ARTRITE REUMATOIDE - DIFFICILE DORMIRCI SU

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lorichi
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ARTRITE REUMATOIDE - DIFFICILE DORMIRCI SU

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Artrite reumatoide, difficile dormirci su
Soprattutto le donne riposano spesso male, per colpa dei dolori e della depressione associata alla malattia

MILANO - Le articolazioni fanno male, l'umore è a terra. E così riposare bene, se si soffre di artrite reumatoide, è tutt'altro che semplice. La conferma a ciò che molti pazienti sperimentano sulla loro pelle arriva da una ricerca dell'università di Pittsburgh, presentata di recente a Westchester, negli Stati Uniti, durante il convegno Sleep 2009.

DONNE – Gli autori hanno studiato 133 donne con un'età pari a circa 56 anni, malate di artrite reumatoide da poco meno di 15 anni, in media. Il 71 per cento delle donne ha riferito di avere un sonno disturbato e di pessima qualità: i primi responsabili del riposo frammentato e difficoltoso, secondo gli autori, sono i sintomi dolorosi, ma se a questo ci si aggiunge la depressione, non rara nelle malate, e gli effetti dei trattamenti per l'artrite reumatoide (che riducendo il dolore potrebbero aiutare non poco a dormire meglio, ma in alcuni casi possono disturbare il riposo), il quadro è completo. Secondo Faith Luyster, la responsabile dello studio, molto dipende dal tono dell'umore: entrare nel gorgo della depressione peggiora di per sé il dolore correlato all'artrite, in più l'umore nero riduce la voglia di curarsi a dovere, per la malattia reumatica e pure per l'insonnia. Mentre secondo una ricerca dell'Università del North Carolina di qualche tempo fa è difficile addormentarsi anche perché si arriva a letto affaticati, ma non fisicamente stanchi: la scarsa mobilità delle articolazioni fa sì che molti pazienti si muovano poco e arrivino a sera provati da una stanchezza ben diversa da quella “sana”, che deriva dall'aver fatto un po' di movimento e aiuta ad addormentarsi.

CIRCOLO VIZIOSO – Qualunque sia il punto d'inizio, di sicuro si instaura un pericoloso circolo vizioso, lo stesso che affligge i pazienti con artrosi : il dolore altera il sonno, che non è più ristoratore; ma se non si raggiunge lo stato di sonno profondo non si attivano le vie metaboliche che “ricostruiscono” le scorte di energia dei muscoli. Che quindi diventano ancora più dolenti peggiorando ulteriormente la qualità del riposo. Nelle pazienti, poi, tutto questo si aggiunge alla maggiore frequenza di disturbi del sonno nel sesso femminile in generale: stando ai dati dell'Associazione Italiana di Medicina del Sonno, ad esempio, riguarda le donne la stragrande maggioranza (4 a 1 il rapporto con gli uomini) dei casi in cui si riferisce insonnia ma la polisonnografia rivela che il cervello dorme (ma così male che il soggetto appunto sostiene di non aver chiuso occhio). Insomma, le donne malate di artrite reumatoide parrebbero quasi condannate a fare i conti con notti insonni. Come evitarlo? I consigli sono simili a quelli che vengono dati a qualunque insonne, come sottolinea l'Arthritis Foundation: limitare alcolici e caffeina, darsi orari regolari per il sonno, togliere TV e qualsiasi altra distrazione dalla camera da letto (che deve essere confortevole e fresca), non dedicarsi ad attività che “eccitano” nelle 2-3 ore prima di dormire (dai pasti pesanti all'esercizio fisico, dalle discussioni ai film d'azione). Probabile che non basti: se così fosse, meglio parlarne col medico, che può decidere di prescrivere farmaci specifici per tornare a riposarsi davvero.

Elena Meli
23 luglio 2009
CORRIERE DELLA SERA - SALUTE
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Nonnalory
Una cosa alla volta un giorno dopo l'altro
Sono nata cieca. A volte sono triste, ma poi penso ai ragazzi meno fortunati di me, quelli che mi prendono in giro. A loro è andata peggio. Sono nati senza cuore.
Cecilia Camellini (Campionessa olimpica alle paralimpiadi 2012)
A noi la malattia ci fa un baffo!
http://anoilamalattiacifaunbaffo.blogspot.com/


Tutto inizia nel 1975 con lombosciatalgia bilaterale e curata come tale, senza alcun risultato, per 12 anni. Nel 1987 diagnosi di Sacroileite alla quale nel 2007 si è aggiunta una Pancolite (infiammazione cronica dell'intestino), da metà dicembre 2007 diagnosi di spondiloartrite (ogni tanto cambia il nome della malattia, quello definitivo pare essere enteroartrite) farmaci: balzide per l'intestino, azatioprina, e, al bisogno, cortisone e indometacina per l'artrite. Ad aprile 2010 intervento di artroprotesi 4° dito mano dx.
Da novembre 2014 problemi di calo linfociti con conseguente sospensione di azatioprina. Da meta' marzo 2015 iniziato metotrexate che pero' ho dovuto sospendere dopo due mesi per sopraggiunti effetti collaterali. Nel 2015 diagnosi di gastrite cronica sempre causata dai problemi autoimmuni. Da novembre 2016 ripreso azatioprina e si e' aggiunta la psoriasi. A conti fatti la diagnosi attuale sembra essere artrite psorisiaca con infiammazione intestinale e gastrite tutto riconducibile ad autoimmunita'


Amicizia è la capacità di dare senza chiedere nulla.E' la spalla su cui piangere, è una mano che stringe la tua e ti consola.E' anche la capacità di ascoltare i silenzi, grazie per aver ascoltato i miei
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