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Lettera aperta SIR sul corretto impiego dei farmaci biolog

Inviato: 14/10/2009, 8:55
da rosaria1956
dal sito della SIR : http://www.reumatologia.it/cmsx.asp?IDPg=113

Lettera aperta SIR sul corretto impiego dei farmaci biologici nei pazienti con artite reumatoide e spondiloartriti


In merito ad episodi di non somministrazione o di somministrazione a dosaggio ridotto di farmaci biologici da parte di alcune aziende sanitarie pubbliche la Società Italiana di Reumatologia sente il dovere di sottolineare alcuni punti, sulla base delle attuali evidenze scientifiche.

Nella cura dell’artrite reumatoide e delle spondiloartriti da circa 10 anni sono disponibili farmaci biotecnologici, la cui efficacia si è dimostrata impareggiabile nei pazienti che non rispondono favorevolmente alle cure tradizionali. In particolare, l’aggiunta di questi farmaci arresta di fatto la progressione del danno articolare nell’artrite reumatoide e della invalidità nella maggior parte dei casi, consentendo di continuare tra l’altro la propria attività lavorativa. La distribuzione di questi farmaci è regolamentata ed affidata, in genere, a centri specialistici selezionati.

Questi farmaci, sono indicati solo in alcuni casi, con particolari caratteristiche di gravità e mancata risposta alle cure tradizionali, secondo linee-guida codificate a livello nazionale ed internazionale. La Società Italiana di Reumatologia ribadisce la sua totale disponibilità a discutere con le competenti autorità, nazionali e regionali, criteri di prescrizione e modalità di controllo; tuttavia quando l’indicazione è corretta, la somministrazione di tali farmaci deve essere effettuata e supportata finanziariamente.

I dosaggi attualmente approvati sono quelli che, nel corso di studi clinici controllati, hanno dimostrato il miglior rapporto tra rischi (effetti collaterali) e benefici (efficacia clinica) e sono pertanto quelli più appropriati per la salute del paziente. L’impiego sistematico di dosi o tempi di somministrazione diversi non trova alcuna giustificazione scientifica ed anzi configura un uso improprio del farmaco, non approvato e potenzialmente rischioso. La riduzione delle cure è di per sé un atto grave, ma ancor più intollerabile, per chi soffre, è vedere scelte di carattere economico mascherate con motivazioni pseudo-scientifiche o sperimentazioni caserecce ed estemporanee fuori da ogni regola di buona pratica clinica.
In conclusione, la Società Italiana di Reumatologia ribadisce che l’efficacia dei farmaci attualmente in uso per le artriti è legata al loro corretto utilizzo. L’impiego di dosaggi incongrui espone il paziente ad inutili rischi ed il sistema sanitario ad inutili spese.

12 febbraio 2009