza perchè il reumatologo voleva escludere l'ipertrofia della membrana che nel caso prevedeva il cambiamento della terapia.
Ora però qual'è il problema? Mi ritrovo a quasi 2 mesi (il 28 sono 2 mesi dal ps) dall'esordio del problema che il dicloreum non riesco proprio a sospenderlo, cosa che era nelle intenzioni del medico. Se non lo prendo il ginocchio mi fa male al punto che non posso piegarlo. Poi da quasi un mese mi ritrovo con un altro dolore, molto probabilemente legato alla cattiva postura, al tallone dell'altra gamba! Quindi l'antiinfiammatorio aiuta lì e lì (non è una spina calcaneare, ho fatto rx).
Nel mentre sono stata da un nuovo reumatologo, avevo bisogno di sentire un'altra campana e anche questo mi ha ribadito che il come evolverà la cosa lo dirà solo il tempo. Però mi ha modificato la terapia facendomi prendere 2 volte il plaquenil 200 e tutti i giorni (che è un investimento e che in genere inizia a fare effetto dopo ca 2 mesi), e dicendo che ormai si deve continuare con il dicloreum (lui avrebbe fatto la terapia d'urto con il cortisone), se si riuscisse a giorni alterni.
A fine mese nuovo listone di analisi e zoom su reuma test e compagni vari che potrebbe positivizzarsi da ora in poi.
L'avvilimento è non riuscire a sospendere l'antiinfiammatorio che il giorno dopo sono un rottame, con il ginocchio, torcicolli che si presentano ogni 2 per 3, doloretti vari. E quando veramente sto conciata così ho anche l'alterazione della temperatura, ma questa sarà una cosa tutta mia perchè mi capita di avere 37 anche con un emicrania.
Ho capito che se fosse un'artrite reattiva non se ne esce (SE se ne esce) prima di 3 mesi. C'è qualcuno che ha avuto esperienze simili? Nel caso la terapia com'era stata impostata? Cose del genere sono più comuni con un fatto infettivo e lì pertatno ci vuole l'antibiotico.
Grazie anticipatamente
Francesca '75 (Napoli)