Manovra 2010, ecco i veri invalidi che non avranno la pensione
Il governo eleva la soglia di invalidità per ottenere la pensione dal 74 all’85%: nessun nuovo assegno, fra gli altri, per le persone down, per quelle con disturbi del comportamento e limitate capacità intellettuali, per gli amputati di braccio e spalla.
Ci sono le persone con sindrome di Down, gli amputati di braccio e di spalla, le persone sordomute, quelle colpite da psicosi ossessive o da tubercolosi polmonare, o quelle con sindrome schizofrenica cronica che abbiano disturbi del comportamento e delle relazioni sociali e limitata conservazione delle capacità intellettuali. E con loro, molte altre. E’ il piccolo esercito di invalidi che subirà più direttamente le conseguenze della manovra finanziaria varata dal governo: le loro malattie, infatti, secondo le tabelle predisposte dal ministero della Sanità, rientrano fra la soglia minima di invalidità prevista finora per l’assegnazione del beneficio economico della pensione (il 74%) e il nuovo limite definito dal decreto legge dell’esecutivo, l’85%.
Nulla cambia (anche se si dovranno valutare le nuove norme nei casi di eventuali visite di controllo) per quanti già oggi percepiscono la pensione: una somma pari a 256,67 euro al mese per 13 mensilità (una ventina di euro in più, 277,57, per i ciechi civili assoluti). Cifra che – va ricordato – viene effettivamente versata solo se il soggetto non supera il limite di reddito di circa 4.400 euro l’anno se invalido civile parziale o di circa 15.150 euro in caso di invalidi civili totali, ciechi parziali o assoluti e sordomuti. Nulla cambia per chi ha già la pensione, molto cambia invece per coloro che presenteranno domanda di invalidità a partire da martedì prossimo, 1° giugno: se non raggiungeranno la soglia dell’85% infatti non otterranno infatti alcun beneficio economico. Per farsi un’idea delle categorie interessate, basta dare un’occhiata alle tabelle varate ormai quasi due decenni fa (era il febbraio 1992) con decreto del ministero della Sanità e che contengono le percentuali di invalidità a seconda delle “minorazioni e malattie invalidanti”: è sulla base di queste tabelle che i medici delle commissioni decidono la percentuale di invalidità di ogni singolo richiedente.
Si scopre allora che fra coloro che non potranno più ottenere il beneficio ci sono le persone con “sordomutismo o sordità prelinguale da perdita uditiva grave bilaterale con evidenti fonologopatie audiogene” (percentuale fissata: 80%), quelle senza un arto superiore (amputazione di braccio: 75%; assenza congenita dell’arto superiore: 75%; amputazione di spalla: 80%), o quelle con ipoplasia renale bilaterale (una malformazione congenita per cui entrambi i reni sono poco sviluppati e di dimensioni ridotte: percentuale al 75%). Niente pensione per chi soffre di psicosi ossessiva (percentuale fissata dalle tabelle, a discrezione del medico, entro la forbice 71-80%), e nemmeno per chi ha subito una laringectomia totale (l’asportazione della lingua) con tracheostomia definitiva (il posizionamento di una cannula nella trachea per consentire la respirazione): la relativa percentuale di invalidità è fissata all’80%.
Niente da fare per i malati di bronchiectasia (dilatazione irreversibile di una porzione dell’albero bronchiale con incapacità ventilatoria di tipo ostruttivo: 80%), per coloro che soffrono di malattia polmonare ostruttiva cronica con prevalente bronchite (75%), per chi ha una tetraparesi con deficit di forza medio (dal 71 all’80%) e per chi deve fare i conti con miocardiopatie e valvulopatie con insufficienza cardiaca grave (dal 71 all’80%). Cordoni della borsa chiusi anche per le persone con sindrome di Down: la loro percentuale di invalidità è fissata al 75% (sale al 100% solo in presenza di un ritardo mentale grave). E anche in presenza di una sindrome schizofrenica cronica con disturbi del comportamento e delle relazioni sociali e una limitata conservazione delle capacità intellettuali non ci sarà alcun beneficio economico: la fascia prevista (71-80%) è ampiamente al di sotto del nuovo tetto. Resta invece qualche speranza per chi soffre di sindrome nefrosica con insufficienza renale grave e per tubercolosi polmonare con insufficienza respiratoria grave: la percentuale fissata dal ministero è compresa fra l’81 e il 90%: toccherà ai medici decidere se concedere o no la soglia minima dell’85% valida per la pensione. (ska)
manovra 2010, la stangata
- cassandra1971
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manovra 2010, la stangata
2014 dopo il Parto sono in remissione di tutto, terapia Humira 40 mg ogni 15 gg. e azatioprina 150 mg die. Facciamo le corna. Per il momento al mare mi sono scottata sotto l'ombrellone. non trovo la crema protezione 100 che avevo comprata, per quanto dicono che più di 50 non esiste, e da 100 è solo per mangiare sui malati reumatici???'
