LA PAURA DI MUOVERSI....UNA VERA E PROPRIA MALATTIA

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lorichi
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LA PAURA DI MUOVERSI....UNA VERA E PROPRIA MALATTIA

Messaggio da lorichi »

Quando la paura di muoversi
diventa una vera malattia
Tradotta in italiano un scala per la misurazione della kinesiophobia, la paura del movimento legata al dolore


(Getty Images) MILANO - Ansia, paura di non guarire, paura di uscire di casa, di muoversi e di cadere sono vissuti che spesso complicano (ulteriormente) la vita di chi è affetto da qualche forma di dolore cronico. La situazione che si viene a creare in questo caso può, paradossalmente, portare a un aggravamento della situazione di partenza. Non sono quindi da sottovalutare frasi come «Per una persona nelle mie condizioni non è salutare svolgere attività fisica», «Non avrei così tanto dolore se non ci fosse in me qualcosa di pericoloso» quando sono pronunciare, per esempio, da chi convive con un dolore persistente.
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IL TEST - La buona notizia è che oggi è più facile "scovare" i segnali psicologici che possono influenzare negativamente la ripresa della vita attiva in caso, per esempio, di mal di schiena cronico, ma anche in seguito a una caduta o ad altri problemi e muscoloscheletrici. Ricercatori italiani della Fondazione Maugeri hanno, infatti, tradotto e adattato per l'italiano un scala (IL TEST) per la misurazione della kinesiophobia, cioè la paura del movimento legata al dolore, e con uno studio mirato, pubblicato sulla rivista Spine, ne hanno dimostrato la validità. «Nella nostra ricerca abbiamo coinvolto 178 pazienti fra i 25 e gli 87 anni, con dolore alla schiena persistente ai quali abbiamo chiesto di compilare la scala per la kinesiophobia - spiega Marco Monticone, responsabile dell'U.O. di Riabilitazione Neuromotoria dell'Istituto Scientifico di Lissone (Milano) della Fondazione Maugeri -. I dati che abbiamo raccolto confermano che anche la versione in italiano di questa scala può quantificare oggettivamente le principali sfumature secondarie alla paura del movimento legata al dolore muscolare o osseo».

UMORE - «L'utilizzo della scala agevola il compito del medico nell'inquadrare il paziente nella sua globalità - continua Monticone -. La paura della sofferenza è un'esperienza emotiva del tutto soggettiva che condiziona e modifica i comportamenti e spesso rende il paziente inabile fisicamente ed emotivamente. Chi soffre di dolori persistenti, infatti, sviluppa spesso disfunzioni del movimento dovute direttamente al dolore (rigidità, debolezza muscolare, alterazioni della postura e della deambulazione), ma può anche sviluppare alterazioni dell'umore e del comportamento, causate dal dolore, che implicano forti condizionamenti della vita quotidiana. Identificare precocemente i comportamenti legati al dolore può quindi aiutare non solo a individuare le strategie più adatte per la cura, ma anche le indicazioni comportamentali (per esempio le posture da tenere, l'attività fisica che può essere praticata) più utili nel singolo caso».

Antonella Sparvoli
01 marzo 2011(ultima modifica: 07 marzo 2011)
DA CORRIERE DELLA SERA - SALUTE
Immagine

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Nonnalory
Una cosa alla volta un giorno dopo l'altro
Sono nata cieca. A volte sono triste, ma poi penso ai ragazzi meno fortunati di me, quelli che mi prendono in giro. A loro è andata peggio. Sono nati senza cuore.
Cecilia Camellini (Campionessa olimpica alle paralimpiadi 2012)
A noi la malattia ci fa un baffo!
http://anoilamalattiacifaunbaffo.blogspot.com/


Tutto inizia nel 1975 con lombosciatalgia bilaterale e curata come tale, senza alcun risultato, per 12 anni. Nel 1987 diagnosi di Sacroileite alla quale nel 2007 si è aggiunta una Pancolite (infiammazione cronica dell'intestino), da metà dicembre 2007 diagnosi di spondiloartrite (ogni tanto cambia il nome della malattia, quello definitivo pare essere enteroartrite) farmaci: balzide per l'intestino, azatioprina, e, al bisogno, cortisone e indometacina per l'artrite. Ad aprile 2010 intervento di artroprotesi 4° dito mano dx.
Da novembre 2014 problemi di calo linfociti con conseguente sospensione di azatioprina. Da meta' marzo 2015 iniziato metotrexate che pero' ho dovuto sospendere dopo due mesi per sopraggiunti effetti collaterali. Nel 2015 diagnosi di gastrite cronica sempre causata dai problemi autoimmuni. Da novembre 2016 ripreso azatioprina e si e' aggiunta la psoriasi. A conti fatti la diagnosi attuale sembra essere artrite psorisiaca con infiammazione intestinale e gastrite tutto riconducibile ad autoimmunita'


Amicizia è la capacità di dare senza chiedere nulla.E' la spalla su cui piangere, è una mano che stringe la tua e ti consola.E' anche la capacità di ascoltare i silenzi, grazie per aver ascoltato i miei
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morgana
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Re: LA PAURA DI MUOVERSI....UNA VERA E PROPRIA MALATTIA

Messaggio da morgana »

io penso di avercela questa kinesiofobia, ne avevo già letto da altre parti....penso di averla xche mi spaventa qualsiasi cosa che sia un attività fisica più intensa del normale, ad es se devo camminare una mezzora no, ma se so di dover affrontare una camminata di un'ora gia mi preoccupo.
il problema è che questo nasce da una osservazione del proprio stato di salute. ad es io soffrendo molto di dolori alla schiena (zona lombare) in passato, e adesso alla zona cervicale con consenguenti fortissimi mal di testa, ho notato che ogni volta che faccio una lunga camminata, sarà per le sollecitazioni alla spina tramite il contatto con il terreno, oppure che magari sudo e mi si raffredda il sudore sul collo, cmq quale che sia il motivo quando rientro mi si scatena uno di quei mal di testa insopportabili che mi devo imbottire di aulin.
succede una volta, succede 2, 3, 4 alla 5 volta non hai piu voglia di andare a fare una passeggiata! perche il tuo cervello associa movimento - dolore, e dice "vado a fare una passaggiata, quindi sviluppero un forte mal di testa, quindi non ci voglio piu andare"
ed è difficile interrompere questo ciclo vizioso....ditemi come si fa!!!!
spondiloartrite psorisiaca attualmente in cura con humira (+nicozid+ vit b6 per profilassi tbc)
cefalea tensiva attualmente in cura con topamax
fibromialgia secondaria severa attuamente in cura con topamax ( e voltaren nei momenti di crisi)
colite e gastrite
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