ANTINFLUENZALE E ARTRITE REUMATOIDE
Artrite reumatoide: «conflitto
di interessi» tra farmaci e vaccino
Chi soffre della malattia autoimmune è in cura da pochi mesi con un farmaco biologico risponde meno bene alla profilassi influenzale che rimarebbe però da consigliare
(Afp)MILANO - Il vaccino antinfluenzale funziona solo parzialmente nei pazienti affetti da artrite reumatoide che lo assumono dopo 6-10 mesi dall’inizio del trattamento con il farmaco biologico rituximab, mentre non funziona affatto se somministrato nei primi mesi di terapia con questo farmaco. La segnalazione viene da uno studio pubblicato di recente sulla rivista Arthritis & Rheumatism.
RISPOSTA ALLA VACCINAZIONE – Nello studio, condotto da ricercatori dell’Università di Groningen nei Paesi Bassi sono stati considerati tre gruppi di pazienti: 23 soggetti con artrite reumatoide in terapia con il rituximab, 20 pazienti in cura con il metotressato e 29 individui sani. I pazienti del primo gruppo sono stati a loro volta suddivisi in due sottogruppi: a 11 è stato somministrato il vaccino antinfluenzale 4-8 settimane dopo l’inizio della cura con il rituximab e i rimanenti sono stati vaccinati 6-10 mesi dopo l’inizio della cura con il biologico. La vaccinazione di tutti i partecipanti dello studio è stata eseguita tra l’ottobre del 2007 e il gennaio del 2008. I ricercatori hanno quindi valutato le reazioni delle diverse tipologie di pazienti: la risposta anticorparle è risultata evidente per tutti i ceppi influenzali testati sia nei pazienti in cura con metotressato sia in quelli sani, mentre nei pazienti in terapia con rituximab è stata osservata solo una risposta parziale, più bassa nel sottogruppo di soggetti in terapia con questo farmaco da meno tempo. Dallo studio è inoltre emersa una migliore risposta alla vaccinazione nei pazienti in terapia con rituximab che si erano vaccinati negli anni precedenti. I ricercatori hanno valutato anche la sicurezza della vaccinazione e su questo fronte hanno avuto un riscontro positivo in tutti i partecipanti. Infine la vaccinazione non ha influenzato negativamente l’attività di questa malattia autoimmune.
POSSIBILI SPIEGAZIONI - «L’efficacia del rituximab nell’artrite reumatoide si basa sul suo effetto selettivo sui linfociti B, le cellule immunitarie che producono gli anticorpi – spiega Maurizio Cutolo, direttore dell’Unità operativa di reumatologia, Dipartimento di medicina interna, Università di Genova -. In pratica questo farmaco bloccando i linfociti B mira alla radice della malattia: l' artrite reumatoide infatti è causata dall'erronea produzione di anticorpi contro i tessuti delle articolazioni. Il risvolto della medaglia è che questa azione, particolarmente marcata nei primi mesi di terapia, in caso di vaccinazione antinfluenzale riduce la produzione di anticorpi anche contro i virus influenzali compromettendo in parte l’efficacia di questa pratica. In altre parole si crea un conflitto di interessi: da una parte si immunosopprime per evitare la formazione di autoanticorpi e così controllare l’artrite reumatoide, dall’altra si vuole stimolare la produzione di anticorpi contro i virus influenzali». Anche se la vaccinazione funziona meno bene in chi è in cura con il rituximab, l’effetto protettivo c'è lo stesso: il vaccino rimane infatti in grado di difendere, almeno in parte, i malati dall'influenza stagionale.
CONSIGLI – Sebbene la terapia con rituximab possa diminuire l’efficacia della vaccinazione antinfluenzale, questa rimane tuttavia da consigliare, sostengono gli autori dello studio, perché chi soffre di artrite reumatoide, come del resto le persone affette da altre malattie croniche (per esempio, quelle cardiovascolari e l’asma), è più a rischio di complicazioni in caso di influenza. «Qualsiasi tipo di prevenzione di malattie batteriche e virali – aggiunge Cutolo - è da consigliare in chi soffre di artrite reumatoide in quanto l’effetto delle diverse misure, da quelle igieniche alle vaccinazioni, riduce anche la possibilità di un peggioramento dell’artrite stessa».
da "il corriere della sera - salute"
Antonella Sparvoli
11 gennaio 2010
VACCINO ANTINFLUENZA E ARTRITE REUMATOIDE
VACCINO ANTINFLUENZA E ARTRITE REUMATOIDE

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Nonnalory
Una cosa alla volta un giorno dopo l'altro
Sono nata cieca. A volte sono triste, ma poi penso ai ragazzi meno fortunati di me, quelli che mi prendono in giro. A loro è andata peggio. Sono nati senza cuore.
Cecilia Camellini (Campionessa olimpica alle paralimpiadi 2012)
A noi la malattia ci fa un baffo!
http://anoilamalattiacifaunbaffo.blogspot.com/
Tutto inizia nel 1975 con lombosciatalgia bilaterale e curata come tale, senza alcun risultato, per 12 anni. Nel 1987 diagnosi di Sacroileite alla quale nel 2007 si è aggiunta una Pancolite (infiammazione cronica dell'intestino), da metà dicembre 2007 diagnosi di spondiloartrite (ogni tanto cambia il nome della malattia, quello definitivo pare essere enteroartrite) farmaci: balzide per l'intestino, azatioprina, e, al bisogno, cortisone e indometacina per l'artrite. Ad aprile 2010 intervento di artroprotesi 4° dito mano dx.
Da novembre 2014 problemi di calo linfociti con conseguente sospensione di azatioprina. Da meta' marzo 2015 iniziato metotrexate che pero' ho dovuto sospendere dopo due mesi per sopraggiunti effetti collaterali. Nel 2015 diagnosi di gastrite cronica sempre causata dai problemi autoimmuni. Da novembre 2016 ripreso azatioprina e si e' aggiunta la psoriasi. A conti fatti la diagnosi attuale sembra essere artrite psorisiaca con infiammazione intestinale e gastrite tutto riconducibile ad autoimmunita'
Amicizia è la capacità di dare senza chiedere nulla.E' la spalla su cui piangere, è una mano che stringe la tua e ti consola.E' anche la capacità di ascoltare i silenzi, grazie per aver ascoltato i miei