Grazie a tutte per il benvenuto, gli incoraggiamenti e gli incroci
Stefania se sono positiva e speranzosa è perché desidero fortemente esserlo e perché le difficoltà ed i problemi di oggi sono veramente sciocchezze rispetto a quello che è stata, per tanto tempo, la mia realtà...
e qui veniamo alle domande di giusy: per rispondere devo ritornare con la mente ad un periodo difficile ma lo faccio volentieri perché magari la condivisione di questa esperienza può aiutare altre persone.
a 13 anni ho inziato ad avere dolore alle caviglie e sono andata dall'ortopedico; mi ha fatto fare esami e radiografie ed è risultato tutto negativo.
Tuttavia, fra un esame e l'altro, erano comparsi anche dolori a ginocchia e polsi: e via, altre radiografie tutte con esito negativo.
Alla fine all'ortopedico è venuto qualche dubbio e mi ha mandato dall'internista; davanti agli esami negativi, il medico ha detto a mia madre (con me 14enne presente) che non avevo niente e che mentivo sui dolori e le limitazioni alle articolazioni.
mia madre non ha mai pensato che fingessi anche perché mi vedeva soffrire ed avere difficoltà a fare anche le più piccole cose: ci sono stati momenti (nel corso di quei lunghissimi anni senza diagnosi e cura) in cui non ero in grado di pettinarmi, di allacciarmi le scarpe o di lavarmi da sola...
Basta pallavolo, basta bicicletta.
Frustrazione ed umiliazione erano gli stati d'animo prevalenti.
un giorno, il ginocchio dx mi si è gonfiato come un melone e, quindi, sono tornata dall'internista il quale, di fronte all'evidenza, ha rivisto la sua diagnosi di "malattia immaginaria" ed ha formulato quella di malattia reumatica.
quella è stata la mia diagnosi per tanti, troppi anni: sono stata sottoposta mensilmente (per circa 3-4 anni) ad iniezioni di penicillina e, ad un certo punto, ho inziato a stare meglio.
ora so che probabilmente era solo uno dei periodi di remissione della malattia che ogni tanto capitano ma il medico disse che ero guarita anche se avevo ancora qualche dolorino.
Dopo qualche anno i dolori sono ripresi ed è ripresa la caccia alla diagnosi corretta: ho visto ortopedici, internisti, immunologi... ma di fronte agli esami negativi nessuno capiva che cosa avessi.
Ma non mi sono arresa e non lo ha fatto nemmeno la mia dottoressa di base.
Nel 2006 arrivano, finalmente, diagnosi e cura e da allora va molto meglio anche se ci sono sempre i periodi sì, quelli no e quelli ni
nel frattempo, ho sviluppato una coxoartrosi bilaterale che probabilmente poteva essere non dico evitata ma almeno tamponata moooooolto tempo prima.