Che bella, l'idea di un diario personale in cui raccontarsi, aggiornare la situazione, magari anche sfogarsi un po', come stasera, che sono davvero un po' giù.
Ovviamente sono giù per la malattia in sè più che per ogni altra cosa, ma lo sono anche per il modo in cui Daniele (sì, si chiama Daniele anche lui, ma qui vedo che le Dani/y siamo tante e quindi credo che nessuno se ne meraviglierà

) sta reagendo a questa cosa: è nervoso come non lo è mai stato e, soprattutto, non mi permette di parlare con lui di nulla che abbia a che fare con la malattia, che a suo avviso va affrontata nel modo in cui dicono i medici, senza discussione alcuna da parte nostra.
Ovviamente capisco lo stato d'animo tanto alterato: è comprensibile, con una diagnosi del genere, che per di più arriva dopo un anno come quello che ho descritto più sopra, e capisco anche che ognuno abbia il proprio modo di reagire alle cose. Capisco anche che una persona che fino a sei mesi fa è sempre stata praticamente benissimo, che andava ancora a giocare a calcetto tutti i mercoledì con i compagni del liceo, si ritrovi quanto meno spiazzato dal fatto che nel giro di così breve tempo sia finito ben tre volte in ospedale a bordo di un'ambulanza: la prima a luglio, due giorni dopo il funerale di sua madre, per un violentissimo calo pressorio; la seconda ad agosto per trombosi venosa profonda al braccio; la terza due domeniche fa per un lacerante e immobilizzante dolore alla schiena seguito a un semplice starnuto.
E capisco anche che, se ti arriva una diagnosi del genere in un momento particolare come questo, la cosa non sia affatto semplice da accettare. Ma non capisco perchè debba rifiutare me, come se la responsabile della sua malattia fossi io.
Certo, c'è da dire che, siccome sono parecchi anni (praticamente da quando l'ho conosciuto) che gli faccio notare alcune cose che non trovo assolutamente normali, come appunto la cifosi e la rigidità della schiena, la gastrite, il fatto che urina pochissimo e altre cose, tra cui l'ipertensione a partire dall'età di trent'anni (con ipertrofia ventricolare sinistra, poi rientrata grazie agli antipertensivi), lui adesso si senta "sconfitto" dal dovermi dare ragione almeno su una di tutte queste cose, come se io potessi essere contenta di aver "vinto".
In questo ha esattamente il carattere di sua madre: tende cioè a negare persino l'evidenza, sostenendo di stare sempre benissimo, come se così facendo gli acciacchi sparissero per miracolo. E' un carattere esattamente opposto al mio, che tuttavia posso anche comprendere, ma certo che, se alza questo muro di difesa anche nei miei confronti, la cosa mi mette un po' in crisi: che amore è il suo, se non accetta il mio aiuto? Come può pensare che questo sia un problema solo suo, quando è più che ovvio che si tratta di un problema nostro?
Bah, non so che fare... ho provato in tutti i modi a fargli capire che parlare delle cose è sempre il modo migliore per affrontarle nel modo più giusto, ma in questo momento ha davvero innalzato un muro di incomunicabilità, che lo induce a rispondermi sempre e soltanto in modo sgarbato, tagliando brutalmente il discorso ogni volta che accenno ai farmaci, allo screening da fare etc. Eppure son cose che vanno fatte, anche se quel reumatologo non le ha prescritte... infatti sono riuscita, con molta fatica, a prenotargli già per domani la visita dal gastroenterologo (per il meteorismo e la coprostasi riscontrate al momento del ricovero dell'altra domenica) e per i prossimi giorni quella cardiologica e quella oculistica (negli ultimi mesi gli ho fatto notare che spesso ha gli occhi arrossati), anche se lui è convinto che tutto questo sia solo frutto delle mie paranoie (sic!).
Stasera, comunque, è andato a cena con gli amici del calcetto, dopo la partita (cui ovviamente non ha potuto partecipare), e spero che questo gli faccia un po' di bene.
Ma voi dite che col tempo cambierà atteggiamento? Certo, so bene che questo dipende anche e soprattutto da quello che è il nostro rapporto, ma a voi è successo qualcosa di simile, quando avete avuto la diagnosi (naturalmente mi rivolgo a chi l'ha avuta in età adulta, o avanzata, come nel caso di mio marito)?
P.S. Mammona, ti rispondo sull'altro thread...

Nell'avatar: Dani&Dani durante un viaggio da sogno negli USA nell'agosto del 2007