- cassandra1971
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links vari
http://www.incontatto.eu/?p=1585
ALTRO ARTICOLO:
Pubblicato da irpinianelmondo su maggio 31, 2010
31.05.2010-La vera indecenza della tormentata e ondivaga manovra economica è rappresentata dal trattamento riservato ai disabili, con l’inconcepibile innalzamento dei parametri per l’ottenimento della pensione di invalidità che dal 1° giugno del corrente anno è elevata all’85%, quindi un inasprimento rispetto alle prime ipotesi. Questa crisi economica – ha dichiarato il Segretario Provinciale dei Pensionati per l’Italia, Antonio de Lieto – viene pesantemente pagata non solo da pensionati e lavoratori ma anche da tutti quei cittadini che a causa di incidenti o di malattie invalidanti non hanno più una vita normale, persone già colpite pesantemente dalla sorte che avrebbero bisogno di una mano tesa da parte dello Stato, vengono lasciate a loro stesse, negandogli il diritto alla misera pensione di invalidità di 257 euro e questa è la situazione di chi ha un’invalidità inferiore all’85%. C’è da chiedersi se chi ha un’invalidità dell’84% è idoneo al lavoro e come fa a vivere nei tanti casi in cui non è presente una rete parentale di sostegno? Si mortifica proprio chi avrebbe maggiore bisogno di aiuto – ha rimarcato DE LIETO – A pagare sono sempre gli stessi: i più deboli, i più poveri, i più indifesi. Il Partito Pensionati per l’Italia è a fianco dei disabili, delle loro famiglie e di tutti coloro che pagano sulla loro pelle la disattenzione e l’insensibilità di chi governa, verso un mondo, come quello della disabilità, che va rispettato e sostenuto. È solo ridicolo che qualcuno pensi – ha concluso DE LIETO – che l’attuale situazione economica del nostro Paese sia colpa dei disabili o dei pensionati.
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Pubblicato da irpinianelmondo su maggio 31, 2010
31.05.2010-La vera indecenza della tormentata e ondivaga manovra economica è rappresentata dal trattamento riservato ai disabili, con l’inconcepibile innalzamento dei parametri per l’ottenimento della pensione di invalidità che dal 1° giugno del corrente anno è elevata all’85%, quindi un inasprimento rispetto alle prime ipotesi. Questa crisi economica – ha dichiarato il Segretario Provinciale dei Pensionati per l’Italia, Antonio de Lieto – viene pesantemente pagata non solo da pensionati e lavoratori ma anche da tutti quei cittadini che a causa di incidenti o di malattie invalidanti non hanno più una vita normale, persone già colpite pesantemente dalla sorte che avrebbero bisogno di una mano tesa da parte dello Stato, vengono lasciate a loro stesse, negandogli il diritto alla misera pensione di invalidità di 257 euro e questa è la situazione di chi ha un’invalidità inferiore all’85%. C’è da chiedersi se chi ha un’invalidità dell’84% è idoneo al lavoro e come fa a vivere nei tanti casi in cui non è presente una rete parentale di sostegno? Si mortifica proprio chi avrebbe maggiore bisogno di aiuto – ha rimarcato DE LIETO – A pagare sono sempre gli stessi: i più deboli, i più poveri, i più indifesi. Il Partito Pensionati per l’Italia è a fianco dei disabili, delle loro famiglie e di tutti coloro che pagano sulla loro pelle la disattenzione e l’insensibilità di chi governa, verso un mondo, come quello della disabilità, che va rispettato e sostenuto. È solo ridicolo che qualcuno pensi – ha concluso DE LIETO – che l’attuale situazione economica del nostro Paese sia colpa dei disabili o dei pensionati.
