Allora, se dai miei post in qualche modo è trasparito vitaminaD=cura, smentisco assolutamente.
1) Pare ci sia una correlazione tra carenza di vitamina D (ma chissà quali altri co-fattori ci saranno) e insorgenza delle malattie autoimmuni (che non significa la carenza implichi/causi la patologia).
2) In noi reumatici, se non erro, i valori di vitamina D/calcio (vuoi per la sedentarietà, vuoi per i consigli dei medici di non prendere sole/usare sempre e comunque creme solari) risultano più bassi della norma.
Conclusa questa premessa, sempre che le 2 affermazioni siano del tutto corrette, mi chiedevo se possa essere utile se non benfico mantenere degli alti livelli sierici di vitamina D durante la patologia reumatica. Non parlo di stare un pelo sopra il valore soglia tra sufficienza e insufficienza di 30ng/ml, ma di mantenere qualcosa come 50.
@Loredana: penso che il problema di fondo sia proprio questo. La gente non ha tempo (e non sa che ne avrebbe bisogno) di prendere sole tutti i giorni. La vita odierna ci impone nella maggior parte delle occupazioni di stare al chiuso proprio di giorno. Non penso tra l'altro che camminare tra pile di palazzi aiuti e in inverno diviene quasi impossibile esporsi anche qualche minuto effettivo in maniera decente. Quasi nessuno potrebbe trovare il tempo per passeggiare magari 1 ora al giorno. I medici fissano quel fatidico quarto d'ora come limite minimo, ma penso sia intuibile che una quantità di radiazione solare maggiore, pur sempre moderata e in orari ragionevoli, sia la cosa migliore. 150mila anni fa ci comportavamo verosimilmente come gli animali e mi trovo d'accordo con chi afferma che quell'homo sapiens sapiens, non solo era lo stesso di ora (perché l'evoluzione richiede milioni di anni), ma trascorreva il proprio tempo a cacciare e raccogliere, ovvero la maggior parte della giornata era vissuta all'aperto e probabilmente alla luce del sole. Prendere un integratore può tamponare, ma il nostro corpo si è adattato a produrre vitamina così.
@Rosaria: sì, ma perché dovrei mettere la crema? è quello il problema di base. Se metti la crema, annulli l'effetto delle radiazioni che è ciò che induce la pelle a produrre la vitamina. Tra l'altro io parlo di camminare al sole, non di rimanere immobili su un lettino tipicamente estivo.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8092101
Qui si dice che la vitamina D è essenziale per il mantenimento della salute dello scheletro perché una quantità insufficienza o peggio la carenza nelle persone anziane porta a fratture e perdita ossea. La casuale esposizione alla luce solare fornisce alla maggiore parte delle persone il loro fabbisogno, ma i cambi di stagione, la durata del giorno, la latitudine, l'invecchiamento, l'uso di creme solari e la pigmentazione della melanina possono influenzare la produzione cutanea della vitamina D. Poi in assenza di esposizione al sole si consiglia di alzare a 600UI al giorno piuttosto che 200UI la quantità giornaliera raccomandata.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24261616
Proprio in breve. 45 soggetti asiatici malati di AR sono stati ricoverati all'inizio dell'estate ed è stato registrato il valore di vitamina D. 35 pazienti hanno richiesto di essere esposti al sole per un tempo minore a 30 minuti al giorno. Il 65% aveva carenza/insufficienza. Quelli che hanno esposto mani e piedi o ancora più parti del corpo hanno registrato entrambi un aumento dei livelli sierici di vitamina D (i secondi di più dei primi e hanno superato/raggiunto il valore soglia della sufficienza) rispetto a chi ha esposto solo le mani o meno ancora (rimasto in carenza).
Sicuramente in questo caso il campione è minuscolo ed è difficilmente estendibile a tutta la popolazione, ma il risultato è molto interessante.