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INFLIXIMAB -NOTIZIE AIFA

Inviato: 14/10/2009, 15:14
da lorichi
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meagg5/12/2007, 18:54


Pneumocistosi associata a infliximab

La polmonite da pneumocisti è più frequente nei pazienti con artrite reumatoide trattati con infliximab. Dati giapponesi sulla sorveglianza post marketing del farmaco indicano infatti un aumento dell’incidenza. Per capire quali pazienti trattati siano più a rischio di sviluppare questa complicanza, tre medici dell’Università di Tokio hanno analizzato la storia clinica di 21 pazienti trattati con infliximab che hanno sviluppato una polmonite da pneumocisti (in due casi certa e in 19 presunta) e 102 controlli. La terapia posta in atto era di 3 mg del farmaco per kg di peso ogni 8 settimane in soggetti già in trattamento con metotrexato. All’analisi retrospettiva dei dati i pazienti con polmonite avevano un’età maggiore (età mediana 65 anni rispetto ai 55 anni dei controlli) una maggior prevalenza di malattie polmonari preesistenti (47,6% rispetto a 10,8%) ed erano stati trattati con dosi quotidiane più alte di prednisolone (7,5 mg rispetto a 5 mg). Se i tre fattori erano copresenti la probabilità cumulativa stimata di avere una polmonite da pneumocisti era attorno all’80%.

In pratica
L’uso dei farmaci biologici è sottoposto a una stretta sorveglianza post marketing, con studi in corso anche in Italia finanziati dall’AIFA. Vista la loro azione, che tende a ridurre le difese immunitarie, uno degli eventi avversi più temuti è la comparsa di infezioni anche gravi, tra queste la polmonite da pneumocisti. Le caratteristiche del paziente vanno sempre considerate prima di prescrivere una terapia con infliximab e in alcuni casi particolari potrebbe addirittura trovare indicazione in futuro una profilassi anti pneumocisti.

Bibliografia
Harigai M, Koike R e Miyasaka N. Pneumocystis pneumonia associated with infliximab in Japan. N Engl J Med 2007;357:1874-5.


E intanto che ci sono vi segnalo anche questa:

Sindrome di DRESS da ranelato di stronzio usato per la cura dell'osteoporosi

Una nota informativa importante dell'Agenzia italiana del farmaco sul ranelato di stronzio (Protelos® e Osseor®) segnala la necessità di interrompere immediatamente la terapia in caso di rash cutaneo. Potrebbe infatti trattarsi della prima manifestazione di una grave sindrome da ipersensibilità, la sindrome DRESS, da Drug Rash with Eosinophilia and Systemic Symptoms (rash cutaneo con eosinofilia e sintomi sistemici), caratterizzata appunto da reazioni cutanee, febbre, eosinofilia, adenopatia e coinvolgimento sistemico quale epatite, nefropatia e pneumopatia interstiziale.
I sintomi compaiono di solito dopo 3-6 settimane dall'inizio della terapia in donne in post menopausa trattate con il farmaco per l'osteoporosi.
Per ora sono stati segnalati 16 casi, osservati nel corso di 3 anni a fronte di un'esposizione totale al farmaco di circa 570.000 pazienti/anno; di questi 2 hanno avuto un esito fatale, negli altri la sospensione del farmaco e l'inizio di una terapia steroidea hanno risolto il quadro clinico anche se in alcuni casi la guarigione è stata lenta e ci sono state anche riattivazioni della sindrome dopo interruzione della terapia corticosteroidea.



In pratica
Nelle donne in post menopausa trattate con ranelato di stronzio occorre porre attenzione a eventuali reazioni di ipersensibilità cutanea che possono preludere alla grave sindrome DRESS. Il paziente deve essere avvertito di tale possibilità e il medico deve subito interrompere la terapia in caso di sintomi.
La terapia steroidea sembra efficace nel risolvere o ridurre i sintomi, ma richiede tempo.
Il Riassunto delle caratteristiche del prodotto (RCP) e il Foglietto illustrativo del farmaco sono già stati aggiornati, indicando il possibile rischio.

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