2014 dopo il Parto sono in remissione di tutto, terapia Humira 40 mg ogni 15 gg. e azatioprina 150 mg die. Facciamo le corna. Per il momento al mare mi sono scottata sotto l'ombrellone. non trovo la crema protezione 100 che avevo comprata, per quanto dicono che più di 50 non esiste, e da 100 è solo per mangiare sui malati reumatici???'
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COSA DICE CGIL
Disabilità: CGIL, colpire invalidi per risanare idea unica in Europa
Con la manovra presentata dal governo si colpiscono le persone meno tutelate, escluse dal mondo del lavoro e con un reddito bassissimo
28/05/2010
Da una prima lettura del “Decreto-Legge recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”, tra l’altro di un testo non ancora definitivo, riportiamo di seguito le prime considerazioni.
Come già sottolineato negli ultimi giorni, è evidente che la “caccia al falso invalido”, a detta del Ministro Tremonti, “rappresenta uno strumento essenziale per le sorti dell’economia italiana”. Tutti noi ci chiediamo se tutto questo sia serio. La superficialità e la malafede di tali parole hanno conseguenze gravissime sull’atteggiamento culturale verso le persone con disabilità, e nel contempo, contribuiscono all’umiliazione che segna profondamente le persone con disabilità e le loro famiglie, dopo le parole del Ministro Tremonti: “Questo è un Paese che ha 2 milioni e 7 di invalidi […] 2,7 milioni di invalidi pone la questione se un Paese così può essere ancora competitivo”. Non ci sono parole per commentare.
Andando nello specifico, possiamo notare che non vi è più traccia di un aggancio delle indennità di accompagnamento al reddito.
La Manovra interviene sulla percentuale minima di invalidità sufficiente per la concessione dell’assegno mensile di assistenza, si passa dal 74% all’85%, a partire dal primo giugno 2010. Il limite sarà applicato solamente alle nuove domande. Così si colpiscono le persone meno tutelate, escluse dal mondo del lavoro e con un reddito bassissimo. Ad oggi l’assegno di assistenza è riconosciuto agli invalidi civili parziali (dal 74% al 99%), di età compresa fra i 18 ed i 65 anni, i quali risultano inoccupati e con un limite reddituale annuale di euro 4.408,95. Da sottolineare che l’importo dell’assegno, ad oggi, è di soli 256,67 euro mensili.
Per quanto riguarda i controlli sugli invalidi, l’INPS dovrà effettuare 500.000 verifiche entro la fine del 2012, così ripartite: 100.000 nel 2010, 200.000 per il 2011 ed altrettante nel 2012. Questa operazione straordinaria, si aggiunge alle attività di verifica che l’INPS, dal 2004, svolge su tutti i verbali emessi dalle ASL.
Il Decreto-Legge si occupa anche degli accertamenti degli alunni con disabilità, fissando l’obbligo per le Commissioni ASL di indicare nei verbali se la patologia è stabilizzata o progressiva, specificando l’eventuale carattere di gravità. L’accertamento si basa sulle classificazioni internazionali dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Alla Commissione accertatrice è posta la responsabilità di eventuali danni erariali derivanti da valutazioni errate o scorrette. Infine, nel PEI (Piano Educativo Individualizzato), redatto annualmente come programma della vita scolastica dell’alunno con disabilità, dovrà essere compresa l’indicazione del numero delle ore di sostegno per l’educazione e l’istruzione, in quanto restano a carico “degli altri soggetti istituzionali la fornitura delle altre risorse professionali e materiali necessarie per l’integrazione e l’assistenza dell’alunno disabile richieste dal piano educativo individualizzato”.
Inoltre, per l’anno scolastico 2010/2011 viene bloccato l’organico degli insegnanti di sostegno. Riteniamo questo gravissimo, perché è evidente che, a fronte di nuovi iscritti, occorrono più insegnati di sostegno, come stabilito dalla Corte Costituzionale, con la sentenza n° 80 del febbraio 2010, un intervento necessario per porre rimedio alla gravissima discriminazione in essere verso gli alunni e le alunne con disabilità, penalizzati dai tagli agli organici e dalle scarse risorse economiche per ausili e tecnologie avanzate necessari per l’apprendimento.
