Innanzitutto voglio ringraziare tutti coloro che lavorano a questo progetto e quanti ne fanno parte, la condivisione aiuta a sentirsi meno soli e incompresi e a fare della forza comune anche la propria forza!
Ho 34 anni,studio alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi dell'Aquila che da qualche tempo è diventata anche il mio punto di riferimento per la diagnosi e cura della patologia che pare mi abbia interessata. Dico "pare" perchè mi trovo ancora in una situazione non abbastanza definita da stabilire con precisione di cosa si tratti.
Convivo ormai da anni con una lombalgia cronica che è stata di volta in volta attribuita a cause diverse,tra cui problemi posturali,protrusioni discali ecc ma che non hanno mai giustificato fino in modo la persistenza e le modalità del dolore; ho fatto terapie farmacologiche nelle fasi acute,fisioterapia,osteopatia,ho portato plantari correttivi ecc senza mai risolvere completamente il problema. Tutto ciò andava di pari passo con una sindrome disfunzionale dell'articolazione temporomandibolare che mi ha tenuta a letto e "fuori" dalla vita di ragazza giovane che allora ero per 4 anni,a causa del ritardo della diagnosi ,della scarsa diffusione delle conoscenze sul problema e dell'incompetenza di alcuni medici; proprio in quel periodo sviluppai l'idea ed il desiderio di intraprendere gli studi medici,scelta abbastanza difficile date le mie difficoltà oggettive ma a cui non ho mai rinunciato nonostante la situazione.
Quella patologia porta con sè ancora delle difficoltà non completamente superate e,alla luce dei fatti non so quanto possa essere correlata con la situazione attuale.
Circa un anno fa, successivamente ad una faringite da streptococco, al mio solito dolore lombare si è aggiunto quello alle piccole articolazioni(MCF e IFP) di una mano con impaccio nei movimenti e gonfiore,nonchè dolori alle inserzioni muscolari soprattutto di spalle e braccia,dolori e gonfiori agli arti inferiori e piedi,episodi di febbricola,e più di recente ho manifestato psoriasi del cuoio capelluto e ungueale.
Premetto che mia madre è affetta da Spondilite anchilosante e trattata con i biologici da circa 7 anni; alla luce di questo e delle ,seppur limitate, conoscenze mediche, ho deciso di farmi valutare nel reparto di reumatologia della mia università dove anche lei viene seguita.
Già 6 anni fa mi sottoposi a controlli con lo stesso sospetto diagnostico ma il mio caso fu archiviato,almeno temporaneamente,per mancanza di segni radiografici tipici della malattia.
Negli ultimi mesi ho eseguito esami del sangue,peraltro tutti nella norma se non per la VES leggermente al di sopra, RMN lombosacrale e delle sacroiliache anch'esse tutt'ora negative,tipizzazione HLA con risultato riferibile a psoriasi.
A causa della familiarità , della presenza di psoriasi, del quadro obiettivo l'ipotesi sembrerebbe quella di spondiloartropatia, ma per la mancanza di segni di sacroileite non può essere ancora nettamente definita,per il momento è stata classificata come indifferenziata o psoriasica; ho iniziato la terapia per valutare la risposta e l'evoluzione del quadro che per il momento non è prevedibile, assumo un antireumatico da circa un mese e mezzo a cui è stato aggiunto del cortisone a basso dosaggio da circa 20 giorni,al momento non ho avuto benefici dalla terapia.
Apparentemente il quadro farebbe sospettare una evoluzione in spondilite anchilosante franca; mi hanno informata del fatto che una diagnosi precoce di tale patologia in assenza di segni specifici non è facile per cui per il momento mi ritengo "tra color che son sospesi"!
Vivere questa condizione dal doppio punto di vista di paziente e aspirante medico è piuttosto disorientante, mi auguro che la malattia non mi impedisca di portare a termine il mio progetto di studio, farò il possibile per non mollare!
Per il momento vi ringrazio dell'attenzione e vi saluto!
