RADIOFREQUENZE CONTRO L'INFIAMMAZIONE
Inviato: 17/06/2009, 16:43
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RADIOFREQUENZE CONTRO L'INFIAMMAZIONECominciata da lorichi
FORUM SULLE MALATTIE CRONICHE AUTOIMMUNI DEL GRUPPO REUM AMICI > BIBLIOTECA APERTA A TUTTI
Parte 1 di 1
lorichi24/10/2008, 18:03
DALL'INSERTO SALUTE DE "LA REPUBBLICA" DEL 23/10/2008
http://www.repubblica.it/supplementi/sa ... 59723.html
La scoperta di una determinata terapia, spesso, può avvenire per caso, per fortuna e, a volte, per un errore mentre si ricerca altro. Raramente sono i pazienti stessi ad indicare una possibile strada, ma quando la persona coinvolta è un personaggio di spicco come Giulio Rapetti Mogol, questo può succedere.
Diversi anni fa l'artista fu colpito da una grave forma di polinevralgia che lo costrinse a letto, immobile a causa dei dolori lancinanti. Grazie al suggerimento di una fan, Mogol si sottopose a diverse sedute di radiofrequenza, somministrata usando un'apparecchiatura adoperata in estetica, presso il suo "Centro europeo di Toscolano" (CET), ad Avigliano Umbro (Terni). Questo trattamento, coadiuvato da dieta ipoallergenica (carni bianche, pesce, verdure), idrocolonterapia, idromassaggi, sauna, corsa leggera ed esercizi aerobici, ha portato ad un deciso miglioramento, tanto che Mogol ha contattato i massimi esperti, promuovendo in prima persona una sperimentazione.
Comitato di eccellenti
Si è così costituito un comitato scientifico di tutto rispetto, composto dal neopremio Nobel Luc Montagnier, il chirurgo Ignazio Marino, l'ex ministro della Salute Girolamo Sirchia, Edoardo Rossi, dell'Università di Genova, Frank Romeo del CNR di Napoli, Pierluigi Vagliani dell'UNESCO, Emilio Gentile dell'Università di Peruga, Stefano Coaccioli dell'Azienda Ospedaliera "Santa Maria" di Terni e Vater Santilli, della Sapienza di Roma.
Dopo aver ascoltato i racconti di diversi pazienti che hanno condiviso la stessa esperienza di Mogol, il comitato scientifico ha deciso di avviare una sperimentazione - tutta italiana - che coinvolgerà un gruppo di 100-120 pazienti, afferenti a diversi centri (dopo l'approvazione dei rispettivi comitati etici dovrebbero partecipare alla sperimentazione l'Azienda Ospedaliera "Santa Maria" di Terni, il Dipartimentale di Reumatologia dell'Università di Perugia, la Clinica "Salus" di Battipaglia,l'Istituto di Genetica e Biofisica di Napoli e il Dipartimento di Scienze dell'apparato locomotore di Roma). Gli operatori verranno formati al CET sulla base dell'esperienza maturata.
"Sono veramente grato verso ha accettato il mio progetto", commenta Mogol, "pensato soprattutto per migliorare la qualità della vita dei pazienti. Niente può sostituire i farmaci, ma ridurli già sarebbe importante".
Il protocollo
Il protocollo elaborato dal professor Santilli, in collaborazione con Giovanni Arioli, reumatologo presso Azienda Ospedaliera "C. Poma" di Mantova, è rigidamente legato ai principi della medicina basata sull'evidenza.
"Il progetto si propone di studiare la possibilità di intervenire sul controllo del dolore e dell'infiammazione in corso di malattie autoimmuni, come l'artrite reumatoide" spiega Santilli. "L'apparecchiatura consente di somministrare correnti a bassa intensità a simmetria variabile e polarizzate (Vitalift Master provvista delle necessarie certificazioni di sicurezza), utilizzando degli speciali guanti. Avremo la possibilità di verificare se questo trattamento può favorire un migliore controllo della sintomatologia dolorosa, di modificare alcuni parametri infiammatori, immunologici e biologico-molecolare e di ridurre la posologia dei farmaci impiegati, che in ogni caso non verranno abbandonati dai pazienti arruolati nel protocollo. In sostanza, ci aspettiamo dei risultati positivi che dimostrino come interventi non-farmacologici di questo tipo possano implementarsi con la terapia standard per arrivare ad un approccio integrato".
