INFARTO, RIPARARE IL CUORE CON LE STAMINALI

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lorichi
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INFARTO, RIPARARE IL CUORE CON LE STAMINALI

Messaggio da lorichi »

25/6/2007, 11:21
Infarto, riparare il cuore con le staminali

Grazie al miglioramento delle tecniche che utilizzano cellule staminali in futuro potrebbe essere possibile riparare completamente un cuore colpito da infarto. Il prossimo agosto (2007), presso l'università di Bristol, per la prima volta al mondo verranno impiantate delle cellule staminali che avranno il compito di riparare il cuore infartuato. La notizia di questa nuova sperimentazione è stata data in occasione del Congresso dal titolo "Cellule staminali autologhe per malattie cardiovascolari " tenutosi a Bristol il 24-25 Giugno.

Inizialmente la sperimentazione coinvolgerà 60 pazienti che si sottoporranno ad un innesto di cellule staminali adulte, prelevate dal loro midollo osseo, durante un'operazione di by-pass coronarico. L'intervento chirurgico di by-pass è utilizzato nei casi di gravi coronaropatie che non possono essere trattate con metodi alternativi. L'obiettivo dell'intervento chirurgico di impianto di by-pass è quello di aumentare il flusso di sangue attraverso un'arteria coronaria.

La sperimentazione verrà coordinata da un italiano, il chirurgo Raimondo Ascione che, dopo la laurea in medicina e la specializzazione in Cardiochirurgia presso l'Università Federico II di Napoli, è partito alla volta di Bristol nel 1997.

Lo studio, finanziato con 210 mila sterline (circa 312 mila euro) dalla British Heart Foundation, durerà circa tre anni ma Ascione evidenzia che già dopo il primo anno si potranno avere i primi risultati. Secondo l'esperto, in caso di successo della sperimentazione, si rivoluzionare il trattamento dell'infarto ottenendo un notevole miglioramento delle aspettative di vita dei pazienti ma non solo, si potranno anche diminuire notevolmente i costi sanitari.


da http://www.universonline.it
francescahermione
21/8/2007, 12:45
Infarto, prevenire i danni premendo sulle braccia

I danni più gravi dell'infarto potrebbero essere prevenuti grazie ad una serie di tre pressioni, della durata di circa cinque minuti l'una, sulle braccia.

In base ad uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell'University College di Londra, conosciuta principalmente con il nome di UCL, la pressione esercitata sulle braccia per bloccare la circolazione sembrerebbe prevenire i danni più gravi e permanenti causati da un attacco di cuore. I dettagli di questa ricerca sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet (Agosto 2007).

Per condurre l'esperimento i ricercatori hanno seguito 57 pazienti che dovevano sottoporsi ad un intervento chirurgico al cuore per l'applicazione di un bypass. La tecnica, tanto semplice quanto efficace, è stata utilizzata su 27 pazienti, i restanti sono stati utilizzati invece come gruppo di controllo. Dalle analisi si è riscontrato che i pazienti sottoposti al trattamento, rispetto al gruppo di 30 soggetti che non avevano beneficiato della procedura, avevano il 43 per cento in meno di troponina T, una proteina presente nel muscolo cardiaco e scheletrico. In un soggetto normale questa proteina non è dosabile, ma la sua concentrazione aumenta in caso di lesione dei miocardiociti.

La fase successiva di questo studio analizzerà ora l'efficacia di questa tecnica di compressione direttamente su soggetti che hanno appena avuto un infarto. Qualora si riscontrassero dei risultati positivi come si aspettano i ricercatori, la tecnica potrebbe essere insegnata ai paramedici che la integreranno fra le procedure di primo soccorso eseguite sulle persone infartuate.

Jeremy Pearson, della British Heart Foundation, evidenza che i risultai ottenuti sono molto promettenti spiegando che, pur non sapendo ancora il perché di questa relazione, si è notato che inducendo un piccolo danno al cuore si riesce a prevenire la comparsa di danni più gravi.


da http://www.universonline.it
selvaggia59
22/8/2007, 01:45
Grazie Francy
tarantola17
22/8/2007, 22:49
Notizie molto interessanti e speriamo promettenti. Grazie Francy!
Ale
elisael09
7/7/2009, 17:56
speriamo!!!!
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Nonnalory
Una cosa alla volta un giorno dopo l'altro
Sono nata cieca. A volte sono triste, ma poi penso ai ragazzi meno fortunati di me, quelli che mi prendono in giro. A loro è andata peggio. Sono nati senza cuore.
Cecilia Camellini (Campionessa olimpica alle paralimpiadi 2012)
A noi la malattia ci fa un baffo!
http://anoilamalattiacifaunbaffo.blogspot.com/


Tutto inizia nel 1975 con lombosciatalgia bilaterale e curata come tale, senza alcun risultato, per 12 anni. Nel 1987 diagnosi di Sacroileite alla quale nel 2007 si è aggiunta una Pancolite (infiammazione cronica dell'intestino), da metà dicembre 2007 diagnosi di spondiloartrite (ogni tanto cambia il nome della malattia, quello definitivo pare essere enteroartrite) farmaci: balzide per l'intestino, azatioprina, e, al bisogno, cortisone e indometacina per l'artrite. Ad aprile 2010 intervento di artroprotesi 4° dito mano dx.
Da novembre 2014 problemi di calo linfociti con conseguente sospensione di azatioprina. Da meta' marzo 2015 iniziato metotrexate che pero' ho dovuto sospendere dopo due mesi per sopraggiunti effetti collaterali. Nel 2015 diagnosi di gastrite cronica sempre causata dai problemi autoimmuni. Da novembre 2016 ripreso azatioprina e si e' aggiunta la psoriasi. A conti fatti la diagnosi attuale sembra essere artrite psorisiaca con infiammazione intestinale e gastrite tutto riconducibile ad autoimmunita'


Amicizia è la capacità di dare senza chiedere nulla.E' la spalla su cui piangere, è una mano che stringe la tua e ti consola.E' anche la capacità di ascoltare i silenzi, grazie per aver ascoltato i miei
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