L’Ufficio politiche per le disabilità CGIL, insieme alle associazioni di categorie ed alle famiglie, farà tutti i passi necessari affinché si possa recedere da simili proposte inaccettabili.
Con la manovra presentata dal governo si colpiscono le persone meno tutelate, escluse dal mondo del lavoro e con un reddito bassissimo
28/05/2010
Da una prima lettura del “Decreto-Legge recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”, tra l’altro di un testo non ancora definitivo, riportiamo di seguito le prime considerazioni.
Come già sottolineato negli ultimi giorni, è evidente che la “caccia al falso invalido”, a detta del Ministro Tremonti, “rappresenta uno strumento essenziale per le sorti dell’economia italiana”. Tutti noi ci chiediamo se tutto questo sia serio. La superficialità e la malafede di tali parole hanno conseguenze gravissime sull’atteggiamento culturale verso le persone con disabilità, e nel contempo, contribuiscono all’umiliazione che segna profondamente le persone con disabilità e le loro famiglie, dopo le parole del Ministro Tremonti: “Questo è un Paese che ha 2 milioni e 7 di invalidi […] 2,7 milioni di invalidi pone la questione se un Paese così può essere ancora competitivo”. Non ci sono parole per commentare.
Andando nello specifico, possiamo notare che non vi è più traccia di un aggancio delle indennità di accompagnamento al reddito.
La Manovra interviene sulla percentuale minima di invalidità sufficiente per la concessione dell’assegno mensile di assistenza, si passa dal 74% all’85%, a partire dal primo giugno 2010. Il limite sarà applicato solamente alle nuove domande. Così si colpiscono le persone meno tutelate, escluse dal mondo del lavoro e con un reddito bassissimo. Ad oggi l’assegno di assistenza è riconosciuto agli invalidi civili parziali (dal 74% al 99%), di età compresa fra i 18 ed i 65 anni, i quali risultano inoccupati e con un limite reddituale annuale di euro 4.408,95. Da sottolineare che l’importo dell’assegno, ad oggi, è di soli 256,67 euro mensili.
Per quanto riguarda i controlli sugli invalidi, l’INPS dovrà effettuare 500.000 verifiche entro la fine del 2012, così ripartite: 100.000 nel 2010, 200.000 per il 2011 ed altrettante nel 2012. Questa operazione straordinaria, si aggiunge alle attività di verifica che l’INPS, dal 2004, svolge su tutti i verbali emessi dalle ASL.
Il Decreto-Legge si occupa anche degli accertamenti degli alunni con disabilità, fissando l’obbligo per le Commissioni ASL di indicare nei verbali se la patologia è stabilizzata o progressiva, specificando l’eventuale carattere di gravità. L’accertamento si basa sulle classificazioni internazionali dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Alla Commissione accertatrice è posta la responsabilità di eventuali danni erariali derivanti da valutazioni errate o scorrette. Infine, nel PEI (Piano Educativo Individualizzato), redatto annualmente come programma della vita scolastica dell’alunno con disabilità, dovrà essere compresa l’indicazione del numero delle ore di sostegno per l’educazione e l’istruzione, in quanto restano a carico “degli altri soggetti istituzionali la fornitura delle altre risorse professionali e materiali necessarie per l’integrazione e l’assistenza dell’alunno disabile richieste dal piano educativo individualizzato”.
Inoltre, per l’anno scolastico 2010/2011 viene bloccato l’organico degli insegnanti di sostegno. Riteniamo questo gravissimo, perché è evidente che, a fronte di nuovi iscritti, occorrono più insegnati di sostegno, come stabilito dalla Corte Costituzionale, con la sentenza n° 80 del febbraio 2010, un intervento necessario per porre rimedio alla gravissima discriminazione in essere verso gli alunni e le alunne con disabilità, penalizzati dai tagli agli organici e dalle scarse risorse economiche per ausili e tecnologie avanzate necessari per l’apprendimento.
L’Ufficio politiche per le disabilità CGIL, insieme alle associazioni di categorie ed alle famiglie, farà tutti i passi necessari affinché si possa recedere da simili proposte inaccettabili.
