Partiamo dal presupposto che da ormai 15 anni soffro di problemi cronici intestinali, incompleto svuotamento nella defacazione che mi porta a patire continui attacchi di cistite, colite e gastrite.
A questo si aggiungono delle ernie cervicali diagnosticate da tre anni.
Ora però da qualche anno (a memoria 5 o 6) si sono aggiunti dei nuovi sintomi che mi fanno pensare appunto ad un problema di fibromialgia.
In pratica ogni mattina mi sveglio con dolori piuttosto forti alle ginocchia, caviglie, polpacci, mi fa male praticamente tutto: menischi, ossa, muscoli, ecc. Durante la giornata si attenua alle volte, altre volte invece permane sino alla notte, laddove, allo stesso modo, talvolta mi sento benissimo, altre volte avverto comunque i disturbi, ma più lievi. Poi dormo e ricomincia tutto daccapo.
Premetto che il problema si verifica solo in estate, o meglio, in inverno sono comunque rigido al risveglio, ma mi basta muovermi per minuti affinché si riduca quasi del tutto. Insomma se influisce 100 sulla qualità della vita tale problema in estate, il valore si attesta a 5 in inverno, per farvi capire.
Inizialmente ritenevo che il problema derivasse dall'esercizio fisico svolto in maniera assidua (ma non certamente estenuante) durante le vacanze, cammino 7 o 8km e, in circostanze favorevoli, corricchio per una 15ina di minuti. Ma ho notato che quest'anno - immobilizzato a causa di un piccolo intervento che mi ha tenuto assolutamente fermo per un mese - si è verificato nuovamente. Ripresomi dall'intervento, giacchè pensavo che i sintomi fossero dovuti a ritenzione idrica, ho provato ad utilizzare dei prodotti drenanti e per qualche settimana ha funzionato, i dolori passavano di colpo o comunque si riducevano a tal punto da permettermi di fare un po' di attività. Questo sino ad un paio di settimane fa, mi sono svegliato molto più dolorante del solito, ho deciso comunque di uscire e fare una camminata (non corsa), al quarto chilometro mi si sono praticamente bloccate le gambe, come se dovessi contrastare una massa di acqua. A quel punto con molta fatica mi sono trascinato sino a casa e dalla mattina successiva il problema è esploso. Da quindici giorni ho dolori ogni mattina quasi insopportabili agli arti inferiori e, in parte, a mani e braccia. La cosa strana è che si spostano a distanza di poche ore: mi spiego, ieri, ad esempio avevo un dolore che mi impediva di piegare il piede e quindi camminare sul dorso, poi si è spostato a lato la sera, oggi lo sento vicino alle dita. Lo stesso vale per le ginocchia, passa dall'interno all'esterno, e così per altre parti del corpo.
Ora, che io abbia o meno, tale patologia quello che ho capito in tanti anni di sofferenza è che molto spesso i dottori (soprattutto quelli della mutua) minimizzano e ti trattano superficialmente, per cui, nel mio caso, mi hanno sempre parlato di affaticamento da eccessivo sforzo, quest'anno non lo possono certamente fare per cui voglio arrivare almeno ad una diagnosi.
Parentesi di inverno purtroppo con l'aggravarsi delle patologie intestinali e relative alle ernie posso fare molta meno attività fisica, ma ci sono comunque dei mesi in cui sono riuscito ad allenarmi per bene e in quei brevi lassi di tempo ho notato che potrei correre senza problemi anche per tre giorni di seguito, cosa che risulta impossibile in questo periodo.
Volevo sapere se qualcuno si riconosce in questa cronaca e qualsiasi parere bene accetto.
Ovviamente ho effettuato esami sangue, doppler per insufficienza venosa, elettromiografia e risulta tutto a posto. Ho solo una forte carenza di vitamina D che mi sono autoprescritto agli ultimi esami, valore 6 su, a detta del laboratorio, maggiore di 30 per avere valori normali.
Grazie!
