prima di iniziare a scrivere qualsiasi cosa, volevo scusarmi anticipatamente con tutti voi, perchè in confronto a quello che leggo qui, io ho davvero poca cosa al momento e mi sento quasi un pò in colpa...vi ammiro tutti tantissimo per come affrontate la malattia. Essere sempre positivi aiuta qualsiasi patologia. Siete davvero di sostegno

Vi racconto la mia storia. Ho 37 anni, cinque anni fa mi si gonfiò improvvisamente un piede (destro), divento' in quattro giorni rosso e viola, fui portata da mio marito al pronto soccorso il quale mi dicono che ho contratto un virus (tipo uno streptococco), mi danno un sacco di antibiotici e un gastroprotettore e mi mandano a casa. Dopo pochi giorni il piede si sgonfia, due settimane dopo è come nuovo, con qualche acciacco ma torna normale. Il mio medico di base me la classifica come "artrite infettiva".
All'inizio di novembre di quest'anno stessa cosa al ginocchio (destro), si gonfia sempre di più fin quando sono costretta a portare le stampelle. Vado prima da un ortopedico il quale dopo risonanza mi dice che probabilmente ho un artrite reattiva. Dice che può dipendere dall'operazione subita a giugno (cisti ovariche e fibroma), che a volte capita che resti in circolo un batterio. Mi manda da un reumatologo di sua conoscenza all'ospedale, il quale mi visita e storce il naso sull'artrite reattiva. Mi chiede se ho la psoriasi o se qualcuno dei miei parenti ce l'ha, gli rispondo di no. Rimane incerto, mi pratica l'artocentresi e mi inietta 40mg di cortisone, il triamcinolone, più alcune punture di clody (acido clodronico). Mi prescrive analisi del sangue e urine. Dopo circa una settimana sono in grado di appoggiare nuovamente il ginocchio , dopo qualche giorno ancora ricomincio a camminare, il ginocchio si sgonfia sempre di più e torno al lavoro dopo un mese e mezzo di assenza. Nel frattempo le analisi del sangue sono sballate, con ves altissima.
Dopo qualche giorno inizia a gonfiarsi un dito del piede (destro, come al solito) e a farmi parecchio male. E' rosso e viola. Prendo ibuprofene per qualche giorno, mi passa. L'ultimo giorno dell'anno (ovviamente!!!) ricomincia a farmi male. Prendo nuovamente ibuprofene e riesco il 2 di gennaio a prendere appuntamento con il reumatologo per il giorno 8. Va da sè che il giorno della visita, il piede stava quasi bene....perchè ovviamente queste malattie ti devono anche prendere per i fondelli, altrimenti non è divertente. Ad ogni modo il reumatologo mi dice che ho una dattilite, tipica delle artriti psoriasiche. Mi prescrive il medrol 16 mg a scalare, dicendo, cito testuali parole che "al momento non voglio sparare col cannone ad una formica".
In pratica mi lascia spiegandomi che cos'è questo tipo di artrite, che si può curare, mi prescrive le analisi per il gene HLA e mi dice che ci rivediamo appena ho tutto pronto. (ho riassunto molto, in realtà il reumatologo è stato molto carino ed esauriente).
Sto quindi facendo il medrol, oggi è il 5 giorno, lo devo prendere fino al 22. Attualmente, il dolore mi è quasi passato, ma il dito è sempre gonfio (tende a rigonfiarsi la sera) e mi sembra che questo medrol stia facendo come il nonno alla nonna....non voglio farla troppo lunga. In qualche modo cammino (pensate che la mia dose di ibuprofene era di 400 mg al giorno, una dose ridicola secondo il reumatologo), lavoro etc, e sempre secondo lui è anche facile che questi siano episodi sporadici, visto che il primo si è manifestato anni prima (non gli tornava la diagnosi di artrite infettiva).
Insomma so che dovrei lamentarmi poco, infatti non sono qui a piangere. Mi sono iscritta per avere consigli e per sfogarmi un pò. Ho avuto una vita difficile e anche triste e questo era un momento di pace, armonia e serenità e ne facevo a meno di avere l'artrite psoriasica.
Vi chiedo, c'è la minima possibilità che questo medrol sia inefficace su di me? Oppure agisce solo molto lentamente? (l'infiammazione un pochino è calata, quello si...)
Mammina quanto ho scritto