2014 dopo il Parto sono in remissione di tutto, terapia Humira 40 mg ogni 15 gg. e azatioprina 150 mg die. Facciamo le corna. Per il momento al mare mi sono scottata sotto l'ombrellone. non trovo la crema protezione 100 che avevo comprata, per quanto dicono che più di 50 non esiste, e da 100 è solo per mangiare sui malati reumatici???'
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ULTIMI COMMENTI
DA http://www.ilsole24ore.com/art/economia ... 4700.shtml
Cosa c'è dietro la crescita della spesa per l'invalidità
di Cristiano GoriCronologia articolo19 MAGGIO 2010
Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 19 maggio 2010 alle ore 08:28.
L'ultima modifica è del 20 maggio 2010 alle ore 08:57.
Il notevole aumento della spesa per le prestazioni d’invalidità civile è, da giorni, al centro dell’attenzione mediatica. La maggior parte dei commenti ne ha attribuito la responsabilità al proliferare dei falsi invalidi e ha individuato nei controlli straordinari che l’Inps sta realizzando la strategia su cui puntare. Sicuri sia la scelta giusta?
Che cosa sono le prestazioni d’invalidità civile
Sono trasferimenti monetari assegnati a persone con invalidità per sostenere i costi dovuti alla loro condizione, trasferimenti non legati a precedenti attività lavorative. Il quadro, piuttosto complicato, è riconducibile a due misure principali:
- la pensione d’invalidità: erogata a disabili con reddito inferiore a una certa soglia e privi di almeno cinque anni di contributi da lavoro. Serve a compensare i redditi che l’impossibilità (totale o parziale) di lavorare impedisce di guadagnare e ammonta a 257 euro mensili. La ricevono persone entro i 65 anni, con disabilità dalla nascita o che hanno avuto un incidente (ad esempio automobilistico) o una malattia in giovane età;
- l’indennità di accompagnamento: fornita alle persone con il livello più elevato d’invalidità, che autonomamente non sono in grado di deambulare o di svolgere gli atti quotidiani della vita. È indipendente dalle loro condizioni economiche e dall’età. E’ pari a 480 Euro mensili e serve a sostenere le spese aggiuntive dovute alla non autosufficienza. Chi ha la pensione e vive la disabilità più grave riceve anche l’indennità di accompagnamento. La grande maggioranza degli utenti (3 su 4) è anziana, prevalentemente oltre i 75 anni, e la utilizza per remunerare la badante.
La crescita della spesa
La tabella 1 illustra l’incremento della spesa globale per prestazioni di invalidità civile nel tempo. Tra il 2002 e il 2009 è aumentata del 47%, cioè oltre 5 miliardi di Euro. È arrivata così - nel 2009 - a 16 miliardi, pari a poco più di 1 punto di Pil. Il decennio appena terminato, dunque, ha visto la spesa impennarsi.
Dov’è la crescita
Alcune elaborazioni che l’Inps ha gentilmente realizzato per “IlSole-24Ore” permettono di guardare dentro a questo fenomeno. L’incremento complessivo del periodo 2002-2009 si divide tra 484 milioni per le pensioni d’invalidità e 4605 milioni per l’indennità di accompagnamento (tab. 2). Il punto, dunque, è che la crescita dell’indennità di accompagnamento risulta nove volte superiore a quella della spesa per le pensioni d’invalidità (tab. 3).
Cosa c'è dietro la crescita della spesa per l'invalidità
di Cristiano GoriCronologia articolo19 MAGGIO 2010
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Questo articolo è stato pubblicato il 19 maggio 2010 alle ore 08:28.
L'ultima modifica è del 20 maggio 2010 alle ore 08:57.
Il notevole aumento della spesa per le prestazioni d’invalidità civile è, da giorni, al centro dell’attenzione mediatica. La maggior parte dei commenti ne ha attribuito la responsabilità al proliferare dei falsi invalidi e ha individuato nei controlli straordinari che l’Inps sta realizzando la strategia su cui puntare. Sicuri sia la scelta giusta?
