vi leggo da almeno un mese ma trovo solo adesso il tempo di presentarmi a questa bellissima comunità.
Vi racconto la mia storia:
Mi chiamo Eugenie e ho 33 anni.
A metà ottobre inizio ad avvertire uno strano dolore al dorso del piede sx. Lavoro con i tacchi, in piedi e in un ambiente pressurizzato ed ho pensato a questo punto fosse semplicemente un dolore causato da una mala postura del piede o dalle scarpe non adatte.
Il calvario ha inizio. Il piede continua a farmi male e nel frattempo avverto un piccolo rigonfiamento-fastidio al polso sx. Mi dico "sarà colpa dell' orologio che continua a sfregare sul polso, avrà creato un livido all' interno" (si lo so FANTASCIENZA, ma in quel momento è la spiegazione migliore

Novembre parto in vacanza in Messico perfetto. Il giorno della partenza dolori orribili al tendine di achille piede sx. Questo non mi ferma , il dolore non c'è più e la voglia di partire per le ferie troppa. Parto. Arrivo in MEssico e mi accorgo di avere placche in gola. DIeci giorni al letto senza poter ne ingoiare ne bere orribile. Diagnosi (mi fido) streptococco. Tre iniezioni di Gentamicina ( potentissimo, dopo tre ore dalla prima iniezione già mangiavo un panino più grande di me

Prima settimana di dicembre una notte avverto dei dolori lancilanti al piede dx e testarda come sono non prendo nessun farmaco ( sono contro i farmaci, per prenderli devo essere sul punto di morte). Prenoto visita Ortopedico che, seppur molto velocemente ,mi liquida con un "Tendinopatia piede sx e cisti sinoviali piede sx) e una cura di Medrol 4mg a scalare ( in risposta a questo io non prendo nulla, il cortisone, mi dico, se lo prende lui).
Bene ora veniamo al dunque ...il piede inizia a gonfiarsi finchè il giorno di natale ( tempismo perfetto) decido che basta non si può continuare così visto che ne il medico di base ne ortopedico avevano risolto il problema...vado al Pronto soccorso.
Purtroppo o per fortuna sono di Roma e il pronto soccorso è un vero e proprio campo da guerra. Infinite attese durante le quali sono sottoposta a eco addome (o anche male ad un rene), analisi sangue e finalemnte visita infettivologo che, dopo 12 pre di attesa,decide di ricoverarmi.
Che bello mi dico, adesso si sono in buone mani mi rigireranno come un calzino e capiranno cos'ho.
Sono rimasta 16 giorni ricoverata non solo per dare tempo ai dottori di fare varie indagini ma anche per le varie festività ( natale, s stefano , capodanno, epifania e ben 3 domeniche hanno rallentato il tutto ahimè), Durante il mio ricovero mi somministrano Naprossene due volte al giorno e basta. Non ho dolori, il piede si sgonfia e tra me e me spero mi rimandino a casa presto. Dalle analisi risulto positiva ad un herpes e mi danno aciclovir per 10 gg. Vengo dimessa il 9 gennaio 2014 con terapia: fans e cortisone 25mg ( per la rigidità mattutina che avverto solo per 10 min)e diagnosi (da accertare) di ARTRITE REATTIVA DA VIRUS. Non ho dolori e non vedo l' ora di tornare al lavoro.
Mi richiama il medico dell' ospedale. Risulto positiva a UREALASMA PARVUM ( tranquilli il parvum ce l ho solo io su questo pianeta..hihihi). Inizio cura antibiotica 7 gg di BASSADO. Termino la cura e inizio ad avvertire dei dolori forti al piede ed inizia a gonfiarsi anche quello dx..in breve tempo le due caviglie diventano giganti e tumefatte..inizio a non riuscire piu a muovermi bene e la mattina ho dei dolori atroci che durano 10 min per poi calmarsi. Son talmente forti questi dolori che mi escono le lacrime di dolore.
Bene a fine gennaio torno a trovare il reumatologo che mi segue. Sono speranzosa, mi auterà a capire mi dico. Invece niente. Semplice visita con ecografia che rivela versamento liquido sinoviale in abbondanza sia piede dx che sx. Breve colloquio e mi dice che devo andare da un urologo e aumentare i fans. Gli chiedo i risultati delle analisi fatte in ospedale e mi dice che dalla parte reumatologica risulta tutto negativo. Le mie ultime analisi però riscontrano VES 62 e PCR 5mg. ( inidici alti di infimamazione mi pare di aver capito).
Lo vedo assente, mi dico non sa manco chi sono, non mi ha guardata nemmeno in faccia. Mi liquida e mi dice di tornare dopo 4 settimane. Un mese????ma è troppo tempo..ho un lavoro che mi aspetta. Torno a casa sconsolata e con i miei dolori e i miei mille perchè.
Arriviamo ai giorni nostri ( sono troppo prolissa, scusate).Di mia iniziativa ho fatto un tampone uretrale ( e già che c ero vaginale) per vedere se l infezione è ancora presente ( temo di si visto che avverto dei fastidi alla vescica anche se, per fortuna, no dolori)che ritiro domani. Prenotato visita urologo per dopo domani. La mia speranza è che mi venga dato un antibiotico e per una durata più lunga al fine di debellare questa infezione.
I dolori sono molto forti soprattutto la mattina. Le caviglie sono sempre molto gonfie e cammino tipo papera, avverto dei dolori tipo scossa, sulle natiche. Adesso sono in paranoia piu totale. Cerco di mantenermi viva con lo yoga che cerco di fare ogni mattina in casa. Sono due mesi che sono in malattia dal lavoro e sinceramente inizio a chiedermi se non dovrò cambiarlo.
HO letto molto su internet a quanto pare un' artrite reattiva , se presa in tempo, dovrebbe poter risolversi al meglio. Sono molto spaventata.
Ho trovato molto più conforto e risposte tra di voi che non da parte dei medici. Trovo questo sistema sanitario mal organizzato e poco attento al paziente e molti medici poco professionali.
Mi sento sola e non so cosa mi stia succedendo. Un giorno stavo benissimo e il giorno dopo cambia la mia vita.
Vi chiedo scusa per la lunghezza del post e spero che tra di voi ci sia qualcuno che ha avuto esperienza di Artrite reattiva.
Vi abbraccio tutti virtualmente e in bocca al lupo a tutti noi,

Eugenie