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lorichi24/10/2008, 18:03
DALL'INSERTO SALUTE DE "LA REPUBBLICA" DEL 23/10/2008
http://www.repubblica.it/supplementi/sa ... 59723.html
La scoperta di una determinata terapia, spesso, può avvenire per caso, per fortuna e, a volte, per un errore mentre si ricerca altro. Raramente sono i pazienti stessi ad indicare una possibile strada, ma quando la persona coinvolta è un personaggio di spicco come Giulio Rapetti Mogol, questo può succedere.
Diversi anni fa l'artista fu colpito da una grave forma di polinevralgia che lo costrinse a letto, immobile a causa dei dolori lancinanti. Grazie al suggerimento di una fan, Mogol si sottopose a diverse sedute di radiofrequenza, somministrata usando un'apparecchiatura adoperata in estetica, presso il suo "Centro europeo di Toscolano" (CET), ad Avigliano Umbro (Terni). Questo trattamento, coadiuvato da dieta ipoallergenica (carni bianche, pesce, verdure), idrocolonterapia, idromassaggi, sauna, corsa leggera ed esercizi aerobici, ha portato ad un deciso miglioramento, tanto che Mogol ha contattato i massimi esperti, promuovendo in prima persona una sperimentazione.
Comitato di eccellenti
Si è così costituito un comitato scientifico di tutto rispetto, composto dal neopremio Nobel Luc Montagnier, il chirurgo Ignazio Marino, l'ex ministro della Salute Girolamo Sirchia, Edoardo Rossi, dell'Università di Genova, Frank Romeo del CNR di Napoli, Pierluigi Vagliani dell'UNESCO, Emilio Gentile dell'Università di Peruga, Stefano Coaccioli dell'Azienda Ospedaliera "Santa Maria" di Terni e Vater Santilli, della Sapienza di Roma.
Dopo aver ascoltato i racconti di diversi pazienti che hanno condiviso la stessa esperienza di Mogol, il comitato scientifico ha deciso di avviare una sperimentazione - tutta italiana - che coinvolgerà un gruppo di 100-120 pazienti, afferenti a diversi centri (dopo l'approvazione dei rispettivi comitati etici dovrebbero partecipare alla sperimentazione l'Azienda Ospedaliera "Santa Maria" di Terni, il Dipartimentale di Reumatologia dell'Università di Perugia, la Clinica "Salus" di Battipaglia,l'Istituto di Genetica e Biofisica di Napoli e il Dipartimento di Scienze dell'apparato locomotore di Roma). Gli operatori verranno formati al CET sulla base dell'esperienza maturata.
"Sono veramente grato verso ha accettato il mio progetto", commenta Mogol, "pensato soprattutto per migliorare la qualità della vita dei pazienti. Niente può sostituire i farmaci, ma ridurli già sarebbe importante".
Il protocollo
Il protocollo elaborato dal professor Santilli, in collaborazione con Giovanni Arioli, reumatologo presso Azienda Ospedaliera "C. Poma" di Mantova, è rigidamente legato ai principi della medicina basata sull'evidenza.
"Il progetto si propone di studiare la possibilità di intervenire sul controllo del dolore e dell'infiammazione in corso di malattie autoimmuni, come l'artrite reumatoide" spiega Santilli. "L'apparecchiatura consente di somministrare correnti a bassa intensità a simmetria variabile e polarizzate (Vitalift Master provvista delle necessarie certificazioni di sicurezza), utilizzando degli speciali guanti. Avremo la possibilità di verificare se questo trattamento può favorire un migliore controllo della sintomatologia dolorosa, di modificare alcuni parametri infiammatori, immunologici e biologico-molecolare e di ridurre la posologia dei farmaci impiegati, che in ogni caso non verranno abbandonati dai pazienti arruolati nel protocollo. In sostanza, ci aspettiamo dei risultati positivi che dimostrino come interventi non-farmacologici di questo tipo possano implementarsi con la terapia standard per arrivare ad un approccio integrato".
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