Che cosa sono le prestazioni d’invalidità civile
Sono trasferimenti monetari assegnati a persone con invalidità per sostenere i costi dovuti alla loro condizione, trasferimenti non legati a precedenti attività lavorative. Il quadro, piuttosto complicato, è riconducibile a due misure principali:
- la pensione d’invalidità: erogata a disabili con reddito inferiore a una certa soglia e privi di almeno cinque anni di contributi da lavoro. Serve a compensare i redditi che l’impossibilità (totale o parziale) di lavorare impedisce di guadagnare e ammonta a 257 euro mensili. La ricevono persone entro i 65 anni, con disabilità dalla nascita o che hanno avuto un incidente (ad esempio automobilistico) o una malattia in giovane età;
- l’indennità di accompagnamento: fornita alle persone con il livello più elevato d’invalidità, che autonomamente non sono in grado di deambulare o di svolgere gli atti quotidiani della vita. È indipendente dalle loro condizioni economiche e dall’età. E’ pari a 480 Euro mensili e serve a sostenere le spese aggiuntive dovute alla non autosufficienza. Chi ha la pensione e vive la disabilità più grave riceve anche l’indennità di accompagnamento. La grande maggioranza degli utenti (3 su 4) è anziana, prevalentemente oltre i 75 anni, e la utilizza per remunerare la badante.
La crescita della spesa
La tabella 1 illustra l’incremento della spesa globale per prestazioni di invalidità civile nel tempo. Tra il 2002 e il 2009 è aumentata del 47%, cioè oltre 5 miliardi di Euro. È arrivata così - nel 2009 - a 16 miliardi, pari a poco più di 1 punto di Pil. Il decennio appena terminato, dunque, ha visto la spesa impennarsi.
Dov’è la crescita
Alcune elaborazioni che l’Inps ha gentilmente realizzato per “IlSole-24Ore” permettono di guardare dentro a questo fenomeno. L’incremento complessivo del periodo 2002-2009 si divide tra 484 milioni per le pensioni d’invalidità e 4605 milioni per l’indennità di accompagnamento (tab. 2). Il punto, dunque, è che la crescita dell’indennità di accompagnamento risulta nove volte superiore a quella della spesa per le pensioni d’invalidità (tab. 3).
2014 dopo il Parto sono in remissione di tutto, terapia Humira 40 mg ogni 15 gg. e azatioprina 150 mg die. Facciamo le corna. Per il momento al mare mi sono scottata sotto l'ombrellone. non trovo la crema protezione 100 che avevo comprata, per quanto dicono che più di 50 non esiste, e da 100 è solo per mangiare sui malati reumatici???'
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cominciano a tornare indietro ma non basta
Sui veri invalidi stanno facendo dietro front, scoperto che avrebbero lasciato a casa senza una lira, schizofrenici, affetti da sindrome di Down, amputati ecc, e che avrebbero poi tolto l'accompagno a tutti tranne chi poveretto è in coma vegetativo o non si muove quasi per nulla, tagliamo gli stipendi dei magistrati che hanno scatti di carriera in numero di 387 nella loro vita, 774 anni di lavori di un comune mortale, o 38 solo nella categoria 96 anni di lavoro. In media questi qua prendono 4,5 più di un comune mortale al mese, sono tanti rispetto all'europa e generano sentenze lumaca per cui se qualcuno si vede negare l'accompagno fa in tempo anche a morire, prima che glielo diano giudizialmente. Ma anche se contesta la percentuale di invalidità stessa.
2014 dopo il Parto sono in remissione di tutto, terapia Humira 40 mg ogni 15 gg. e azatioprina 150 mg die. Facciamo le corna. Per il momento al mare mi sono scottata sotto l'ombrellone. non trovo la crema protezione 100 che avevo comprata, per quanto dicono che più di 50 non esiste, e da 100 è solo per mangiare sui malati reumatici???'
- cassandra1971
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Re: manovra 2010, la stangata
E alla fine si son rimangiati tutto, più controlli, la il 74% non si tocca come soglia da superare per la pensione anticipata, la mini pensione da fame aljas 250 euro al mese, e chissà se volevano toccare anche il 74% per la 104 del 1992???? Il risparmio sarebbe stato esiguo, quanto si toglie oggi a quei 1000 parlamentari a cui hanno tagliato 500 euro al mese, 6000 annui, considerando poi risparmi per rimborsi spese e spese per la camera soltanto, sono 25-30 milioni di euro.
Era ora di finirla con questa guerra tra poveri, becchiamo quelli finti per dare di più a quelli veri.
Era ora di finirla con questa guerra tra poveri, becchiamo quelli finti per dare di più a quelli veri.
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